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UICIECHI.IT: OTTOBRE 2014 - Numero 10.

Adozione a distanza: cos'è e come attivarla.

Di Mytech.

Una scelta per offrire a un bambino la possibilità di crescere e studiare, ma senza costringerlo a lasciare il suo Paese. Con un ponte di solidarietà lanciato tra diverse culture.

L’adozione, o sostegno, a distanza, è la scelta di aiutare chi ne ha più bisogno. Ci si impegna a dare un contributo economico a favore di un’organizzazione no profit, che lo utilizzerà per finanziare progetti di cooperazione allo sviluppo, per costruire pozzi, scuole, ospedali o per permettere ad un bambino di andare a scuola.

Si tratta quindi di un impegno regolare e continuativo, per offrire a minori, famiglie e comunità ben identificate, la possibilità di migliorare le proprie condizioni di vita nell'ambiente sociale e culturale in cui vivono.

Chi sceglie di attivare un’adozione a distanza entra quindi a far parte di un progetto di coinvolgimento e di apertura verso gli altri, conoscendo le problematiche dei Paesi in via di sviluppo e dell’interdipendenza tra sviluppo e povertà, creando così un ponte di solidarietà che collega persone, culture e mondi.

Con l’adozione a distanza si offre l’opportunità di una crescita autonoma, di miglioramento e, in alcuni casi, l'uscita da situazioni di povertà, sottosviluppo, difficoltà, così da poter ridare un futuro soprattutto dopo situazioni di emergenza e programmareinterventi a lungo termine, evitando lo sradicamento dall’ambiente di origine.

Ci sono molte organizzazioni che propongono l’adozione a distanza: possono essere ad esempio a carattere religioso oppure laico; di piccole dimensioni, nate magari dalla volontà di un singolo benefattore, o più strutturate e a respiro internazionale. Ci sono quelle che danno un aiuto diretto al singolo bambino e altre che si adoperano per arrivare a dei cambiamenti più strutturali e duraturi,sostenendo le famiglie e le comunità.

I Paesi a sostegno dei quali opera l’adozione a distanza sono generalmente quelli del Sud del mondo, quindi Africa, Asia e America Latina.

Quando si inizia un’adozione a distanza si instaura un legame tra il sostenitore e il bambino sostenuto: un link che si esplicita nell’invio di report periodici sull’andamento dell’attività da parte dell’organizzazione no profit e soprattutto nei disegni, le lettere e le foto del bambino. Il sostenitore può scrivere ed in molti casi anche conoscere i bambini nel loro Paese. In nessun modo però i bambini possono essere portati in Italia, non trattandosi di adozione internazionale.

Tra le diverse organizzazioni che lavorano con progetti di adozione a distanza, vi è ActionAid.

Il lavoro che svolge ActionAid nasce dai bisogni specifici delle comunità locali, prende vita e si sviluppa con loro, nel pieno rispetto delle differenze culturali dei singoli Paesi. Dall’esperienza acquisita sul campo e nel tempo, l’organizzazione ha aggiunto all’aiuto diretto e concreto fatto di scuole, pozzi e ospedali, un approccio basato sui diritti: avere cibo a sufficienza, acqua potabile, la possibilità di curarsi, la certezza di ricevere un’istruzione sono condizioni imprescindibili, in ogni parte del mondo.

I sostenitori di ActionAid, con un contributo mensile di 25 euro, sanno di contribuire a migliorare le condizioni di vita non solo del bambino sostenuto, ma anche della sua famiglia e di tutta la comunità in cui il vive, evitando così di creare fratture o disparità al suo interno.

I contenuti di questo post sono stati prodotti integralmente da ActionAid.

Myhtech.



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