VAI AGLI ARTICOLI


UICIECHI.IT: NOVEMBRE-DICEMBRE 2014 - Numero 11-12.

Il laser italiano che predice le eruzioni vulcaniche.

Di Zeus News.

Billi, sviluppato dall'Enea, permetterà di mettere al sicuro le popolazioni per tempo.

Presto saremo in grado di prevedere le eruzioni vulcaniche, riuscendo così ad avvertire per tempo le popolazioni che abitano nelle zone circostanti.

Il merito è tutto di una tecnologia sviluppata dall'Enea e battezzata Billi, un nome che non è un omaggio a un popolare scaffale economico ma deriva dalle parole BrIdge VoLcanic LIdar.

Billi è infatti un Lidar, ossia un sistema di rilevamento simile per certi versi al radar ma realizzata adoperando un raggio laser.

Questa tecnologia è stata sviluppata all'interno del progetto europeo Bridge e si basa sul fatto che prima di un'eruzione si assiste a un aumento della percentuale di biossido di carbonio nel fumo che esce dal cratere.

Poter quindi misurare la quantità di CO2 è di enorme importanza, poiché una sua crescita lascerebbe pensare a un'eruzione imminente.

Le tecniche disponibili sinora per compiere questa operazione, però, sono «rare, lente, pericolose e complesse anche per la difficoltà della distanza» come ricorda l'Enea; Billi, invece, può operare in tutta sicurezza e con grande efficienza anche a 1 km di distanza.

Il sistema di specchi di cui è dotato, inoltre, permette di dirigere il fascio laser con precisione nella zona del pennacchio vulcanico che si vuole investigare, come hanno dimostrato i test condotti dal 13 al 17 ottobre scorso alla solfatara di Pozzuoli.

Billi è stato presentato a Monaco di Baviera, presso l'Agenzia Aerospaziale tedesca, e le sue applicazioni non si limitano ai vulcani: secondo l'Enea è possibile adoperarlo anche per effettuare rilevamenti nei luoghi in cui si sia sviluppato un incendio e, in generale, dovunque ci siano emissioni dovute a combustione.

Zeus News.



VAI ALLE RUBRICHE