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Voce Nostra

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Numero 5 del 2015

Titolo: In cucina- Speciale pasta II parte

Autore: Redazionale


Articolo:
Lo sapevate che...
Non bisogna aggiungere acqua fredda quando si scola la pasta.
Gli spaghetti cotti tendono ad ammassarsi. Il modo migliore per scolarli è versarli nel colapasta e toglierli dall'acqua pochi alla volta con un forchettone di legno.
La pasta al dente a Napoli si chiama pasta «verde», cioè con un punto centrale ancora crudo.
La durata della cottura non dipende solo dal formato della pasta, ma anche dallo spessore.
La pasta deve essere preparata sempre espressa. Non si deve «scottare» prima, per poi riprendere la cottura al momento di servirla, perché apparirebbe senza elasticità, poco brillante e vischiosa.
Occorrono 10-12 g di sale grosso marino ogni litro d'acqua. Il sale va aggiunto solamente quando l'acqua inizia a bollire. Se si mette prima l'ebollizione risulta più lenta.
Non bisogna lasciarsi prendere dalla tentazione di spezzare gli spaghetti per comodità quando si buttano in acqua. Aspettate che si pieghino e mescolateli con il forchettone di legno.
Sarebbe bello essere in grado di riconoscere la pasta di buona qualità «ad occhio», sbirciando attraverso l'involucro trasparente della confezione, prima di acquistarla.
Solo dopo l'esame palato possiamo renderci conto se il nostro acquisto è stato felice o dobbiamo rivedere la scelta fatta in negozio. Una volta fatta bollire, naturalmente secondo le regole, la pasta deve presentarsi senza rotture, poco collosa, non deve ammassarsi e deve presentare una certa resistenza durante la masticazione.
Qualcuno obietterà: la pasta non si conserva, si mangia! Il prodotto essiccato si presta comunque ad essere conservato per lunghi periodi in luogo fresco ed asciutto.



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