Numero 4 del 2014
Titolo: ITALIA- Falsi ciechi o veri disabili: i media facciano più attenzione!
Autore: Redazionale
Articolo:
Con l'aiuto del gruppo Ipovedentiinsieme dell'UICI di Brescia cerchiamo di capire come chi vede poco o nulla può vivere in autonomia usando diversi accorgimenti e non passare così per falso cieco.
Sulla questione dei falsi invalidi, i media talvolta comunicano in modo non del tutto corretto i singoli episodi, contribuendo in alcuni casi a costruire una immagine non totalmente obiettiva della realtà , e con questo disorientando quindi gli stessi lettori o l'opinione pubblica.
Un esempio lampante è quello di cui parlammo qualche tempo fa: si trattava della notizia per cui sarebbe stato scoperto un falso cieco che, riportava una agenzia di stampa "Aveva un profilo di Facebook", come se la cosa fosse di per sé prova del suo agire scorretto (tradotto: se è cieco, non può usare i social network). Come se una persona cieca non potesse o non fosse in grado di utilizzare un pc e fare un sacco di altre cose. Per fare luce su questo, abbiamo chiesto agli amici del Gruppo di ipovedenti e non vedenti di Brescia, che ci ha aiutato a metterci letteralmente nei panni di una persona cieca o ipovedente, ripercorrendo insieme una giornata tipo, comprendendo così cosa riesca e in che modo a fare chi non abbia piena facoltà della vista.
Così il gruppo:
Siamo un gruppo di ipovedenti e non vedenti di Brescia e vorremmo spiegarvi a grandi linee come chi vede poco o nulla può vivere in autonomia usando diversi accorgimenti.
Ipotizziamo una giornata tipo:
Percorso per recarsi
al lavoro
Come tanta gente, anche molti di noi lavorano, e per recarci in ufficio utilizziamo i mezzi pubblici. Per chi vede è tutto semplice; arriva l'autobus, lo ferma e vi sale. Per noi che abbiamo difficoltà visive le cose sono un po' diverse. Arriva l'autobus e siamo costretti a fermarlo indipendentemente dal fatto che sia quello giusto o meno. Alcuni di noi usano un monocolo per individuare il numero, e per leggere gli orari, mentre i più fortunati, si abbarbicano sul palo che indica la fermata muniti di lente di ingrandimento.
I non vedenti utilizzano il bastone bianco o sono accompagnati dal loro cane guida, sono quindi più facilmente individuabili, gli autisti si fermano esattamente dinanzi a loro, aprono le porte e dichiarano la linea di percorrenza.
C'è chi si stupisce del fatto che individuiamo la nostra fermata di discesa, come se fossimo extraterrestri, ma siamo comuni mortali che semplicemente stanno più attenti di chi può basarsi sulla vista.
E, se abbiamo delle incertezze rispetto ad un percorso che non conosciamo bene, chiediamo informazioni all'autista o ai passeggeri.
In ufficio
Arrivati a destinazione, dopo aver eroicamente superato svariati ostacoli (gente che va in bicicletta o in motorino sul marciapiede o che parcheggia gli stessi in modo selvaggio, lavori in corso, pali e paletti vari non accuratamente segnalati ecc.), giungiamo in ufficio e non ci accorgiamo che il collega ci ha salutati con un cenno del capo o con un sorriso. Non rispondendo al saluto, spesso passiamo pure per maleducati!
Prendere un caffè alle macchinette? Altro problema! Spesso i nomi delle bevande sono scritti a caratteri troppo piccoli o a basso contrasto cromatico, per non parlare dei distributori di acqua e merendine, dove bisogna digitare un codice su un tastierino numerico. Applicare etichette in braille per i ciechi? Pare troppo complicato, anzi, sembra svilupparsi la mania dei touch-screen, persino per gli ascensori.
Anche il pranzo può diventare un'impresa. Non sempre si trovano colleghi disponibili a dare una mano, laddove la mensa è a self service.
Il rientro a casa, soprattutto nella stagione invernale, può presentare maggiori difficoltà a causa della combinazione tra scarsità di luce naturale, lampioni accesi e abbagliamento da fanali. La pioggia confonde i rumori disorientandoci, la neve e la nebbia annullano ogni nostro punto di riferimento.
In città
Oltre alle problematiche che affrontiamo recandoci al lavoro, vi lasciamo immaginare quelle incontrate quando ci si reca da soli in un ufficio pubblico, a fare la spesa in un supermercato, dal medico o in banca.
Spesso, se siamo ipovedenti, per orgoglio o per vergogna tendiamo a mascherare i nostri limiti, quindi la gente non si accorge che abbiamo bisogno di una mano. Anzi, se viene a sapere che godiamo di indennità e pensioni si indigna e ci accusa di essere falsi invalidi quando ci vede abbastanza autonomi.
Molti di voi ignorano che tali provvedimenti economici sono regolamentati dalla legge 138/2001 che tiene conto non solo del residuo, ma anche del campo visivo. Per farvi un esempio, chi di noi ha un visus abbastanza buono, riesce a leggere il giornale, nonostante nel suo campo visivo rientrino solo un paio di parole alla volta. Vi garantiamo che questa situazione non è per niente piacevole! Non possedere una visuale totale di ciò che ci circonda ci porta in molti casi ad avere incontri ravvicinati con pali, cartelloni pubblicitari, bidoni dell'immondizia, specchietti retrovisori delle auto parcheggiate fuori posto e molto altro; per noi i lividi e i rischi sono all'ordine del giorno.
La tecnologia di supporto
In questi ultimi anni, fortunatamente la tecnologia ci è venuta in soccorso. Ormai su tutti i dispositivi mobili e fissi è possibile installare programmi vocali o ingrandenti che ci permettono di accedere al web, alla posta elettronica, agli sms e ai vari social network. Quindi non c'è da stupirsi se anche un disabile visivo gestisce autonomamente il suo profilo Facebook o Twitter.
Addirittura, tramite dispositivi GPS e navigatori satellitari parlanti siamo in grado di rilevare la nostra posizione per strada e di raggiungere un determinato luogo prefissato.
Anche per lo svago e lo sport possiamo avvalerci di diversi supporti, come ad esempio carte da gioco scritte in braille, apposite scacchiere in rilievo, palloni sonori per calcio, showdown (una specie di ping pong) ed altro, e, con l'aiuto di persone vedenti, risulta persino fattibile sciare, fare vela, scherma, andare in tandem o fare il navigatore nelle gare di rally.
Autonomia in casa
Per quanto riguarda l'autonomia personale, esistono dei corsi di mobilità e orientamento che insegnano come muoversi per strada, e corsi di autonomia domestica per la gestione della casa. Anche qui disponiamo di strumenti parlanti o acustici, alcuni dei quali piuttosto costosi: bilance, termometri, timer, dispositivi che individuano i colori, sensori che rilevano la presenza di luci accese o fuoriuscite di gas. Laddove non esistono apparecchiature idonee sono l'abitudine e la manualità a permetterci di compiere azioni apparentemente troppo impegnative o pericolose.
Con questo scritto abbiamo voluto semplicemente farvi conoscere la realtà nella quale ci muoviamo e operiamo quotidianamente, attraverso le nostre risorse personali, l'intuito e la buona volontà, ed utilizzando alla pari degli altri le tecnologie e le tecniche che ci vengono offerte. Ci dissociamo totalmente da chi si finge cieco per godere di ciò che non gli spetta mettendo in dubbio la credibilità della nostra categoria. Altresì condanniamo quelle commissioni che con troppa facilità consentono il riconoscimento di tale stato con relativi benefici economici.
Chiediamo che i giornalisti, prima di pubblicare certe notizie sensazionali, si accertino della veridicità delle cose. Fornire informazioni corrette dovrebbe essere il principio fondamentale del loro lavoro.
Ormai sono finiti i tempi in cui i portatori di handicap visivo (e i disabili in generale) se ne stavano chiusi in casa seduti sul divano accuditi in tutto e per tutto dalle loro famiglie. Ora siamo cittadini del mondo, lavoriamo, studiamo, viaggiamo, ci divertiamo e ci impegniamo a livello sociale con dignità ed abnegazione.
Questa dimensione, sconosciuta ai più, non deve spaventare o essere giudicata sulla base di fatti che fanno clamore e che rovinano la nostra immagine. Sul territorio italiano, quasi in ogni città , esiste una sezione dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti alla quale ci si può rivolgere per avere maggiori informazioni.
(da Disabili.com dell'11 novembre 2013)
Pubblichiamo l'Interrogazione Urgente presentata il 25 marzo in Senato al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, che ha come prima firmataria la Senatrice Maria Cecilia Guerra
Interrogazione urgente (articolo 151 Regolamento Senato)
Al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali
Premesso che:
nell'ambito della discussione sulla cosiddetta spending review, è stato recentemente riproposto il tema degli abusi nella concessione di prestazioni economiche a persone invalide a cui si dovrebbe ovviare attraverso una intensificazione dei controlli;
- la campagna contro i cosiddetti "falsi invalidi" iniziata nel 2008 ha portato ad indire controlli straordinari che nel complesso, nell'arco temporale 2009-2015, porteranno a visite per circa la metà dei titolari delle prestazioni. Infatti, a partire dal 2008 e fino al 2013 sono stati previsti per norma piani straordinari di verifica, sanitaria e reddituale, nei confronti dei titolari di benefici economici di invalidità civile da attuarsi da parte dell'Inps, in aggiunta alle verifiche ordinarie, che hanno coinvolto 950 mila soggetti (2009: 200.000 accertamenti (Legge 6 agosto 2008, n. 133 di conversione del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, articolo 80; 2010: 100.000 accertamenti; 2011: 250.000 accertamenti; 2012: 250.000 accertamenti (Legge 3 agosto 2009, n. 102 di conversione del decreto-legge 1º luglio 2009, n. 78, articolo 20, comma 2 e Legge 30 luglio 2010, n. 122 di conversione del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, art. 10); 2013: 150.000 (Legge 24 dicembre 2012, n. 228 (legge di Stabilità 2013) articolo 1, comma 109). Altri 300.000 beneficiari dovrebbero essere interessati dai medesimi controlli straordinari, in misura di 150 mila all'anno, nel 2014 e nel 2015 sempre in accordo ai disposti di cui alla legge di Stabilità 2013;
- i dati resi noti dalla Corte dei Conti e dall'Inps sugli esiti di queste verifiche straordinarie, sono incompleti e non permettono di distinguere fra benefici revocati, benefici da ridurre per cambiamento di fascia o per riconoscimento di una percentuale invalidante inferiore rispetto alla stessa fascia. Si tratta quindi di dati che possono risultare molto fuorvianti se letti come indicativi di situazioni di abuso, dal momento che, dal 2010 l'Inps ha indirizzato i suoi controlli straordinari anche agli invalidi inviati o da inviare a visita sanitaria di revisione. Questo è avvenuto anche al fine, meritevole, di evitare discontinuità nella erogazione delle provvidenze, dati i ritardi delle procedure ordinarie di accertamento, ma evidenzia anche i limiti di queste procedure;
- nel contempo, i falsi invalidi individuati nell'azione della Guardia di Finanza, come emerge dai Rapporti annuali della stessa, sono stati 389 nel 2012 e 1047 nel 2011;
- la legge di Stabilità per il 2013 art. 1 comma 109 ha disposto che le eventuali risorse derivanti dall'attuazione dei controlli straordinari accertati a consuntivo, nel triennio 2013-2015, come effettivamente aggiuntive rispetto a quelle derivanti dai programmi straordinari di verifica già previsti prima dell'entrata in vigore della legge stessa siano destinate ad incrementare il Fondo per le non autosufficienze di cui all'articolo 1, comma 1264, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, sino alla concorrenza di 40 milioni di euro annui;
- i ritardi medi nell'erogazione delle indennità civili sono ulteriormente aumentati, risultando nel 2012, secondo la Corte dei Conti, pari a 290 gg per invalidità civile, 338 gg per cecità e 399 per sordità e questi ritardi comportano un onere di pagamento di interessi anch'esso sensibile e in crescita dai 24 milioni del 2011 ai 43 milioni nel 2012;
- il Programma di azione biennale per la promozione dei diritti e l'integrazione delle persone con disabilità, adottato con decreto del Presidente della Repubblica 4 ottobre 2013, assume, come obiettivo, alla linea di azione n. 1 di "Riformare il sistema di valutazione/accertamento della condizione di disabilità e il sistema dell'accesso alle politiche, interventi, servizi e prestazioni al fine di creare reali condizioni di contrasto delle discriminazioni, promozione delle pari opportunità, dell'inclusione sociale e dell'incremento della qualità di vita delle persone con disabilità";
si chiede di sapere:
- quale sia il peso effettivo del fenomeno dei falsi invalidi che emerge dai 950 mila controlli effettuati, quando se ne depurino gli esiti da quelli relativi a controlli su invalidi già inviati o da inviare a visita sanitaria di revisione ordinaria;
- quali siano i risparmi per la spesa relativa alle indennità di invalidità che possono essere ascritti agli effetti dei piani straordinari;
- quali siano i risparmi ottenuti con i controlli compiuti nel 2013 e conseguentemente di quanto si intenda aumentare il Fondo per le non autosufficienze da distribuire nell'anno in corso;
- se alla luce di quanto premesso ritenga che il contrasto agli abusi nel campo dell'invalidità civile debba essere perseguito con nuovi piani straordinari di intensificazione dei controlli;
- se non ritenga al contrario di dovere intervenire attraverso una revisione complessiva dell'attività di accertamento ordinario, che ne riduca i tempi e le duplicazioni, comportando in questo modo un risparmio sensibile per quanto riguarda sia la spesa per interessi sia le spese per il ricorso a medici esterni all'Inps e perseguendo ad un tempo l'obiettivo indicato dal citato Programma d'azione biennale per la promozione dei diritti e l'integrazione delle persone con disabilità;
- se alla luce dei risultati ottenuti non ritenga opportuno un ridimensionamento della campagna mediatica contro i falsi invalidi che ha negli anni creato un vulnus molto forte nei confronti dell'intero mondo della disabilità.
Guerra - Rita Ghedini - Cirinnà - D'Adda - Fabbri - Fedeli - Lepri - Mattesini – Spilabotte