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Corriere dei Ciechi

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Numero 11-12 del 2014

Titolo: RUBRICHE- Segnalibro

Autore: a cura di Renato Terrosi


Articolo:
Konrad Lorenz: La scienza naturale dell'uomo
Il manoscritto russo
La mia vecchia biblioteca mi riserva sempre qualche gradita sorpresa, l'ultima è stata eccezionale e non posso fare a meno di condividerla con i lettori.
Dal più alto scaffale è saltata fuori un'opera famosa di Konrad Lorenz, fondatore dell'etologia, la scienza che studia il comportamento.
Ecco il titolo: La scienza naturale dell'uomo.
Questa famosa opera è tratta dall'altrettanto famoso manoscritto russo, steso dal grande studioso tra il 1944 e il 1948, mentre era detenuto in un campo di concentramento sovietico in Armenia.
Alle durissime condizioni di quella prigionia, però, Lorenz non si arrese e reagì con le risorse che gli offriva la sua enorme curiosità intellettuale e diede forma compiuta a quelle che erano state, fino allora, intuizioni sparse e osservazioni prive di organicità.
Ad Eravan, insomma, con intorno i grandi spazi e la grande paura dell'ignoto, lo studioso fece nascere l'etologia scientifica. Utilizzando carta straccia, carta strappata da alcuni sacchi di cemento, inchiostro allungato con acqua, permanganato di potassio, pennini arrugginiti e perfino penne d'uccello buttò giù ben 750 fogli.
Da dove prendesse quel materiale non è facile saperlo, ma probabilmente se lo procurò con lo scambio, il sistema ben noto a chi in prigionia c'è stato. E sempre ricordo quando io stesso, nel pieno del duro inverno del 1944, sacrificando una coperta da campo, confezionai una ventina di sciarpe. Ebbi, così, alcune pagnotte di pane nero.
Lui, Lorenz, aveva il "Faust" come una biblioteca, nessun tavolo, scarsa luce e molto freddo, ma in quelle miserabili condizioni scrisse (è la figlia Agnes a dirlo nella prefazione del libro) un'opera immensa "con slancio e grande entusiasmo, abbandonò i richiami e sottolineature", mentre non trascurava di curare, come medico e psichiatra, i compagni di sventura.
Proprio allora, ad Eravan, Konrad Lorenz sviluppò un altro talento: divenne un eccellente utilizzatore di rifiuti. Tanto da non passar mai oltre un mucchio di immondizie senza fermarsi a rovistarvi dentro e barattare, poi, gli oggetti raccolti. Sappiamo bene, ma giova ripeterlo, che "La scienza naturale dell'uomo" è il primo tentativo di fornire una esposizione articolata e coerente di una branca molto caratteristica e molto giovane della ricerca biologica che ha per oggetto il comportamento degli esseri viventi. Come dire quello che c'è di più vitale in ogni essere. Ovviamente, la peculiarità di tale via di ricerca non sta nel suo oggetto, ma nel suo metodo. Il metodo di elaborazione sul comportamento - è lo stesso autore a scriverlo - viene determinato fondamentalmente dalla consapevolezza che ogni essere vivente, incluso l'uomo, deve non soltanto le caratteristiche della struttura esterna del proprio corpo, ma anche l'edificio complessivo del suo comportamento psichico e fisico a un processo evolutivo protrattosi per milioni di anni come fatto unico della storia, e che, nel corso di questo cammino, quel che è più complesso, "superiore", si è sviluppato da quel che è più semplice, "inferiore".
L'impianto di quel che è superiore, quindi, può essere capito praticamente solo e sempre sulla base delle conoscenze di quei grandi precedenti, più semplici, che hanno costruito il presupposto di questo suo esito finale.
Pertanto , si può dire che l'oggetto del libro non è la psicologia degli animali, benché per gran parte tratti di animali, ma l'uomo, considerato nella profondità del suo essere. Infatti, nell'idea del pensare, del sentire e dell'agire umano è presente una infinità di residui storici, derivanti dagli antenati preumani, che risultano praticamente indispensabili per capire i fenomeni psicologici principali e soprattutto quelli sociologici.
E non è certo poca cosa.
Konrad Lorenz 1903-1989
"La Scienza naturale dell'uomo"
Premio Nobel nel 1973

Atlante delle dipendenze
Le dipendenze sono di vario tipo e aumentano: dalle sintetiche, da quelle naturali, dall'alcool, dal tabacco, dagli psicofarmaci, dal gioco e perfino dagli acquisti compulsivi.
Ottima, quindi l'iniziativa del gruppo Abele di un interessantissimo Atlante (Atlante delle Dipendenze), prezioso per tutti ma, in particolare, per gli operatori del settore, educatori, insegnanti e addetti alle comunicazioni.
Atlante delle dipendenze
L. Grosso - F. Rascazzo



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