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Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ETS - APS

 

Corriere dei Ciechi

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Numero 9 del 2009

Titolo: PREMIO BRAILLE - L’edizione del bicentenario

Autore: Luisa Bartolucci


Articolo:
Si è tenuta a Roma, presso la sala Petrassi dell'Auditorium Parco della Musica la XIV Edizione del Premio Louis Braille, un'edizione speciale, visto che quest'anno ricorre il bicentenario della nascita dell'inventore del sistema di lettura e scrittura utilizzato dai ciechi. Come è noto il premio, a cui l'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti conferisce particolare valore, è il riconoscimento che viene assegnato a quanti, con il proprio operato, favoriscono il miglioramento delle condizioni di vita di ciechi ed ipovedenti o il raggiungimento o ancora il rispetto delle pari opportunità. La manifestazione ha avuto quale conduttrice Eleonora Daniele ed ha visto la partecipazione di diversi artisti di livello, tra i quali Ron, Michele Zarrillo, Niki Nicolai e l'Orchestra sinfonica Tartini di Latina, diretta dal maestro Quadrini. Aprendo la serata insieme ad Eleonora Daniele, il Presidente Nazionale del sodalizio, prof. Tommaso Daniele, riferendosi a Louis Braille così si è espresso: "Noi amiamo dire che Louis Braille è l'uomo che ha vinto il buio spalancando ai ciechi le vie della cultura, cambiando il loro destino, dai gradini delle chiese alle cattedre delle università. Per questa ragione i ciechi di tutto il mondo quest'anno gli rendono omaggio innalzando la bandiera della libertà, dell'affrancamento dall'ignoranza, dall'emarginazione e dall'esclusione sociale. Anche i ciechi italiani partecipano a questa celebrazione. Questa che potremmo definire una festa si è conclusa al Senato della Repubblica, dove ci è stata consegnata la versione Braille della Costituzione Italiana. È stato bello averla sotto le dita e poter leggere gli articoli in cui si afferma che è compito della Repubblica rimuovere tutti gli ostacoli che impediscono al cittadino di partecipare attivamente all'organizzazione della vita sociale. Purtroppo questo straordinario principio di civiltà è ancora largamente disatteso; ecco perché anche quest'anno abbiamo voluto creare un'altra occasione per parlare al Governo, al Parlamento, alla società civile, per spiegare loro che i ciechi non si rassegnano ad essere considerati cittadini di serie B, ma pretendono, e sottolineo pretendono, il riconoscimento dei loro diritti, la pari dignità, le pari opportunità, di studiare, di lavorare, di avere una vita di relazione come tutti gli altri. Questo significa, semplicemente, più libri e giornali accessibili, un maggior numero di strade prive di barriere, accesso al cinema, al teatro, piena fruibilità dei programmi televisivi, accesso ai beni culturali, ai luoghi dello sport e così via. Chiediamo niente di più e niente di meno di quanto hanno gli altri cittadini".



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