Numero 11-12 del 2016
Titolo: ITALIA- I regali che non ti aspetti
Autore: Carmen Morrone
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È vero che "A caval donato, non si guarda in bocca". Ma negli occhi sì. Tanto per capire se nel donatore c'è disattenzione, leggerezza, mancanza di buon senso. Abbiamo chiesto ad alcune persone non vedenti di raccontarci qual è stato il regalo meno appropriato che hanno ricevuto. Ne è uscita una collezione di oggetti dietro la quale si nascondono fretta e i soliti luoghi comuni. Per ciascun dono, però, sono emersi gli spazi di miglioramento per renderlo accessibile a chi non vede e non solo. Un oggetto che amplia il numero dei suoi utilizzatori diventa meglio fruibile per molte più persone, ad esempio da chi ha un calo temporaneo della vista. Spesso dalla miglioria apportata, la funzionalità risulta semplificata e questo allarga ulteriormente il bacino (il mercato!) comprendendo ad esempio tutti gli over 70. Nella rassegna ci sono regali di nozze, doni istituzionali, il classico cadeau per il compleanno, i giocattoli per i bambini. Immaginiamoli sotto l'albero di Natale e scartiamoli uno per volta. In ordine... di inadeguatezza. E ci saranno sorprese.
OROLOGIO. La scatola è elegante, l'astuccio non lascia dubbi. Si tratta di un orologio. Le iniziali sul cofanetto - non sono in rilievo (né tanto meno in Braille) e quindi sono state lette da un vedente - hanno riempito di curiosità dopo un ohhh di stupore. Il marchio dell'orologio è quello di una icona italiana della moda mondiale: Armani. Da qualche anno la casa di moda è partner ufficiale delle nazionali olimpica e paralimpica che sono vestite da capo a piedi. E polsi. In occasione dei giochi di Londra 2012 gli atleti hanno ricevuto, infatti, un orologio. "Magnifico!", così si esprime chi lo ha avuto fra le mani. È stato il regalo fatto sia agli olimpici sia ai paralimpici non facendo però abbastanza attenzione agli atleti non vedenti che utilizzano orologi con determinate caratteristiche. Quanto meno una caduta di stile. "Me ne sono dovuta privare con grande tristezza" racconta Florinda Trombetta, atleta azzurra del pararowing. "A me piace molto lo stile di Armani. Poter utilizzare quell'orologio sarebbe stata una grande soddisfazione. L'ho regalato a una persona cara". Sicuramente l'intento è stato quello di non fare distinzioni fra olimpici e paralimpici. In certi casi, però, questo modo di pensare non è funzionale. "Personalmente indosso un Tissot" racconta Florinda. "Un orologio che abbina funzionalità e eleganza. È sufficiente posizionare il polpastrello sulle lancette che hanno vibrazioni differenti e si conosce l'ora. Preferisco questo orologio a quelli tattili e soprattutto a quelli parlanti che considero un po' troppo invadenti. Il modello Tissot è nato molti anni fa per i manager perché durante le riunioni potessero sapere l'ora in maniera discreta. Oggi è un orologio molto apprezzato da chi non vede". Questioni di stile.
C'è anche chi ha ricevuto orologi incastonati in sopramobili raffiguranti cavalli al galoppo o architetture che scimmiottano Calatrava. Questa volta il nooo al momento dello scarto della confezione è stato rivolto anche al sopramobile.
VIDEOGIOCO. È al secondo posto di questa classifica e non al primo perché, a sorpresa, non risulta inaccessibile. Almeno per i bambini che come ci conferma Lorenza Beltrami mamma di Karim, 11 anni, non hanno limiti all'apprendimento e utilizzano oggetti che gli adulti ritengono inaccessibili. "Mio figlio quando va a casa degli amici e dei compagni di scuola gioca insieme a loro con i videogiochi. Se c'è qualcuno che gli racconta cosa succede gioca lui stesso, in prima persona. Karim ha imparato a usare il mio cellulare e l'ipad. Si è fatto una sua mappa e riconosce dove sono i punti da sfiorare per le diverse funzioni". "Per i bambini niente è impossibile perché non pensano ce la faccio, non ce la faccio, è per me, non fa per me. Agiscono e ce la fanno", aggiunge Francesca.
Oggi sul mercato ci sono veri e proprio audiogiochi che non sono videogiochi con la descrizione sonora, ma giochi creati per ipo e non vedenti. Il capostipite di questa nuova frontiera è l'audio gioco che si intitola "Nicolas Eymeric" ed è stato sviluppato dall'italiana TiconBlu qualche anno fa. Il claim del gioco è "Il pericolo è invisibile agli occhi. Il tuo unico alleato è il tuo udito". Uno slogan molto ben riuscito che fa riferimento al contagio della peste, il nemico che devono affrontare i personaggi medievali del gioco che si muovono nelle tenebre. Il principale strumento da utilizzare per giocare a "Nicolas Eymeric" è l'udito a cui si aggiunge la memoria per memorizzare la mappa degli ambienti oscuri. Il movimento del personaggio viene sempre eseguito nella direzione selezionata ad una distanza sempre uguale, un passo alla volta: proprio come il movimento su una scacchiera. Essenziale è quindi contare i passi, percepire i diversi suoni del terreno, porre attenzione alle variazioni sonore e se si va a sbattere contro un muro... probabilmente quella è la direzione sbagliata. A questo storico audio game se ne sono aggiunti altri che muovono i protagonisti in scenari che vanno da quello di fantascienza a quello dei romanzi gialli.
COSTRUZIONI. Un'altra sorpresa la riservano le costruzioni che sembrano accessibili, invece... Le costruzioni sono la gioia dei bambini. Anche fra chi non vede. Sempre Lorenza, mamma di Karim racconta: "Mio figlio ha una vera passione per i mattoncini con cui costruisce città, case, strade. Libera la fantasia e la applica alla sua grande manualità. Nel corso di questi anni abbiamo regalato diversi tipi di costruzioni: in plastica, in cartone, in legno". Oggi c'è molta scelta in questo settore che però è rimasto nel passato per quanto riguarda le istruzioni di montaggio. Sono solo da leggere. "Karim desidera costruire in autonomia e quindi preferisce non avere nessuno che legge le istruzioni" racconta Lorenza. "Per questo Karim utilizza gli ausili per poterle leggere da solo: scannerizza le pagine che vengono lette dal personal computer. A questa pratica si è rassegnato suo malgrado, anche se periodicamente chiede: perché non fanno audio istruzioni? Già, perché? Oggi con tutti gli strumenti tecnologici, con le connessioni a siti internet non dovrebbe essere un problema".
GIOCATTOLI. Cosa c'è di più entusiasmante per un bambino di entrare in un supermercato straripante di giocattoli? Esiste davvero un posto in cui i giocattoli fanno bella mostra di sé? Ci sono store e mega store che espongono le confezioni, non quello che c'è dentro. Scatole tutte colorate con disegni accattivanti che vogliono rappresentare cosa custodiscono. Il giocattolo non è, però, a disposizione. Se questo è frustante per tutti i bambini a maggior ragione lo è per chi non vede che non può neppure toccare. Perché i profumi in vendita hanno i tester e i giocattoli no?
LAMPADA PER CROMOTERAPIA. Torniamo agli adulti. Sui visi di Katia e di suo marito ha fatto capolino prima una smorfia di stupore poi di disappunto quando hanno aperto la scatola che conteneva uno dei tanti regali di nozze. L'involucro infatti conteneva una lampada per la terapia con i colori. Si tratta di apparecchi che diffondono nella stanza luci di diversi colori. Secondo quanto spiegano gli esperti di questo settore a ogni colore emesso corrisponde una reazione della mente e del corpo in termini di concentrazione, di relax, di creatività e così via. "È vero che il regalo era rivolto a entrambi - racconta Katia - ma uno di noi, io, i colori non li può vedere. Io e mio marito ci siamo fatti una risata e quella lampada è rimasta per fortuna l'unico dono poco azzeccato. Sempre in occasione del matrimonio abbiamo ricevuto delle cornici per le fotografie. In questo caso si tratta sempre di oggetti che privilegiano l'aspetto visivo, tuttavia anche a noi non vedenti piace essere fotografati e far parte di una fotografia che poi ovviamente solo chi vede apprezzerà appieno".
APPARECCHI TV. Molti hanno ricevuto come regalo un bel televisore di ultima generazione. Moltissime funzioni, sempre connesso con gli altri nostri apparecchi elettronici. L'utilizzo del telecomando risulta agevole, una volta imparata la posizione dei tasti-funzione. Il televisore sta sotto al nostro albero dell'inadeguatezza perché potrebbe essere decisamente migliorato l'accesso all'audio-descrizione. "Come mai non è stata ancora adottata una procedura standard - si chiede Katia - quindi valida per qualsiasi apparecchio e relativo telecomando? I tasti e la loro sequenza variano a seconda della marca e del modello di televisore. Ad esempio io che, per lavoro, viaggio spesso e dormo in hotel ho sempre qualche difficoltà a trovare la procedura che mi porta subito all'audio-descrizione dei programmi perché, ovviamente, il tipo di televisore è sempre diverso".
CUCINA. Chi non ha mai ricevuto come regalo un utensile da cucina? Qualcuno, qualche anno fa, ha ricevuto un servizio da tavola per condire. Splendido per via del vetro soffiato e del supporto in rame. Poco funzionale, però, per via del fatto che era difficile dosare olio e aceto. Oggi i tappi vaporizzatori hanno decisamente migliorato la funzionalità di un oggetto come questo. In cucina, è stato poi il tempo del touch dei piccoli e dei grandi elettrodomestici. Una scelta su cui l'industria è presto corsa ai ripari per evitare di perdere clienti. Così sono ricomparsi pulsanti e tasti. In ogni caso non pare ancora passato in maniera efficace il messaggio che alla persona non vedente che utilizza attrezzi per cucinare è necessaria una guida sonora. Non ci sono, infatti, molti utensili con questa caratteristica. Accanto alle ormai classiche bilance parlanti e ai cicalini che segnalano il raggiungimento del livello del "quasi pieno" in un recipiente, non ce ne sono molti altri. Mancanze molto avvertite in questi ultimi anni da quando la cucina, intesa come l'arte del cucinare, sta vivendo una grande popolarità e ci sono migliaia di persone che ne hanno fatto un hobby. Qualche utensile parlante in più, come ad esempio il termometro a immersione (che tanto piace agli chef dei dolci che lo usano per rilevare la corretta temperatura ad esempio del cioccolato al momento in cui fonde) farebbe la felicità di molti cuochi, non solo non vedenti.
RICAMI. Sotto al nostro albero di Natale c'è da scartare l'ultimo pacchetto: è un set di teli da mare con stampati i nomi dei componenti di una famiglia. "Fossero stati ricamati, quindi in rilievo...", considera Michela scrollando la testa.
Per realizzare questo articolo è stata preziosa la collaborazione di Katia Caravello, Florinda Trombetta, Silvia Parente, Lorenza Beltrami e la mia amica Michela.