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Notizie Internazionali

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Numero 4-6 del 2002

Titolo: Non discriminazione più azioni positive uguale inclusione sociale

Autore: Rodolfo Cattani


Articolo:
Adottata a Madrid una dichiarazione sull'inclusione sociale delle persone disabili - Luci e Ombre di un Documento di Vertice

Dal 20 al 23 marzo si è svolta a Madrid una conferenza europea organizzata dalla Presidenza spagnola e dalla Commissione dell'Unione Europea sul tema della non discriminazione delle persone disabili e delle azioni positive in loro favore. Al termine della conferenza è stata presentata ai 600 partecipanti (rappresentanti delle Istituzioni Europee, dei Governi nazionali, delle parti sociali, del mondo della comunicazione e delle organizzazioni delle persone disabili) la Dichiarazione Di Madrid sull'inclusione sociale delle persone con disabilità. Il documento, predisposto in alto loco, presentato e approvato dall'assemblea a scatola chiusa, rappresenta nondimeno un significativo risultato dell'instancabile impegno delle organizzazioni rappresentative delle persone disabili per ottenere una politica europea avanzata e coerente per il superamento delle barriere di ogni tipo che ne ostacolano l'integrazione sociale. Rilevato che vi sono nel documento alcune poche prese di posizione che non possono raccogliere il consenso unanime (in particolare un'eccessiva accentuazione del modello sociale della disabilità a scapito della dimensione strettamente individuale e conseguentemente della specificità delle diverse tipologie di minorazione, sensoriali, fisiche, mentali e motorie), la Dichiarazione di Madrid è certamente un importante punto di arrivo, ma anche un fondamentale punto di partenza per la realizzazione di concrete azioni future, soprattutto nel contesto dell’Anno Europeo delle Persone Disabili, di cui vuole essere il “manifesto ideologico”.

La dichiarazione si apre opportunamente con un vivo apprezzamento per la proclamazione dell'anno europeo delle persone disabili nel 2003 ed enumera i principi fondamentali a cui dovranno ispirarsi tutte le attività che lo riguarderanno prima, durante e dopo la sua celebrazione:
- la disabilità appartiene alla dimensione dei diritti umani;
- le persone disabili vogliono pari opportunità e non beneficenza;
- discriminazione ed esclusione sociale sono il risultato delle barriere erette dalla società;
- le persone disabili costituiscono una cittadinanza invisibile;
- le persone disabili costituiscono un gruppo differenziato;
- l'inclusione sociale è il risultato non solo della non discriminazione, ma anche delle azioni positive.

Il documento prosegue con l'enunciazione solenne delle idee forza della visione inclusiva che possono essere sinteticamente riassunte come segue:
- le persone disabili non devono essere considerate come soggetti da assistere, ma come soggetti di diritto;
- le persone disabili non devono essere considerate come soggetti da curare, ma come cittadini indipendenti e come consumatori;
- non bisogna lasciare agli specialisti la facoltà di decidere in nome e per conto delle persone disabili, ma deve essere ad esse riconosciuto il diritto di decidere liberamente e di assumersi le proprie responsabilità sulle questioni che le riguardano;
- evitare la centralità delle minorazioni individuali, ma operare per la rimozione delle barriere, la revisione delle norme, delle politiche e delle culture sociali e per la creazione di un ambiente favorevole e accessibile;
- evitare di stigmatizzare le persone disabili come etero-dipendenti e inabili al lavoro, ma enfatizzarne le capacità e prevedere concrete misure di sostegno;
- evitare di costruire un'economia e una società per pochi, ma impegnarsi per la realizzazione di un mondo a misura di tutti;
- evitare la inutile segregazione delle persone disabili nell'educazione, nel lavoro e negli altri aspetti della vita, ma perseguire la loro completa integrazione;
- evitare di affidare le politiche per la disabilità a dipartimenti speciali, ma far rientrare tali politiche nel quadro generale delle responsabilità di governo.

Ribadendo che l'attuazione di tale concezione non andrà soltanto a vantaggio delle persone disabili, ma di tutta la società, la Dichiarazione invita tutte le parti interessate a considerare il 2003, l'anno europeo delle persone disabili, come l'inizio del percorso della sua realizzazione.

Come attuare questa nuova visione della disabilità? La Dichiarazione propone i seguenti punti programmatici:
1. modificare la legislazione;
2. modificare gli atteggiamenti;
3. favorire la vita indipendente;
4. aiutare le famiglie;
5. rivolgere particolare attenzione alle donne disabili;
6. non settorializzare, ma integrare la disabilità;
7. considerare il lavoro il fattore chiave dell'integrazione sociale;
8. non compiere alcuna azione riguardante le persone disabili senza la loro partecipazione.

La Dichiarazione enumera quindi una serie di proposte operative affinché l'anno europeo delle persone disabili porti un reale progresso delle politiche sulla disabilità con la partecipazione e l'attiva collaborazione di tutte le parti interessate. Le



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