Introduzione alla videoscrittura con Microsoft Word 2010.
Di Massimo Corti.
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Settima parte: la nuova gestione appunti di Windows, Inserimento immagini e didascalie.
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Dopo la lunga e impegnativa lezione precedente relativa alla creazione e alla gestione delle tabelle con Word 2010, eccoci ora a esplorare alcune funzioni legate alla gestione degli appunti di Windows, evidenziando le differenze rispetto alle precedenti versioni di Word.
Esploreremo inoltre l’inserimento e la gestione delle immagini, al fine di imparare a realizzare documenti che contengano immagini, oggetti, cornici o sfondi come volantini o biglietti d'auguri al fine da attribuirgli una certa veste grafica.
A tale scopo, viste le lunghe e impegnative lezioni precedenti, per non dilungarci in concetti già espressi in precedenza, faremo riferimento alle nozioni impartite nelle precedenti lezioni per questioni di sintesi.
Per formattare il nostro documento per le nostre prove pertanto, useremo il testo presente nel file “Invito.docx”, distribuito nella scorsa lezione 5, e lo copieremo in un nuovo documento.
Apriamo quindi il file “Invito.docx”.
Prima di selezionare il contenuto però proviamo ad esplorare la gestione degli appunti di Windows esplorando brevemente il riquadro della finestra appunti.
Apriamo quindi i Ribbon con alt.
Il riquadro appunti dovrebbe essere il primo focalizzato, nel caso non lo fosse, spostiamoci su di esso con tab. scorrendo i vari pulsanti con alt.
NVDA dovrebbe dire “Appunti gruppo”, e il primo pulsante del riquadro dovrebbe essere il pulsante incolla che esploreremo tra poco.
Identificato tale pulsante, scorriamo tra gli altri controlli che sono: taglia, copia, copia formato, ed eccoci sul pulsante appunti di Office sul quale daremo invio.
Appare la finestra “Proprietà appunti di Office”, con il pulsante Opzioni e accanto la casellina “Appunti” che, dato che non abbiamo ancora effettuato nessuna copia risulta vuota.
Appare infatti il messaggio: “appunti vuoti: per raccogliere elementi, utilizzare copia o taglia. Proviamo quindi a dare invio sul pulsante opzioni. Appare la finestra di dialogo “Temporaly context menu”, che contiene i seguenti controlli: mostra stato accanto alla barra delle applicazioni, un pulsante radio “mostra automaticamente appunti di Office” che risulta già attivato, e vedremo l’effetto di questa impostazioni tra poco quando useremo gli appunti e apparirà questa finestra, “Mostra stato accanto alla barra delle applicazioni durante la copia” attivo da impostazione predefinita, mostra appunti di office quando si preme due volte control più c, raccogli senza mostrare appunti di office, mostra appunti di Office sulla barra delle applicazioni. Svolta questa breve panoramica di questo riquadro, lasciamo la barra degli strumenti premendo escape e torniamo alla nostra lettera.
Prima di copiarne il contenuto infatti, dovremo selezionarlo.
Selezioniamo quindi l’intero contenuto, o posizionandoci con control più home all’inizio del documento e selezionando tutto il testo con la combinazione control più shift più fine, ma vediamo anche come fare attraverso i comandi della barra multifunzione.
Richiamiamo quindi la barra multifunzione con alt, e ripercorriamo i controlli del riquadro relativo alla gestione degli appunti di windows.
Se ci spostiamo una volta con freccia a sinistra, avremo il pulsante modifica che, se cliccato apre una casellina che presenta le scelte: trova, sostituisci e seleziona.
Per i nostri scopi, esploreremo ora il sottomenu seleziona. Nel riquadro appare il messaggio: “seleziona testo o oggetti nel documento”.
Diamo invio sul pulsante seleziona.
Appare una finestra che presenta i pulsanti: seleziona tutto, selezione oggetti che consente di selezionare oggetti grafici incorporati nel documento, seleziona testo con formattazione simile e riquadro di selezione che contiene un sottomenu.
Diamo quindi invio sulla voce seleziona tutto.
Nel caso volessimo verificare il testo selezionato ricordiamo la combinazione control più shift più freccia su.
Una volta selezionato il testo quindi, potremmo dare il solito comando copia ovvero control più c, ma vediamo l’uso di tale comando richiamandolo dal riquadro “Appunti” della scheda “Home”.
Richiamiamo quindi i ribbon con alt.
Ci ritroveremo nel riquadro appunti, e il primo pulsante che identifichiamo è il pulsante incolla, che contiene un sottomenu.
NVDA infatti ci legge la funzione “Fare clic qui per ulteriori opzioni, ad esempio per incollare solo i valori o solo la formattazione.
Ma andiamo ora con tab sul pulsante copia e diamo invio per attivarlo.
Apriamo poi un nuovo documento, per incollare il testo che abbiamo copiato.
Per far prima possiamo premere la combinazione control più n.
Dopo di che richiamiamo la “Barra degli strumenti ribbon”, e nel riquadro “Appunti” diamo invio sul pulsante incolla per vedere cosa succede.
Appare infatti la finestra di dialogo “Griglia di dati” con il riquadro “Opzioni incolla”, il quale mostra i seguenti pulsanti: mantieni formattazione originale, unisci formattazione, mantieni solo il testo, incolla speciale, e imposta opzione predefinita per incolla.
Se facessimo invio su quest’ultima voce, appare la finestra “Opzioni avanzate di Word”, nella quale avremo diverse voci per impostare l’uso degli appunti di Windows.
Gran parte delle opzioni che appaiono in questa finestra sono le medesime che avevamo nelle varie schede raggruppate sotto il menu “Opzioni” nelle precedenti versioni di Word fino alla 2003.
Ecco i controlli presenti:
Il primo è la casellina “Categoria”. Quando ci posizioniamo su questa casellina, appare la scheda avanzate ma, se ci posizioniamo con Home sul primo controllo potremo esplorare tutte le schede presenti che sono : generale, visualizzazione, strumenti di correzione, salvataggio, lingua, impostazioni avanzate, personalizzazione barra multifunzione, barra di accesso rapido, componenti aggiuntivi e centro protezione.
Per proseguire nelle nostre prove e per non addentrarci troppo in altri argomenti, proseguiamo con l’esplorazione della scheda avanzate, che è quella focalizzata inizialmente quando abbiamo cliccato sul pulsante incolla, e successivamente sul pulsante “Opzioni incolla”.
Proseguendo con tab l’esplorazione dei controlli avremo, come detto sopra, i medesimi controlli che avevamo nella finestra di Opzioni di Word, scheda Modifica, fino alla 2003.
Dando quindi per conosciuti tali controlli, per questioni di completezza, ecco l’elenco di questi pulsanti, senza tuttavia addentrarci nella spiegazione delle loro funzioni in quanto, diamo per scontato che chi usa già Word da diverse versioni conosca già le funzioni di tali pulsanti.
Fatta questa premessa, in questa scheda troveremo i pulsanti: la digitazione sostituisce il testo selezionato, seleziona parola intera durante la selezione, consenti trascinamento del testo, usa control più clic per visitare il collegamento ipertestuale, questi controlli risultano già attivi di default. Proseguendo avremo crea automaticamente area di disegno durante l’inserimento di sfondi che risulta disattivata, usa selezione logica del paragrafo, usa cursore intelligente che sono entrambe attivate di default, usa il tasto insert per controllare la modalità sovrascrittura, usa modalità sovrascrittura, chiedi conferma aggiornamento stile, utilizza stile normale per elenchi puntati e numerati che risultano disattivati, tieni traccia della formattazione, mantieni elenchi puntati e numerati precedenti, consenti modifiche nel punto di doppio clic, una casellina stile dove è evidenziato lo stile normale e mostra suggerimenti completamento automatico, questi ultimi invece risultano già attivi.
Proseguendo ancora con tab entreremo nel riquadro “Taglio, copia e incollamento”, dove il primo controllo del riquadro è la casellina Mantieni formattazione origini e impostazione predefinita, ma per questioni di brevità e per non arricchire questa lezione con troppe nozioni, non esploreremo ora questo riquadro.
Proseguiamo quindi con le nostre prove, incollando il testo che abbiamo copiato nel nuovo documento.
Torniamo quindi sulla barra multifunzione, riquadro appunti, e diamo invio sul pulsante incolla per incollare la nostra lettera.
Appare nuovamente il riquadro “Opzioni incolla” con i controlli che abbiamo descritto sopra.
Per incollare quindi tale e quale la nostra lettera di origine, in questa schermata basterà attivare la casellina “Mantieni Formattazione originale” premendo barra spaziatrice.
Si chiude così la finestra di dialogo e apparirà la nostra lettera incollata nel nuovo documento.
Chiaramente gli stessi risultati li otterremo usando le consuete combinazioni control più c e control più v, con la differenza che non apparirà la finestra di dialogo opzioni incolla vista sopra, con la quale possiamo decidere se unire la formattazione del testo, copiare solo il testo omettendo la formattazione o ancora, personalizzare le caratteristiche di ciò che si vuole incollare cliccando sul relativo pulsante di Opzione sopradescritto.
Ma passiamo ora all’altro argomento previsto in questa lezione.
L’inserimento di immagini nel documento, con l’esplorazione dei controlli del riquadro “Illustrazioni”.
A tale scopo, è opportuno fare una premessa, in quanto la gestione delle immagini e degli oggetti grafici in un documento è di molto cambiata e migliorata in Word 2010, ed è di fatto stato arricchito con l’integrazione di effetti grafici, semplificandone anche di molto l’utilizzo degli stessi.
A partire da Word 2007 è possibile migliorare l’impatto visivo dell’immagine arricchendola con molti effetti, i quali non erano presenti nelle vecchie versioni di Word fino alla 2003. Word 2010 è stato così arricchito di effetti grafici e di nuove funzioni per la gestione delle immagini e della grafica, quasi alla pari dei più comuni programmi di grafica 3D.
Ad esempio È possibile migliorare l’aspetto, la qualità e la grafica aggiungendovi effetti, come ombreggiature, aloni, riflessi, contorni sfumati, rilievi, rotazioni e ombreggiature, e rotazioni tridimensionali (3D). È inoltre possibile aggiungere un effetto artistico a un'immagine o modificarne la luminosità, il contrasto o la sfocatura.
Non essendo però questa una lezione incentrata sulla grafica con Word, verranno introdotte le novità presenti tra le voci del ribbon strumenti immagine, senza tuttavia addentrarci sull’uso intensivo della grafica.
Dato che per svolgere questa prova inseriremo il logo dell’Unione Italiana Ciechi nell’intestazione della lettera, lasciamo almeno 4 righe vuote dopo le righe contenenti l’indirizzo e dopo esserci posizionati sulla terza riga vuota proseguiamo quindi nelle nostre prove.
Richiamiamo quindi nuovamente la barra multifunzione con alt, e se siamo già sulla scheda “Inserisci” spostiamoci con tab sulla voce immagine che è appunto la prima voce del riquadro Illustrazioni, e diamo invio.
Appare la finestra di dialogo “Inserisci immagine”, dove il focus è posizionato sul campo “Nome file”.
Spostiamoci con tab tra i controlli.
Il campo successivo è il consueto campo “Tipo file” dove sono indicati i tipi di file immagine supportati.
Risulta selezionata la scelta “Tutte le immagini”, ma se ci soffermiamo per più di un secondo in questa posizione Nvda ci leggerà l’elenco dei file supportati.
Proviamo però a scorrerli uno ad uno con le frecce verticali per conoscere meglio la quantità e i tipi di formato supportati da Word 2010.
Scorrendo quindi con freccia giù tra le scelte presenti avremo: formato png, formato bitmap di Windows, gif, Enanced metafile di Windows compresso (*.em), metafile di Windows compresso (*.um), Matchintosh Split compresso (*.pcz), l’ormai noto formato immagine (*.tif) e molti altri.
Dopo aver esplorato alcuni di questi formati, torniamo con tasto Home sulla scelta “Tutte le immagini” in alto alla casella combinata e proseguiamo con tab nell’esplorazione di questa finestra.
Notiamo quindi il controllo Barra degli strumenti che, se lo apriamo con freccia giù, fa apparire la finestra di dialogo “Connetti unità di rete”, che come abbiamo già mostrato nella quarta lezione mostra i campi per la connessione a cartelle presenti su server remoti, attraverso la quale si potranno scegliere file condivisi con altri utenti attraverso il collegamento ad un server condiviso, come i server aziendali nel caso ci si trovi in una rete aziendale.
Notiamo quindi anche in questo contesto le novità introdotte in questa swite di Microsoft in tema di redazione collaborativa di contenuti.
Ma proseguiamo ora ad esplorare i controlli della finestra di dialogo “Inserisci immagine” uscendo con escape dalla finestra “Connetti unità di rete”.
Proseguendo quindi con tab tra i controlli presenti nella finestra avremo i pulsanti inserisci e annulla, la casella di scelta “Indirizzo dove Nvda descrive i percorsi proposti da Windows dove Windows seven archivia le immagini.
Come prima scelta abbiamo il desktop, ma scorrendo con freccia giù avremo la cartella raccolte dove un’utente di Windows Seven può gestire le proprie raccolte di documenti infatti la troviamo come cartella e percorso predefinito per l’utente di Windows Seven, poi avremo la nostra cartella utente che nel mio caso è “Massimo”, ma proseguendo con freccia giù avremo anche le scelte: “Risorse del computer”, “Rete”, “Pannello di controllo” e “Cestino”.
Notare quindi anche la possibilità di recuperare file che avevamo in precedenza eliminato.
Dato che per svolgere questa prova ci baseremo sul file “Logouic.jpg” inserito come di consueto nella cartella “Prove” di questo giornale, raggiungiamo con tab il campo indirizzo e scegliamo con freccia giù l’unità del nostro cd rom accedendo al gruppo “Dispositivi con archivi removibili” se stiamo usando un pc con Win Seven e selezioniamo l’unità del cd che nel mio caso viene identificata come “Unità dvd E”.
Dopo di che, andiamo con tab nel campo con il contenuto del cd rom.
Identifichiamo quindi con freccia giù la cartella “Prove” e diamo invio per accedere.
Identifichiamo infine con le frecce il file logouic.jpg e diamo invio su di esso per inserirlo nel documento.
Se proviamo ora a muovere le frecce direzionali ci accorgeremo di essere posizionati sull’immagine appena inserita che Nvda identifica come grafico.
Come è noto agli utilizzatori di questo screen reader, ogni elemento che appare sullo schermo, sia esso un’immagine, un pulsante o un campo di editazione viene identificato come oggetto.
Nel nostro caso l’immagine appena inserita verrà quindi identificata come oggetto grafico, e se siamo posizionati su di essa potremo rilevarne la presenza anche con la combinazione insert più tab, che serve appunto a rilevare l’oggetto che in quel momento ha il focus.
Notiamo purtroppo che il riscontro fornito da Nvda risulta essere un po’ scarso in quanto non ci informa sulle dimensioni dell’immagine, ma ora le verificheremo richiamandone le proprietà dal menu di contesto.
Dopo esserci posizionati su di essa con le frecce, selezioniamola con i consueti comandi di selezione.
NVDA dirà “Seleziono /”.
Abbiamo quindi la garanzia di aver selezionato un oggetto, anche se Nvda non è in grado di identificarlo correttamente.
Notiamo purtroppo anche in questo caso della selezione dell’immagine, che Nvda non dispone ancora di un comando o di uno script come Jaws per la selezione degli oggetti grafici.
Per questioni di chiarezza e brevità, in Nvda non abbiamo un comando come la combinazione control più alt più O, che con Jaws visualizza una finestra virtuale con l’elenco delle immagini e degli oggetti grafici presenti nel documento, annunciandone di ognuna la dimensione in centimetri, semplificando di molto l’operazione di selezione.
Fatta questa precisazione, una volta selezionata l’immagine, se premiamo tab avremo un avanzamento dell’immagine di una tabulazione che come è noto, provvede a inserire nel documento una spaziatura di una porzione predefinita di centimetri all’interno del documento, che di solito è di 1,25 centimetri.
E qui purtroppo riappare il limite di NVDA, che allo stato attuale non è ancora in grado di dare informazioni sull’allineamento o su eventuali rientri di paragrafo, anche attivando le relative caselle di controllo nelle “Opzioni di formattazione”.
Ma proviamo ora ad esplorarne le proprietà, dapprima esplorando la scheda immagine che ci propone la nostra ormai nota barra multifunzione.
Premiamo quindi alt per richiamare la barra multifunzione, e scorriamo gli ormai noti ribbon.
Ed ecco che noteremo la comparsa del ribbon “Strumenti immagine”, che prima di selezionare l’immagine non avevamo.
Questo ribbon, “Strumenti immagine”, è suddiviso in riquadri che ora esploreremo.
Muovendoci quindi con tab avremo il riquadro “Regola” con i pulsanti rimuovi sfondo, correzione, colore, effetti artistici, comprimi immagine, cambia immagine, reimposta immagine, Bordi immagine, stili veloci, bordo immagine, effetti immagine, layout immagine, formato oggetto e Disponi.
Notiamo però che, se volessimo meglio comprendere il la funzione di ognuno di questi controlli, Nvda può venirci in aiuto attivando la casellina “Leggi i tooltip” che troviamo nella finestra “Presentazione oggetti del menu di configurazione.
Attivando questa voce ci verrà letto il suggerimento che appare nei vari riquadri delle finestre di dialogo.
Proseguendo ancora con tab avremo il riquadro disponi che contiene solo il pulsante disponi che, se cliccato avremo alcune voci per il posizionamento dell’immagine rispetto al testo contenuto, e per distribuire il testo in base alla posizione dell’immagine, notiamo infatti la voce testo a capo.
Proseguendo tra i controlli con tab entreremo nel riquadro dimensioni, che contiene i controlli: ritaglia, i campi editazione altezza e larghezza forma dove sono contenute le dimensioni dell’immagine in centimetri.
Questi campi quindi risultano importanti per comprendere le dimensioni dell’immagine selezionata, visto e considerato che Nvda, come visto in precedenza, non è in grado di fornire informazioni sull’immagine neanche dopo averla selezionata.
Con questi campi quindi, potremo renderci conto delle dimensioni della nostra immagine che nel caso del nostro logo sono 2,83 cm l’altezza e di 5,64 centimetri la larghezza.
Così facendo notiamo quindi che il logo da noi inserito è più largo che alto.
Se proviamo ad esempio a modificare l’altezza incrementandola con freccia su , ci sposteremo di un millimetro per volta.
Quindi spostandoci con 2 colpi di freccia su arriveremo a 3 centimetri.
Notiamo qui un altro limite di Nvda, il quale non focalizza i valori che incrementeremo/decrementeremo spostandoci con le frecce verticali, e l’unico modo per leggere le nostre modifiche è attraverso la lettura del focus di sistema con insert più tab.
Se ora ci spostiamo con tab sul campo larghezza forma, notiamo che è stata portata automaticamente a 6 cm per essere equiparata all’altezza.
Spostandoci ancora con tab avremo il pulsante dimensioni e posizione, che è anche l’ultimo controllo di questo ribbon.
I controlli di questo ribbon si concludono infatti con il solito pulsante riduci a icona che se attivato ridurremo a icona il nostro ribbon facendolo apparire come icona in basso allo schermo sotto il nostro documento,, e il pulsante guida in linea che evidentemente, attiva la guida in linea di Word.
Una volta compiuta questa panoramica completa del “Ribbon “Strumenti immagine”, esploriamo l’effetto dell’attivazione di alcuni controlli.
Proviamo intanto a modificare il colore dell’immagine richiamando il ribbon “Strumenti immagine” e raggiungiamo con tab il pulsante colore. Nel riquadro che appare possiamo scorrere con freccia giù i controlli: “saturazione colore”, “tonalità”, “ricolorazione” e se scorriamo ancora con freccia giù abbiamo una tavolozza di colori. Se scorriamo con freccia giù abbiamo le scelte blu scuro (colore testo), marrone chiaro (colore di sfondo), il pulsante altre varianti e la casellina “imposta colore trasparente e imposta colorazione immagine dei quali per questioni di brevità non ne esploreremo le funzioni in questa lezione.
Per fare una prova, muoviamoci in orizzontale e scegliamo il colore arancione e diamo invio su di esso.
Ed ecco colorato di arancione il nostro logo.
Ma proviamo ora a cliccare sul controllo “Effetti artistici”.
Richiamiamo quindi il ribbon “Strumenti immagine” e identifichiamo con le frecce orizzontali il pulsante “Effetti artistici”. Il tull tipe mostra il messaggio: “consente di aggiungere effetti artistici all’immagine per fare il modo che sembri più simile a un disegno o a un dipinto”. Proviamo pertanto a dare invio su di esso.
Appare una griglia che propone sedici effetti decorativi per l’immagine tra cui: mattoni, pennarello, matita in gradazioni di grigio, tratti a gessetto etc.
Proviamo pertanto a cliccare su pennarello.
Il risultato sarà la nostra immagine colorata di arancione, ma con l’effetto ottico come se fosse stata dipinta con un pennarello.
Ed ora come ultima prova, muniamo anche di un bordo decorativo il nostro logo di prova.
Nel caso l’avessimo deselezionata, selezioniamo nuovamente l’immagine, riapriamo nuovamente il ribbon “Strumenti immagine”, raggiungiamo con tab il pulsante bordo immagine e diamo invio su di esso.
Appare l’ormai nota griglia colore tema, che mostra una tavolozza che si compone di 255 tipi e tonalità di colore. Avendo colorato il nostro logo di arancione, scegliamo un colore scuro per il bordo, in modo tale che si noti il contrasto.
Scegliamo ad esempio un blu.
Il punto d’inserimento attualmente è posizionato su “Bianco, presente in 5 differenti tonalità, ma se ci spostiamo premendo 3 volte la freccia a destra individueremo la tonalità blu scuro, e premendola ancora una volta avremo “blu (colore1)”.
Diamo quindi invio per applicare al nostro logo il bordo blu.
Come abbiamo già notato in diverse occasioni, purtroppo allo stato attuale le funzioni proposte da NVDA rimangono insufficienti al fine di valutare il risultato delle nostre scelte.
Permane quindi il problema della verifica del proprio lavoro, come già anche accennato in precedenti lezioni, in quanto NVDA allo stato attuale è ancora povero di script e di comandi per avere le informazioni presenti a schermo. anche se, come segnalato molte volte dai membri della comunità Italiana di Nvda è importante usare le snapshot, ovvero le versioni in sviluppo generate automaticamente,, delle quali Nvda è anche in grado di rilevare gli aggiornamenti automatici a partire dalla snapshot N5120 dello scorso inizio di aprile, in quanto in un prodotto open source, negli aggiornamenti automatici spesso possono essere presenti delle migliorie, che magari non sono contemplate o non sono pienamente funzionanti nelle versioni stabili.
Nel contempo è però utile tenere sempre a portata di mano una vecchia versione di NVDA in quanto, può capitare che con gli aggiornamenti automatici si possa ottenere una snapshot che contenga bug o malfunzionamenti che magari non aveva una versione antecedente di Nvda.
E con quest’ultima nozione abbiamo concluso anche questa lezione.
Ci sarebbero molte altre cose da esplorare legate alla gestione delle immagini, ma che tuttavia, per questioni di complessità dell’argomento riprenderemo nella prossima lezione.
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Per ulteriori spiegazioni, scrivere a: Massimo Corti