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Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ETS - APS

 

Corriere dei Ciechi

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Numero 11-12 del 2016

Titolo: PROTOCOLLO UICI-CNOP- Stessa strada per crescere insieme

Autore: Katia Caravello


Articolo:
"Stessa strada per crescere insieme" è il titolo che abbiamo voluto dare al primo progetto nato dalla collaborazione tra il Consiglio Nazionale Ordine Psicologi e l'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti onlus, finalizzato alla costituzione, su tutto il territorio nazionale, di un servizio di sostegno psicologico ai genitori dei bambini e dei ragazzi ciechi e ipovedenti: sulla stessa strada perché insieme vogliamo crescere come persone e come professionisti e, sempre insieme, vogliamo fornire un sostegno a quelle mamme e a quei papà che hanno figli con un deficit visivo… assicurando ai più piccoli il futuro migliore possibile!
Il momento in cui un genitore riceve la notizia che il proprio figlio ha un disturbo visivo - sia che questo accada nei giorni o mesi successivi alla nascita, o più avanti, negli anni dell'infanzia o dell'adolescenza - costituisce un'esperienza traumatica, accompagnata da un susseguirsi di emozioni forti: il dolore, per la perdita della possibilità di essere genitore di un figlio sano; il senso di colpa, legato al timore che il deficit sia dovuto a un problema genetico non precedentemente diagnosticato o da condotte dannose tenute durante la gravidanza; l'ansia e la paura, per l'incolumità fisica del bambino/ragazzo e per ciò che gli riserverà il futuro nella sfera affettiva e lavorativa. La situazione si complica ulteriormente, se al deficit visivo si aggiungono - come al giorno d'oggi purtroppo accade sempre più spesso - altre minorazioni.
In che modo assistere ed educare un figlio con problemi visivi? Qual è l'atteggiamento corretto? Come incoraggiarlo ad essere protagonista della sua vita? Come si può evitare l'aggravamento del trauma psicologico? Come si può garantire ad un figlio con disabilità plurime una vita dignitosa? Chi si occuperà di lui quando non saremo più in grado di farlo? Queste sono alcune delle domande che più frequentemente si pongono i genitori che iniziano una vita con un figlio cieco o ipovedente, con o senza minorazioni aggiuntive. Le difficoltà aumentano quando si tenta di individuare le risposte in una condizione emotiva di elevato stress.
L'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti (UICI), che per legge ha la tutela e la rappresentanza di tutti i ciechi e gli ipovedenti italiani, non poteva rimanere indifferente di fronte ad un'esigenza tanto pressante. Ha quindi deciso di investire nella creazione di un servizio di sostegno psicologico alle famiglie dei bambini e dei ragazzi con disabilità visiva, scegliendo di non intraprendere questa strada da sola, ma coinvolgendo chi della promozione del benessere altrui ne ha fatto un lavoro… gli psicologi!
A giugno 2015 è così iniziato il dialogo con il CNOP che ha portato, l'8 ottobre 2015, alla sottoscrizione di un protocollo di intesa tra queste due grandi ed importanti agenzie. "Il protocollo d'intesa tra UICI e CNOP nasce proprio per rispondere a queste domande" afferma Mario Barbuto, presidente nazionale dell'Unione. "Offriremo un servizio capillare in tutte le regioni d'Italia, per dare supporto alla parte più debole, rappresentata dai bambini e dalle loro famiglie. Troppo spesso ci dimentichiamo delle famiglie, che quotidianamente si trovano a dover affrontare i problemi derivanti dalla cecità dei loro figli".
"È un'iniziativa importante che crea nuovi spazi professionali per la nostra categoria e, contemporaneamente, apre un contesto di impegno sociale di qualità" dichiara Fulvio Giardina, presidente del Consiglio nazionale Ordine degli psicologi.
Ma entriamo più nel dettaglio di questa importante operazione.
Come già detto, l'obiettivo generale è quello di strutturare ed attivare un servizio di sostegno psicologico ai genitori ed alle famiglie in cui vi sia un bambino o ragazzo non o ipovedente. Concretamente, i professionisti impegnati attivamente nel progetto - coadiuvati dai Consigli Regionali dell'Unione e dagli Ordini Psicologi - si adopereranno per:
a) creare una rete con i potenziali invianti (ospedali, neonatologie, neuropsichiatrie infantili, centri di riabilitazione, medici di base e pediatri;
b) realizzare eventi rivolti ai genitori (seminari, conferenze, tavole rotonde ecc.) che trattino tematiche relative alla genitorialità e alla disabilità;
c) offrire, in regime di convenzione o di compartecipazione, consulenza psicologica a singoli, coppie e gruppi.
Il progetto prevede che, al termine di un percorso formativo, siano individuati 10 coordinatori regionali/territoriali che svolgano la funzione di pianificazione, progettazione e coordinamento delle azioni mirate a raggiungere gli obiettivi sopra descritti.
Dando seguito a quanto definito dal protocollo, tra la fine del 2015 e l'inizio del 2016 è stato pubblicato on-line sul sito del CNOP un form di manifestazione di interesse: in poco più di 5 settimane lo hanno compilato più di 1000 colleghi! Ciò testimonia quanto interesse abbia suscitato tale iniziativa.
A tutti coloro che hanno manifestato il proprio interesse al protocollo è stata data l'opportunità di seguire, gratuitamente, un corso di formazione a distanza attraverso la piattaforma e-learning dell'Istituto per la Ricerca, la Formazione e la Riabilitazione onlus (I.Ri.Fo.R. onlus), istituzione collegata all'UICI che, oltre ad organizzare la formazione (resa possibile dal contributo economico del CNOP), sosterrà il costo del compenso dei coordinatori regionali/territoriali per 12 mesi. Tra coloro che hanno concluso con successo la formazione a distanza, sono stati selezionati circa 150 colleghi che hanno proseguito il percorso formativo partecipando ad un weekend di approfondimento di alcune tematiche inerenti la genitorialità e la disabilità visiva (le dinamiche familiari ed il rapporto tra fratelli/sorelle, l'ipovisione, la pluridisabilità, la promozione dell'autonomia ecc.).
Al termine dell'intera fase formativa - compresa l'individuazione dei 10 coordinatori regionali/territoriali - il progetto diventerà operativo a tutti gli effetti… dando finalmente una risposta corale a quelle donne e a quegli uomini che affrontano quotidianamente i problemi, le difficoltà e le paure connesse alla disabilità del proprio figlio… aiutandoli ad avere fiducia nel futuro e a tenere sempre viva nel cuore, nonostante le difficoltà e le sofferenze, la gioia di essere genitori!



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