Logo dell'UIC Logo TUV

Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ETS - APS

 

Corriere dei Ciechi

torna alla visualizzazione del numero 3 del Corriere dei Ciechi

Numero 3 del 2015

Titolo: ITALIA- VIII Giornata nazionale del Braille

Autore: Mario Barbuto


Articolo:
Un appuntamento con la storia e con il futuro
Quest'anno abbiamo celebrato la Giornata nazionale del Braille a Trieste, il 21 febbraio, così come la legge emanata nel 2007 ci indica.
Una legge che l'Unione ha promosso e voluto con tutte le sue forze e che serve a dare riconoscimento e prestigio al nostro sistema di lettura e scrittura e al suo ideatore.
In questa occasione, a Trieste, abbiamo lanciato un appello pubblico all'Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (ANCI) e al suo Presidente Piero Fassino, perché in tutti i villaggi e in tutte le città d'Italia sia intitolata a Louis Braille una via, una piazza, un'area cittadina per contribuire a preservare il ricordo, alimentare la memoria, onorare la persona di questo grande uomo, geniale inventore del nostro sistema di scrittura e di lettura tattile.
Il sistema Braille, infatti, fu inventato a Parigi quasi duecento anni fa e da allora ha rappresentato e rappresenta per milioni di ciechi nel mondo, la possibilità concreta di sottrarsi al rischio di analfabetismo e di fruire in modo diretto e indipendente dell'istruzione, della cultura, dell'informazione.
L'attualità del sistema Braille, se mai ve ne fosse ancora bisogno, è ulteriormente dimostrata oggi dalla sua applicazione sempre più ampia nell'ambito delle tecnologie informatiche e digitali, dove viene addirittura utilizzato quale metodo di scrittura su touch-screen come una tastiera virtuale.
I ciechi in Italia e nel mondo lavorano, studiano, si tengono informati grazie al Braille e a tutte le sue applicazioni, non solo sulla carta stampata, ma anche e sempre più come sistema di comunicazione e interazione con il computer e con i tablet e oggi, perfino come strumento di scrittura virtuale sugli schermi degli smartphone.
La scuola rimane il luogo privilegiato dove iniziare a praticare l'insegnamento del Braille e assicurare così a centinaia e centinaia di piccoli e giovani alunni ciechi ogni anno quella padronanza dello strumento fondamentale della Conoscenza, veicolo di emancipazione in grado di favorire l'inclusione sociale a ogni livello.
A tale fine, devono essere soddisfatte almeno due condizioni per assicurare adeguati strumenti di apprendimento agli interessati e serenità del futuro alle loro famiglie:
a) chiarezza di competenze e di responsabilità amministrative delle pubbliche istituzioni nella fornitura del supporto scolastico agli alunni con bisogni speciali;
b) adeguata preparazione del personale insegnante curricolare e di sostegno, perché il Braille possa essere insegnato nel modo più completo ed efficiente.
A soddisfare la prima condizione deve provvedere il Governo con urgenza, tramite il riordino e la riassegnazione delle competenze in materia di supporto scolastico, fino a oggi in capo alle province e ora smarrite nell'incertezza di un trasferimento di competenze non sempre programmato nel modo più tempestivo ed efficace.
Per assicurare la seconda condizione occorrerà sviluppare una sinergia positiva tra le autorità scolastiche e le nostre équipe di esperti tiflologi per offrire al personale insegnante le opportunità formative necessarie ad acquisire le competenze didattiche e funzionali inerenti l'uso, l'impiego e l'insegnamento del Braille.
Siamo tutti responsabili, dunque...
Qui è in gioco il processo stesso di inclusione sociale di migliaia di persone che risulterà tanto più efficace quanto a esse vengano forniti gli strumenti reali per la conquista della propria emancipazione, della propria indipendenza, della propria libertà.
Il mancato compimento delle due condizioni sopra richiamate, renderebbe superflua ogni celebrazione; renderebbe inutilizzabili e inutili perfino quelle piccole conquiste di autonomia quali le scritte in Braille sui medicinali, le etichette negli ascensori e dentro le carrozze ferroviarie, le mappe tattili descrittive di luoghi e percorsi, le note informative nei musei, le indicazioni nei parchi e nei luoghi aperti al pubblico.
Compito e dovere dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti sarà, oggi come sempre, la tutela delle persone rappresentate e la protezione di un sistema come il Braille, meritevole di sostegno e diffusione, perché in esso risiede una grande speranza di libertà civile, una grande occasione di uguaglianza sociale.



Torna alla pagina iniziale della consultazione delle riviste

Oppure effettua una ricerca per:


Scelta Rapida