UICI Onlus - sezione Liguria - bastone bianco

Il bastone bianco

Il bastone bianco è uno dei principali strumenti utilizzati dai privi della vista per muoversi.
Esistono diversi modelli di bastone bianco:
1) bastone rigido, composto da un unico segmento. Esso è particolarmente adatto all'esplorazione del terreno su cui deambula un non vedente in quanto è compatto, robusto e allo stesso tempo rigido e flessibile. Il lato negativo è l'eccessivo ingombro che dà quando non lo si usa, conseguentemente è poco comodo sotto quest'aspetto;
2) bastone Keller o similari, composto da 2 segmenti, ognuno lungo circa 60 cm, che si incastrano l'uno dentro l'altro. Anche questo modello, quando lo si chiude, è abbastanza ingombrante. La lunghezza, quando lo si ritrae, è di 70 cm circa;
3) bastone pieghevole, composto da 4, 5 o 6 segmenti in base alla lunghezza. Esso, una volta chiuso, è già meno ingombrante;
4) bastone telescopico, composto solitamente da 6 segmenti retrattili che si incastrano l'uno dentro l'altro. In pratica quando è chiuso è come una scatola cinese e proprio per questo concetto è il meno ingombrante.

La lunghezza varia da un minimo di 90 cm ad un massimo di 150 cm.
Solitamente i materiali utilizzati sono: alluminio, fibra di carbonio, fibra di vetro, graffite, ecc.

Requisiti per un buon bastone bianco

Affinché il bastone esplichi la sua mansione al meglio, deve possedere i seguenti requisiti:
1) il bastone dev'essere sufficientemente alto. Solitamente, l'estremo superiore, con il bastone posizionato verticalmente di fronte a colui che lo utilizza, con la punta che poggia al suolo, deve raggiungere la punta dello sterno, se è un po' più alto è meglio. Questa lunghezza serve per avere una buona arcata di oscillazione e di conseguenza di esplorazione;
2) il bastone dev'essere il più possibile rigido. In pratica non ci dovrebbero essere quei piccoli giochi di movimenti fra un segmento e l'altro, Per questo che il bastone rigido è il migliore. Il bastone Keller si posiziona al secondo posto come funzionalità, ma è il peggiore come costi. Il bastone telescopico invece, a mio parere, facendo i raffronti è il migliore in assoluto: rigidità buona, lunghezza ideale, leggerezza ottima, ingombro minimo. L'unico difetto è che, se si urta con la punta ad esempio un marciapiede, il bastone tende a richiudersi;
3) il bastone dev'essere il più leggero possibile per non affaticare la mano e le dita che lo sostengono;
4) il bastone deve avere una buona punta. L'estremità inferiore è molto importante: dovrebbe essere composto in materiale compatto, robusto e rumoroso. Diversi sono i materiali usati: ferro, alluminio, ma soprattutto la ceramica. La punta è molto importante per il non vedente che cammina per orientarsi. A volte capita di trovarsi in uno spazio ampio e per riconquistare il possesso del percorso perso, è sufficiente sbattere il bastone più forte al suolo e se esso possiede una buona punta, il rumore che ne scaturisce aiuta ad orientarsi.

Il bastone bianco si impugna con tre dita: il pollice, l'indice e il medio.

Per ottenere una buona esplorazione, il non vedente, dovrebbe procedere con il passo alternato. Ovvero: passo in avanti con la gamba destra e contemporaneamente oscillazione del bastone verso sinistra; passo in avanti con la gamba sinistra e contemporaneo spostamento del bastone verso destra. Sicuramente non è facile all'inizio coordinare i movimenti, ma con un po' di pazienza e volontà, la sequenza prima o poi riesce.
Indispensabile è procedere per gradi. Iniziare con piccoli e semplici tragitti per arrivare, con il tempo, a compiere veri e propri percorsi urbani con attraversamenti di strade acclusi.
Sono pochi i non vedenti che riescono autonomamente ad imparare l'uso corretto del bastone. Molto utile ed importante, in questo senso, la frequentazione di un corso di mobilità. Per i ciechi che hanno perso la vista da ragazzi, sarà più semplice apprendere queste tecniche, mentre per coloro che hanno perduto la percezione della luce in età avanzata sarà un po' più ostico ma l'importante è non perdersi d'animo e provare: spesso fa più la tenacia e la volontà che l'attitudine.
Ricordate: "La vita è bella e va vissuta e quindi è indispensabile fare di tutto per godersela".
Per chi perde la vista non è la fine, ma l'inizio di una nuova èra. Sì è vero, ci sono le difficoltà di mezzo, ma ci si deve adeguare e sfruttare tutte le potenzialità che in tutti i casi sono a disposizione.

Per ulteriori informazioni, approfondimenti e delucidazioni sui corsi di mobilità, potete fare una visita sul sito dell'ANIOMAP l'associazione che si occupa dell'organizzazione di corsi di mobilità, di tecniche, di documentazione inerente la deambulazione dei non vedenti.
Il sito è consultabile all'indirizzo Web:
http://www.4net.com/aniomap

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