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UICIECHI.IT: SETTEMBRE 2009 - Numero 9.

Il netbook ai giapponesi piace, ma non troppo.

Scritto da Gianni Rusconi.

Terminali all’avanguardia e servizi di Internet mobile allo stato dell’arte: il Giappone è il Paese guida per ciò che concerne l’utilizzo avanzato dei cellulari (sin dai tempi della tecnologia i-mode lanciata da NTT DoCoMo nel 1998) e su questo non ci piove. Il concetto è ribadito da una recente indagine condotta dal sito Internet.Japan.com e ripreso da whatjapanthinks.com, indagine che ha esteso l’analisi delle preferenze degli utenti quanto a device mobili anche ai computer portatili. Con interessanti e forse anche sorprendenti retroscena.

Alla domanda che chiedeva il device mobile preferito da portarsi appresso gli utenti hanno infatti dato larga preferenza ai cellulari (citati dal 49,2%) del campione, quindi agli smartphone (22%) e in terzo luogo ai netbook, segnalati come oggetto hi-tech più gradito dal 16,3% dei rispondenti. I classici notebook, invece, seguono con l’8,9% delle risposte precedendo il misero 0,3% di coloro che hanno messo in cima ai propri pensieri Mid e Umpc (il 3% se ne va in giro tranquillamente anche senza gingilli digitali). Se consideriamo quindi tali risposte nell’ottica di determinare quale sia l’apparecchio privilegiato per accedere a Internet e consultare la propria casella di posta elettronica emerge chiaramente come sia il semplice telefonino lo strumento ideale per gli utenti con gli occhi a mandorla e come i mini pc siano nettamente preferiti ai computer portatili tradizionali.

Il discorso cambia quando, nell’ambito della stessa indagine, ai consumatori è stato chiesto quale fosse il dispositivo da mettere in borsa oltre al cellulare. Ebbene la Nintendo DS spopola con il 44.3% dei voti, i notebook sono un compagno affidabile per il 19,7% mentre il 16% non si separa dalla Playstation portatile. E i netbook? Se lo portano appresso solo il 4,7% dei giapponesi e peggio fanno solo gli smartphone, che raccolgono il 3,4% di risposte. Ben il 39,3% degli utenti invece fa a meno di altri device elettronici.

Volendo trovare una sola chiave di lettura ai dati di cui sopra scelgo questa: solo un giapponese su sei mette il netbook in testa alle sue preferenze tecnologiche per essere “always on” e solo uno su 20 ne sente il bisogno quando in tasca ha già un cellulare abilitato a connettersi in Rete. Fortunatamente, per i produttori di mini pc, negli Usa e in Europa (Italia in primis) i consumatori digitali hanno, per il momento, altre abitudini.

Gianni Rusconi.