Neonato. Nei suoi primi sei mesi si gioca il futuro.
Di Luca Sciortino.
Alcuni accorgimenti possono evitare al bambino, quando sarà grande, problemi di salute. Lo confermano tutti gli ultimi studi.
Piccoli errori nell’alimentazione e nello stile di vita del neonato, o della madre in fase prenatale, possono compromettere il suo futuro da adulto, predisponendolo a obesità, diabete e malattie cardiovascolari. Eppure, informa uno studio della Federazione italiana medici pediatri con l’Eurisko, solo il 32 per cento dei genitori ne è consapevole. «Uno stile di alimentazione materno con troppe calorie può causare un accumulo di tessuto adiposo nel feto» dice Gian Vincenzo Zuccotti, pediatra all’Università di Milano. Se invece l’apporto di carboidrati e proteine della madre è scarso, possono esserci ritardi nella fase di crescita del feto.
Altre ricerche si sono concentrate sui primi 6 mesi del bambino: «Il latte materno riduce il rischio di obesità, ipercolesterolemia e diabete di tipo 2.
È ricco di ormoni e grassi polinsaturi, fondamentali per l’equilibrio metabolico e per limitare l’eccesso di tessuto adiposo» riassume Zuccotti. Se la mamma non allatta, bisogna fare attenzione al tipo di latte artificiale, verificandone il contenuto proteico.
Proprio per valutare i rischi e calibrare la dieta del bambino è stato istituito il Mese della nutrizione infantile. E cliccando sul sito www.mesedellanutrizioneinfantile.it si può scaricare il «passaporto per la crescita» dalla Federazione italiana medici pediatri: un libretto in cui vengono annotati dati importanti sull’alimentazione del bambino in modo che possa essere meglio valutata da un pediatra.
Luca Sciortino.