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Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti

 

Tagli. Ciechi e ipovedenti in piazza

Da Vita del 25/10/2011

Rischio di azzeramento dei contributi previsti per l'erogazione dei servizi. La dichiarazione di Tommaso Daniele
Dopo l'attacco all'indennità di accompagnamento previsto dalla riforma sull'assistenza, in discussione alla Camera dei Deputati, i ciechi e gli ipovedenti sono ancora sotto attacco: il ddl 2968 all'art. 4, commi 17 e 18, azzera praticamente i contributi previsti dalla legge 24/1996 e dalla legge 379/1993 finalizzati all'erogazione di servizi per i ciechi e gli ipovedenti.
Questo significa cancellazione dei servizi erogati e licenziamento di almeno 50 unità di personale con la conseguenza di far tornare i ciechi e gli ipovedenti, un universo di circa due milioni di persone, indietro di almeno 50 anni.
Il presidente dell'Unione italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, Tommaso Daniele ha dichiarato: "Mi rifiuto di pensare che il ministro Maroni, titolare del ministero che ha operato i tagli, sia a conoscenza di un provvedimento così iniquo; spero, invece, che si tratti di una svista di un funzionario ignaro delle finalità delle leggi 24/1996 e 379/1993. Se così non fosse dovrei pentirmi di aver creduto per anni nella giustizia sociale, nella solidarietà, nel bene comune, nel valore delle istituzioni e ammettere quello che comunemente si dice che la classe politica opera solo in funzione del tornaconto del proprio elettorato. I ciechi e gli ipovedenti sono consapevoli della gravità della crisi che attraversa il nostro Paese, ma non sono disposti a pagare due volte: un volta come cittadini, un'altra come disabili. Infatti, essi, non appena appresa la notizia, mi hanno tempestato di telefonate invitandomi a mobilitare la categoria per far sentire forte la loro indignazione. Nonostante i miei dubbi circa l'opportunità di scendere in piazza in un momento così critico del nostro Paese, alcune centinaia di essi hanno disobbedito e oggi sono in piazza per ottenere che un provvedimento così iniquo sia cancellato. È chiaro che se questo non dovesse avvenire, la lotta si farà più dura e i due milioni di ciechi e ipovedenti scenderanno in piazza tutti insieme per gridare: "Vergogna! Vergogna!".

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