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Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ETS - APS

 

Corriere dei Ciechi

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Numero 11-12 del 2014

Titolo: ITALIA- Occhi per chi non vede

Autore: Redazionale


Articolo:
Il 16 ottobre si è svolta in tutta Italia la Giornata nazionale dei cani guida per ciechi. A Roma la "Dog parade"

Una passeggiata allegra e colorata, quella che ha visto sfilare per le vie del centro di Roma oltre 40 cani guida in compagnia dei loro proprietari e amici. La "Dog parade", organizzata dall’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, si inserisce nel contesto della Giornata nazionale del cane guida per ciechi, istituita per la prima volta nel 2006, con l’obiettivo di sensibilizzare l'opinione pubblica e le istituzioni sui diritti dei cittadini non vedenti ed ipovedenti e far capire quanto i cani guida siano gli occhi di chi vive nel buio.
"Il cane guida è un vero compagno di libertà, sempre disponibile e pronto ad assecondare le necessità di autonomia e di mobilità" racconta Mario Barbuto, Presidente nazionale dell’Unione. "Con questa Giornata vogliamo far conoscere a chi vede il valore di questi animali nella quotidianità dei ciechi e, al tempo stesso, l’impegnativo e lungo lavoro di addestramento che la loro formazione richiede. E vogliamo rivolgere un appello alla cittadinanza perché accolga questi animali con disponibilità e simpatia soprattutto nei luoghi pubblici quali: autobus, taxi, ristoranti, alberghi, esercizi commerciali, ecc., senza timore e senza pregiudizio, così come previsto dalla legge italiana".
Si tratta della Legge n. 37/1974, aggiornata poi con la Legge n. 60/2006 che ammette l'accesso del cane guida sui mezzi di trasporto pubblico.
"L’ingresso rifiutato a un cane guida è come una porta sbattuta in faccia alla persona non vedente " continua Barbuto. "La legge obbliga ad accogliere i cani guida in ogni luogo pubblico o aperto al pubblico, ma più che la forza della legge noi vogliamo richiamare la sensibilità, la disponibilità e l’educazione civica di tutti i cittadini".
Tanti ciechi e ipovedenti si avvalgono dell’aiuto di un cane guida per la loro indipendenza personale e per la loro autonomia quotidiana. I cani sono appositamente addestrati per questo scopo grazie ad un lungo lavoro di preparazione che dura circa due anni. In Italia operano alcune scuole di addestramento quali: la scuola del Centro Helen Keller di Messina, la Scuola della Regione Toscana a Firenze, la Scuola dei Lions Club di Milano e la Scuola Triveneta di Padova.
I cani guida sono oggi in Italia circo 700 e, come appare subito evidente, il loro numero risulta purtroppo insufficiente rispetto alla richiesta dei non vedenti i quali sono costretti spesso ad attendere molti mesi prima di ricevere il proprio cane guida.
La passeggiata, partita dalla sede della Presidenza Nazionale di via Borgognona, è arrivata fino a Piazza Montecitorio, dove la Presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini ha ricevuto il presidente Barbuto con una delegazione di persone non vedenti accompagnate dai loro cani guida. La Presidente Boldrini ha assicurato il proprio interessamento per favorire sempre più l’inserimento delle persone non vedenti che utilizzano il cane guida, nel rispetto delle leggi e con fiducia nel senso civico della cittadinanza. La Presidente della Camera dei Deputati ha inoltre assicurato opportune azioni per sostenere il lavoro dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti a partire dalla prossima Legge di Stabilità, ed eventuali interventi straordinari che si rendessero necessari.
Al termine, in piazza San Silvestro, le scuole di addestramento hanno tenuto momenti dimostrativi delle abilità e del lavoro dei cani guida.

Da sapere...
Il cane guida accompagna ciechi che si sanno orientare
È il requisito fondamentale. Può dotarsi di un cane guida solo chi ha un buon orientamento in mobilità. Per questo ogni assegnatario segue un corso per diventare abile a orientarsi in un contesto urbano. Si tratta, quindi, di persone che non si perdono d'animo, a cui piace mettersi in gioco, che hanno, con grande coraggio, vinto la paura di andare in giro per la città da soli. Giuseppe Terranova, presidente della Scuola per Cani Guida "Helen Keller" di Messina, spiega: "Spesso quando un cieco chiede un cane, occorre prima lavorare sui suoi comportamenti, e solo dopo avviene l'assegnazione. Il cane è un compagno di libertà, ma è una scelta importante rispetto alla quale il cieco deve essere consapevole".
Il cane guida non è fatto per chi non è autonomo
Sfatiamo il mito del cane guida che fa tutto. Il cane aiuta il cieco a vivere meglio. "Rispetto a un bastone o a un ausilio tecnologico è un essere vivente" sostiene ancora Terranova. "Deve essere accudito, deve essere pulito, deve mangiare, bere. E fare i suoi bisogni, che rappresenta il minor problema. Ci sono ciechi che capiscono la posizione e la postura del cane e sanno perfettamente dove il cane ha evacuato. Il cane guida però è educato a fare i suoi bisogni e a mangiare a orari fissi, in questo modo il cieco organizza spostamenti e impegni giornalieri. Se il cieco vive con altri familiari, tutto diventa più semplice". Il cane, inoltre, ha bisogno del suo momento di sfogo quotidiano. "Insegniamo ai ciechi anche a lasciare libero il cane e a farlo correre nel parco" aggiunge Terranova. "Se addestrato al richiamo, il cane ritornerà alla gamba del cieco - vale a dire fa sentire la sua presenza toccando il piede o la gamba della persona - per riprendere il suo servizio. Questi cani stabiliscono con il proprio conduttore un rapporto molto stretto e rispondono a qualunque ora del giorno e della notte. Appena riceve un comando si mette al servizio".



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