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Corriere dei Ciechi

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Numero 7-8 del 2016

Titolo: RUBRICHE- Segnalibro

Autore: a cura di Renato Terrosi


Articolo:
G. VI RACCONTO GABER di Sandro Luporini, Roberto Luporini.

Quelli della mia generazione se lo ricordano bene il Signor G., il suo entusiasmo, l'ironia e il suo grandissimo talento interpretativo.
Sandro Luporini nel libro evento, "G. Vi racconto Gaber", in ricorrenza del decimo anniversario della scomparsa di Giorgio Gaber lo racconta e si racconta.
Luporini che per quarant'anni è stato collaboratore con Gaber nonché suo più caro e intimo amico, dopo essere stato spronato dal nipote Roberto, scrive nero su bianco la sua amicizia con Gaber, di come un giovane trentenne pittore incontra un neo ragioniere che cantava rock 'n' roll, e che aveva già un discreto seguito con il disco "Non arrossire".
L'intesa tra i due scattò immediatamente e la collaborazione non tardò ad arrivare.
Ed è da quella primissima collaborazione che uscì fuori dal 45 giri "La Ballata del Cerruti" il pezzo "Suono di corda spezzata".
Le altre canzoni si susseguirono. Le canzoni si trasformarono poi in idee più ambiziose, in una Viareggio che fa da sfondo nasce l’idea di una storia scritta per il teatro, non solo musica e parole ma veri monologhi dove il protagonista, il Signor G, figlio di una famiglia borghese cerca la sua rivalsa per togliersi di torno le ipocrisie del suo ambiente.
Da subito gli spettacoli teatrali registrarono il tutto esaurito, le repliche sono sempre più richieste così come i bis, uno dei momenti più belli dello spettacolo quando Giorgio Gaber stanco e sudato tornava sul palco con la sua chitarra e lo show continuava trasformando quel momento in un momento unico e speciale.
Nel libro "G. Vi racconto Gaber" di Sandro Luporini possiamo non solo leggere come sono nati quegli spettacoli, ma possiamo anche leggere di una bellissima storia di amicizia e attraverso i ricordi di Luporini la particolarità di un uomo fuori dall’ordinario, racconti di vita passata, racconti per giovani che non hanno avuto la nostra stessa fortuna di poter conoscere il Signor G.

Il Bar del Giambellino
Anni lontani, anni di ricordi. A Milano dopo vari vagabondaggi ero approdato in via del Giambellino, ospite di due anziane signore che facevano le sarte.
La mia camera da letto con un piccolo tinello non faceva certo faville ma per necessità di lavoro, io a casa ci stavo poco.
Passavo talvolta davanti a Via del Giambellino, uno sguardo e stop.
Feci amicizia con quel bar buio d'inverno quando sono pochi quelli che bazzicano locali particolari.
Era piena notte, pregustavo un bel sogno quando un improvviso mal di denti mi assalì. Non pensai ad ospedali, non cercai guardie mediche, pensai ad una soluzione strana. Mi viene in testa per star meglio un sistema molto rudimentale e in genere efficace, sciacqui in bocca con il cognac. Casualmente mi affacciai alla finestra della camera, vidi un gran buio e proprio all'inizio di via del Giambellino, all'angolo, scorsi un'insegna che mi offriva un aiuto.
Indossai il cappotto e in pochi secondi mi ritrovai lì, davanti un barista due clienti che fumavano con l'aria di tirar tardi e nient'altro.
Esitai, tintinnante, chiesi sottovoce una bottiglia di cognac, spiegando la questione dei denti e il bisogno di aiuto.
Come faceva mia nonna, balbettai.
Il cameriere dagli occhi buoni, fece per prendere subito l'aiuto dallo scaffale. Poi si fermò. Ebbe il timore di non obbedire ai due fumatori dall'area padrona. Questi, comunque, fecero gli occhi duri e non aprirono bocca.
Il barista mi diede il cognac provvidenziale. Pagai, intascai la bottiglia e con un timido "buonanotte" uscii nel buio.
Cominciai subito a bere il benefico liquore, sperando nella fortuna della nonna.
R.T.

"La Ballata Del Cerruti"
Io ho sentito molte ballate/quella di Tom Dooley/quella di Davy Crocket/e sarebbe piaciuto anche a me/scriverne una così/invece invece niente/ho fatto una ballata/per uno che sta a Milano/al Giambellino/il Cerutti Cerutti Gino/Il suo nome era/Cerutti Gino/ma lo chiamavan drago/gli amici al bar del Giambellino/dicevan che era un mago/vent'anni biondo mai una lira/per non passare guai/fiutava intorno che aria tira/e non sgobbava mai/il suo nome era/Cerutti Gino/ma lo chiamavan drago/gli amici al bar del Giambellino/dicevan che era un mago...

Sandro Luporini, autore e pittore, nasce a Viareggio il 12 luglio 1930. Studente d’ingegneria all'università di Pisa, nel 1953 abbandona gli studi per dedicarsi alla pittura e si trasferisce a Roma.
Nel 1956 è a Milano e partecipa a varie mostre assieme ai pittori della Galleria Bergamini. All’inizio degli anni Sessanta conosce Giorgio Gaber e tra i due nasce subito un'amicizia, che sfocia presto in un sodalizio artistico che durerà fino al 2003. La loro collaborazione porta alla nascita del genere Teatro-Canzone. Tra i loro più importanti spettacoli: "Il signor G", "Far Finta di essere sani", "Libertà obbligatoria", "Polli di allevamento", "Anni affollati", "Il Grigio", "Il caso di Alessandro e Maria" e "Il dio bambino".
G. Vi racconto Gaber
Luporini Sandro, Luporini Roberto



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