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Corriere dei Ciechi

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Numero 6 del 2015

Titolo: ARTE- Toccare l'arte

Autore: Aldo Grassini


Articolo:
Al Museo Omero gli splendori del Rinascimento

Suoni e profumi del Rinascimento; l'incontro impossibile con alcuni dei grandi maestri che hanno fatto la storia dell'arte! Un'occasione che non si può perdere.
Avete mai provato l'emozione di toccare una scultura di Donatello o del Verrocchio? Il Museo Omero vi offre questa possibilità dal 4 luglio al 4 ottobre.
"Il Rinascimento oltre l'immagine - Donatello, Verrocchio, i Della Robbia, il Giambologna, Paolo Veronese e molti altri - I tesori della Collezione Bellini come non si sono mai visti".
Il titolo è un po' lungo, ma l'occasione è ghiotta! 25 opere tutte originali in marmo, bronzo, terracotta, legno policromo per la delizia delle nostre dita che potranno toccarle o, meglio, accarezzarle con cura ed amore nella consapevolezza che abbiamo tra le mani un pezzo della grande storia dell'arte italiana.
Una Madonna in Trono con Bambino è opera giovanile di Donatello, datata intorno al 1410, quando l'Artista aveva 24 anni, ma era già in grado di rivelare tutta la sua perfezione stilistica.
E il maestro dei maestri, il Verrocchio, con una Testa del Cristo ci conduce in un ambiente che formò perfino Michelangelo.
Tre terrecotte invetriate ci propongono altrettanti esponenti di una straordinaria famiglia di artisti con Luca Della Robbia, il più importante di tutti, Giovanni e Marco.
Se poi amiamo le ricercatezze espressive d'un forte dinamismo, ecco qua due opere di un campione del Manierismo cinquecentesco quale fu il Giambologna.
E a far corona a tanto splendore la mostra può offrire due putti marmorei di Baccio Bandinelli: sì, lo stesso che ha scolpito l'Ercole e Caco che adorna Piazza della Signoria, ma anche due opere del Valdambrino, allievo di Jacopo della Quercia operante a cavallo tra il Trecento e il Quattrocento. Se poi vogliamo deliziarci con qualche oggettino di "design" cinquecentesco, abbiamo a disposizione tre sculturine (una lucerna e due calamai) di Andrea Briosco detto il Riccio.
La lista è lunga e non posso qui citarli tutti. Diciamo: non solo Rinascimento e aggiungiamo un Cristo Benedicente in legno policromo del XII Secolo. Sì, avete capito bene! Sto parlando di arte gotica che riesce a farci fare un salto indietro di circa 900 anni!
Ci sono perfino quattro tele di pittori del Cinquecento, Seicento e Settecento tra cui una Trasfigurazione di Paolo Veronese che cercheremo di tradurre in bassorilievo per la gioia dei non vedenti più appassionati.
Si tratterà di una mostra multisensoriale: il piacere dell'esplorazione tattile, la suggestione dei profumi rinascimentali, lo sfondo delle musiche di quel tempo e lo scenario dell'architettura del Vanvitelli.
Ma come è possibile questo miracolo? Beh, le vie del Museo Omero sono infinite e nel suo peregrinare esso è arrivato a Firenze nel palazzo quattrocentesco di Lungarno Soderini dove risiede il Museo Bellini.
Luigi Bellini è l'ultimo epigono d'un'antica dinastia di antiquari, uno dei più importanti in campo europeo. E che cosa c'è in quel museo e in quella casa!... Il sottoscritto che ha avuto la ventura di visitarli un paio di volte, ha rischiato fortemente la sindrome di Stendhal!
E il prof. Luigi Bellini è un personaggio unico: generoso, colto, aperto. Un personaggio abituato a vivere in mezzo a tanti capolavori che per lui sono oggetti della vita quotidiana, uno che può tenere sul tavolinetto del salottino un Cardinale di Manzù e il bozzetto in alabastro del Battistero di Giotto, e sulla scrivania un cavallino di Marino Marini e nella camera da letto un tondo di Luca Della Robbia!
Ma quello che più conta è il fatto che Luigi Bellini è un fan del Museo Omero che lui considera - bontà sua - una delle cose più intelligenti che si siano fatte in Italia.
Capite che in fondo ci è voluto poco per convincerlo a prestarci una "manciata" dei suoi tesori per mettere in piedi nella cornice della Mole Vanvitelliana di Ancona, di cui egli è innamorato, una bella mostra tattile.
E a questo punto non vi resta che fare un viaggetto fino ad Ancona, approfittando della lunga estate calda, per aggiungere, magari, un tuffo nel Mare Adriatico ed una bella mangiata di pesce!
Dunque, amici, pronti e via: il verde mare di Ancona, il saporoso pesce dell'Adriatico e gli splendori del Rinascimento vi attendono numerosi!



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