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Il Progresso

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Numero 10 del 2013

Titolo: Attualità- Troppi ostacoli per «fare famiglia»

Autore: Redazionale


Articolo:
(da «Famiglia Cristiana» n. 38-2013)
Riportare la famiglia al centro dell'attenzione del Paese: questo l'obiettivo della 47a Settimana sociale dei cattolici italiani di Torino, la settimana scorsa. Quattro intense giornate di ascolto, discussione, incontri, aperte da un cordiale messaggio di papa Francesco, che ha ricordato che «la famiglia è vita, è tessuto quotidiano, è cammino di generazioni che si trasmettono la fede insieme con l'amore e con i valori fondamentali, è solidarietà concreta, fatica, sviluppo, pazienza, e anche progetto, speranza, futuro».
Qualità, queste, che non sono scontate, come si è visto nei lavori di Torino. Le parole di papa Francesco chiamano le famiglie - e non solo quelle cattoliche - a riscoprire il compito di essere davvero «speranza e futuro», per ogni persona al proprio interno, ma anche per la società tutta. Servono famiglie responsabili, consapevoli di poter essere - e di dover diventare - luogo insostituibile di custodia della dignità e della libertà di ogni persona. Ma anche di avere una responsabilità sociale, perché «fare famiglia» significa anche costruire la società. Diventare cioè - come ha detto il cardinale Bagnasco - quell'«architrave fondamentale di ogni architettura sociale a misura di persona».
Forse, un'importante novità, emersa a Torino, è la sollecitazione a «mettersi insieme tra famiglie», per generare solidarietà, aiuto reciproco, fecondità sociale, e per uscire dal chiuso delle proprie case. Ci si può ritrovare nelle parrocchie, nei quartieri, nelle scuole, nelle associazioni, nelle piazze. E inventare servizi di cura per i bambini piccoli, sostenere situazioni di fragilità, condividere bisogni e progetti. Combattere, soprattutto, il più feroce nemico delle persone e delle famiglie: la solitudine. Assieme all'isolamento e al disperato individualismo oggi imperante.
Ma la società consente alle famiglie di esplicare questo potenziale? La risposta, purtroppo, è negativa. Il segnale che arriva dalla Settimana sociale di Torino è allarmante: l'Italia non è un Paese a misura di famiglia. Anzi, per chi decide di «fare famiglia» il percorso è pieno di ostacoli. Una casa e un lavoro, oggi, per i giovani sono un sogno, sempre più difficile da realizzare. La società assiste indifferente e impotente alla distruzione dei progetti di vita dei nostri figli. Tante parole, pochissimi fatti. Se, poi, arriva un figlio, i genitori diventano un bersaglio. Tutto congiura contro di loro: dal fisco ai servizi sociali. Eppure, senza figli non c'è futuro.
La politica, per prima, deve cambiare passo e velocità, per costruire un fisco amico della famiglia a partire dal Fattore Famiglia, proposto dal Forum delle associazioni familiari. Si può fare e si deve fare. Lo stesso vale per imprese e mondo economico: il lavoro va «armonizzato» con la famiglia. Ma anche il popolo delle famiglie deve uscire dall'isolamento e farsi sentire dai media, dai politici, dagli imprenditori, dai sindacati. Ne va di mezzo il suo bene, ma anche quello del Paese.



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