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Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ETS - APS

 

Corriere dei Ciechi

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Numero 7-8 del 2012

Titolo: CULTURA- Condominio Occidentale

Autore: Roberta Petronio


Articolo:
“Qualunque diversità è un valore aggiunto nella creatività". Tiziana Sensi, regista, a sipario chiuso mostra tutta la sua soddisfazione per l'ennesima replica di successo dello spettacolo "Condominio Occidentale", portato ancora una volta in scena a fine maggio sul palcoscenico del Teatro Argentina di Roma. La compagnia di sedici attori, anima di TeArca Onlus, ha lavorato molto e a fondo per rendere visibili gli invisibili del nostro tempo. Nel gruppo di interpreti ci sono non vedenti, ipovedenti e normodotati, definizioni di stato che perdono immediatamente di significato quando le luci si spengono in sala, e la trama comincia a seguire il suo percorso. "Le differenze fanno nascere idee nuove, creano contaminazioni: gli applausi molto sentiti che abbiamo ricevuto ci confermano che è stato raggiunto l'obiettivo", aggiunge la regista, che ha lavorato all'adattamento teatrale con Paola Musa, l'autrice del romanzo omonimo da cui è stato tratto lo spettacolo. Agli spettatori in sala, insomma, l'integrazione tra gli attori è apparsa totale, per nulla forzata. "Dopo tre minuti di spettacolo la platea non vede più le differenze, tutto diventa naturale e ci si dimentica che in scena ci sono attori non vedenti". Tiziana Sensi porta avanti il progetto di laboratorio teatrale di TeArca da sei anni. Con "Condominio Occidentale" oltre ad aver esplorato le tematiche dell'emergenza sociale, ha favorito l'incontro fra il mondo della disabilità e quello giovanile. La serata al Teatro Argentina infatti è stata voluta fortemente dal Convitto Nazionale Vittorio Emanuele II, rappresentato dal Rettore Emilio Fatovic, insieme con il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca presente con il sottosegretario Marco Rossi Doria, e Agiscuola. "Questo appuntamento ha rappresentato una tappa ulteriore di un lungo viaggio in cui abbiamo incontrato tantissimi giovani" racconta Tiziana Sensi. "Dal confronto tra le tematiche sociali che lo spettacolo propone ed il mondo della scuola e dei ragazzi, sono nate riflessioni profonde che hanno scardinato certezze e pregiudizi di ogni sorta. È stato un incontro magico, che ha arricchito tutti". Sono più di mille i ragazzi del Convitto che, in occasione delle repliche matinée nell'Auditorium del loro istituto - la cui missione è coniugare l'eccellenza con il sociale - hanno avuto modo di fare domande sulla condizione di disabilità o di povertà. "Lo spettacolo - prosegue Sensi - offre spunti per sensibilizzare i giovani a tali argomenti, affinché l'esperienza dell'altro sia un arricchimento e non motivo di paura e rifiuto. Affinché i giovani diventino protagonisti del proprio futuro, superando le ingiustizie e tutte le barriere della diversità". Il progetto della compagnia TeArca dal 2006 coinvolge attori vedenti e non vedenti all'interno di uno stesso laboratorio teatrale. Con i non vedenti si lavora molto sul corpo per svilupparne la capacità di espressione e la morbidezza. "Cerchiamo insieme quel movimento che è dentro ognuno di noi, un movimento libero. A lavoro concluso, i corpi sono talmente morbidi nei movimenti che dimentichiamo le differenze, ed ogni volta questa "distrazione" è una gioia!" continua a raccontare Tiziana Sensi, che si prepara a portare lo spettacolo ancora in giro per l'Italia, mentre già sta pensando ad un progetto nuovo. TeArca comunque ha iniziato a mettere radici molto prima del 2006. Come è iniziata questa bella avventura ce lo racconta proprio Gerry Longo, presidente della Onlus di cui è un grande animatore. Fondamentale fu l'incontro con Tiziana Sensi all'Istituto Sant'Alessio di Roma nel 2000. "Ma fu nel 2004, in occasione di un secondo incontro, che abbiamo veramente focalizzato l'esigenza di sviluppare un lavoro di ricerca fondato sullo scambio delle nostre esperienze personali. Mentre lei mi apriva alle tecniche teatrali, io le spiegavo quali erano le modalità migliori per apprendere tali tecniche da parte di un non-vedente" racconta Longo. E così, dopo due anni trascorsi ad approfondire la conoscenza reciproca, arriva l'illuminazione. "Ho capito che la consapevolezza del corpo che avevo acquisito, insieme con i movimenti e i gesti, e la padronanza dello spazio, potevano essere un risultato interessante anche per altre persone. Ecco come è nato il laboratorio". Dopo il primo spettacolo del 2006 intitolato "Un salto nel buio", e replicato fino al 2009, ognuno dei ragazzi del laboratorio ha dimostrato di aver acquisito quella padronanza del corpo e quella gestualità che rappresentano conquiste fondamentali, anche nella vita di tutti i giorni. Continua a raccontare Longo: "Il teatro mi è servito ad acquisire sicurezza in me stesso e nell'uso del corpo. Il teatro non è solo movimento fine a se stesso, ma è consapevolezza. Andare in scena all'Argentina per me è stato un grande traguardo. Siamo stati riconosciuti qualitativamente, il pubblico si è emozionato per la nostra voglia di esserci, e non perché siamo non vedenti". Spostiamo ora l'attenzione sui contenuti dello spettacolo, così come viene raccontato dagli autori. "Condominio Occidentale è un campo per senza tetto, un microcosmo dove gli individui cercano di sopravvivere ricreando una struttura sociale. Nelle misere realtà di questi personaggi si riflettono le nostre paure ma anche le nostre speranze che sono alla base di un concetto di umanità scevro da individualismo ma composta da tante individualità in movimento. Lo stesso progetto teatrale è l'esperienza di un avvicinamento e coinvolgimento di realtà e professionalità diverse". Paola Musa, autrice del romanzo omonimo, è consapevole che la storia narrata non possa indicare soluzioni a problemi così grandi: "Ma possiamo portare la nostra esperienza di gruppo teatrale che vive la convergenza di mondi apparentemente lontanissimi e ha scoperto quanto sia vero che prima di definirci società, dobbiamo nuovamente riconoscerci come comunità di persone, di individui, con gli stessi bisogni primari e uguale diritto alla dignità". Il romanzo "Condominio Occidentale" di Paola Musa ha vinto il premio Chàmbery Premier Roman 2009 e il premio Primo Romanzo Città di Cuneo 2009 proprio per la capacità di smascherare i tanto diffusi, quanto banali preconcetti sulla disabilità. Evidenzia inoltre i temi sociali del nostro presente, dalla violenza sulla donna alla vergogna della povertà, dalla solitudine alla contraddizione di una società che promette pari opportunità ed è incapace di mantenere tale impegno. Il progetto di "Condominio Occidentale", spettacolo teatrale nato dall'unione delle energie di due Onlus, TeArca e Ri-Diamo, è stato sostenuto anche dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che ha conferito l'Alta Medaglia allo spettacolo. Grazie alla sinergia con Teatro Senza Barriere, lo spettacolo è stato reso accessibile anche a non vedenti, che vengono dotati di una cuffia a onde radio attraverso cui sono descritte azioni, stati d'animo e paesaggi, e a non udenti che possono leggere le didascalie con i dialoghi e le indicazioni su suoni, rumori e sulla colonna sonora. Gli attori di TeArca saranno di nuovo in palcoscenico per mettere in scena le proprie esperienze e la speranza, il prossimo novembre ad Aversa, provincia di Caserta, e nei mesi di aprile e maggio 2013 a Fano nelle Marche.
Chi sono
TeArca Onlus è una compagnia teatrale di artisti non vedenti, ipovedenti, normodotati ed artisti professionisti diretti dall'attrice e regista Tiziana Sensi, fondata nel 2006. Presidente di TeArca è Gerry Longo. Ri-Diamo Onlus, è un'associazione costituita nel 2009 per iniziativa di un gruppo di avvocati e del loro studio legale per "ridare" un sorriso a chi ha avuto meno dalla vita. Intento primario è quello di supportare finanziariamente iniziative a carattere solidale e benefico con un'attenzione particolare a bambini e giovani con difficoltà.



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