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Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ETS - APS

 

Corriere dei Ciechi

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Numero 11-12 del 2016

Titolo: EUROPA- Sport, solidarietà e divertimento oltre le barriere

Autore: Manuela Esposito


Articolo:
Uno scambio giovanile per scoprire il valore dell'inclusione

Lo scorso mese di settembre presso l'hotel Olympic Beach - Le Torri di Tirrenia (PI) si è tenuto un evento fuori dal comune: uno scambio europeo tra giovani italiani, finlandesi e ciprioti, vedenti e non, che per circa una settimana hanno condiviso esperienze e vita quotidiana nel quadro del progetto europeo "SportAbility: equality and participation through sports". Intento del progetto, coordinato dalla Presidenza Nazionale UICI e cofinanziato dal programma europeo ERASMUS+, è stato quello di far scoprire, attraverso la conoscenza e la pratica degli sport specifici e adattati per non vedenti, il valore della condivisione, della solidarietà e dell'impegno personale nella società.
Durante la giornata i ragazzi sono stati introdotti ai diversi sport adattati e specifici per non vedenti sotto la guida di istruttori specializzati, alcuni dei quali non vedenti loro stessi. Tranne che nel judo, i vedenti e gli ipovedenti hanno praticato lo sport rigorosamente con gli occhi bendati. Per lo showdown o il torball, i ragazzi sono stati sapientemente guidati da Sandro Bensi, Presidente del Gruppo Sportivo Dilettantistico UICI di Pisa e Responsabile Tecnico del Comitato Italiano Paralimpico. Per quanto riguarda questo sport due sono stati gli incontri "speciali", la visita di Massimo Sanapo, Presidente del Comitato degli Arbitri di showdown dell'International Blind Sport Federation, che ha offerto ai ragazzi l'emozione di farsi arbitrare come durante un match di campionato europeo (tenutosi poi proprio presso l'hotel Olympic Beach la settimana seguente) e poi il torneo che ha visto confrontarsi gli anziani del soggiorno "Ultimo sole" con i ragazzi dello scambio, sfida che è stata stravinta dai più esperti giocatori anziani e che è stata l'occasione per un simpatico incontro tra i due gruppi.
Le sessioni di torball e baseball si sono invece tenute presso il Centro di Preparazione Olimpica del CONI di Tirrenia. Nell'ampia palestra del basket è stato installato un campo da torball, dove i ragazzi, indossate tutte le protezioni necessarie, sono stati divisi in squadre miste di vedenti e non vedenti e si sono cimentati in questo sport organizzando un torneo combattutissimo. Per presentare invece il baseball per i ciechi sono venuti a Tirrenia ben sette tra istruttori e giocatori, vedenti e non vedenti, dell'Associazione Italiana Baseball per Ciechi. La sessione di judo, condotta dagli istruttori Antonio Agostinelli e Giuseppe Mariano è stata molto impegnativa a livello fisico, ma questo non ha spento l'entusiasmo dei giovani partecipanti, anzi qualcuno di loro ha scoperto di avere un vero talento, forse davvero tra di loro ci sono alcuni degli atleti dei prossimi giochi paralimpici!
La scherma per ciechi, introdotta dal maestro Alessandro di Ciolo, ha riscosso interesse e i ragazzi si sono emozionati quando hanno potuto toccare una vera spada da competizione e hanno praticato alcune mosse della scherma adattata con dei fioretti da allenamento su una piattaforma. La giornata proseguiva nel tardo pomeriggio e fino a dopo cena con altre attività, tra le quali vi sono stati alcuni workshop che hanno avuto lo scopo di portare tutti i ragazzi a riflettere sui principali problemi incontrati dai giovani non vedenti: l'educazione, la mobilità, l'accesso alle informazioni e alle attività ricreative, tra le quali lo sport. Tutte queste attività di presa di coscienza e di riflessione sugli impegni che dovrebbero essere presi dai decisori politici, dagli amministratori e dai singoli sono infine state convogliate nella preparazione da parte dei partecipanti di un "Manifesto sull'accessibilità dello sport e delle strutture sportive", un breve documento che enfatizza i molteplici benefici apportati dallo sport non solo dal punto di vista del benessere fisico, ma anche dal punto di vista dell'inclusione e dello sviluppo presso l'individuo di qualità socio-relazionali e di una volontà di impegnarsi nei confronti della comunità di appartenenza.
Per dare visibilità al Manifesto, ma anche per celebrare con un giorno speciale la chiusura dello scambio e per offrire ai cittadini di Pisa l'opportunità di conoscere alcuni sport per non vedenti, l'ultimo giorno un corteo di tandem, condotti da partecipanti vedenti e non vedenti, è partito da Tirrenia ed è arrivato a Piazza della Pera a Pisa, dove gli altri partecipanti avevano dato una dimostrazione pubblica del gioco del torball. Nel delizioso quadro di questa piazza i ragazzi hanno potuto incontrare Salvatore Sanzo, ex-schermitore, assessore allo Sport del Comune di Pisa e Presidente del CONI Toscana, Ciro Taranto, ex-atleta componente della Commissione Nazionale UICI Sport, Tempo Libero e Turismo Sociale e Sandro Di Girolamo, Presidente della Federazione Italiana Sport Paralimpici per Ipovedenti e Ciechi; ad essi è stato consegnato il Manifesto con l'auspicio che sia di stimolo a un maggiore impegno da parte di istituzioni pubbliche e private nel campo dell'accessibilità dello sport e gli ambienti sportivi per le persone con disabilità.
Prima di concludere, bisogna menzionare il bellissimo clima che si è creato tra i ragazzi, vedenti e non, che hanno mostrato un alto grado di coinvolgimento e di socializzazione nonché di saper lavorare seriamente nei workshop di discussione e riflessione. L'esperienza è risultata molto stimolante e proficua per tutti i partecipanti sia a livello di sviluppo delle conoscenze, sia a livello di crescita personale e, in particolar modo per i ragazzi non vedenti, lo scambio ha costituito l'occasione per migliorare la propria autonomia e la propria capacità di interagire con gli altri su un piano paritario.

Manifesto sull'accessibilità dello sport e delle strutture sportive

Le attività motorie e sportive adattate rappresentano per i bambini e gli adulti con disabilità visiva l'esaltazione delle loro capacità e di ciò che sanno fare, in un mondo che continuamente ricorda loro ciò che manca e quanto non sono in grado di svolgere. Esse, sia nella forma di sport individuali sia di squadra, sono volte a sviluppare non soltanto le abilità motorie in generale, la percezione dello spazio e l'orientamento, ma anche le abilità socio-relazionali, l'inclusione e la collaborazione armoniosa tra pari nel riconoscimento di valori condivisi.
Purtroppo, però, gli insegnanti di educazione fisica e gli istruttori sportivi sono raramente in possesso delle conoscenze necessarie per permettere ai non vedenti di praticare uno sport. L'alto valore della pratica sportiva per le persone con disabilità rende particolarmente necessario promuovere l'educazione allo sport dei bambini e degli adulti con disabilità visiva, tramite un'azione di sensibilizzazione e operando interventi prima di tutto presso le scuole, ma anche presso le palestre private e il pubblico generale.
Il presente Manifesto nasce dunque dalla necessità di indicare alcune problematiche nel settore dello sport per persone con disabilità che richiedono un intervento da parte delle autorità locali, regionali e nazionali per realizzare un cambio culturale verso una società davvero inclusiva.
Chiediamo
- che venga promossa una formazione per gli insegnanti, e in particolare per gli insegnanti di educazione fisica, sugli sport che possono essere praticati dai bambini e dagli adulti con disabilità visiva
- che gli studenti con disabilità possano praticare gli sport a scuola insieme agli altri ragazzi grazie all'adattamento delle attrezzature e/o del regolamento sportivo
- che lo Stato finanzi con priorità l'adattamento architettonico delle palestre delle scuole e delle altre palestre pubbliche perché siano pienamente fruibili dalle persone con disabilità e che promuova lo stesso tipo di interventi presso gli impianti privati
- che le Federazioni sportive incoraggino la ricerca di adattamenti che permettano alle persone con disabilità visiva di praticare lo sport e che sostengano la formazione e l'attività degli allenatori e degli arbitri che decidono di specializzarsi negli sport per persone con disabilità, siano essi sport paralimpici o no
- che le persone con disabilità e le organizzazioni che le rappresentano siano coinvolte nelle iniziative sportive organizzate a livello locale, regionale e nazionale, oltre che in conferenze e scambi giovanili sugli sport
- che siano organizzati più di frequente eventi di sensibilizzazione e per l'avvicinamento allo sport delle persone con disabilità
È importante ricordare che l'inclusione delle persone con disabilità visive si realizza pienamente soltanto quando nella società e nell'ambiente costruito vengono adottati quegli adattamenti necessari per garantire a queste persone il pieno accesso alle attività di tutti. Per questo motivo è necessario prevedere l'utilizzo di alcuni strumenti specifici per l'adattamento degli sport "ordinari", che ne permettono la pratica anche da parte dei non vedenti (es. baseball, scherma, ecc.) e per la pratica di sport specifici per non vedenti, ma che possono essere anche praticati da vedenti bendati (torball, show-down, ecc.). Tali strumenti e adattamenti non sempre comportano spese aggiuntive importanti e si tratta spesso solo di piccoli accorgimenti come per esempio:
- percorsi guida su pavimenti e muri dei corridoi e degli spogliatoi delle palestre con pitture di densità diversa e di diverso colore
- campi di gioco con segnali a terra in colori contrastanti
- scritte in braille (come quelle prodotte con il dymo tape) come alternativa alle insegne in nero
- palle sonore per il torball, il goalball e il baseball, etc.
- accessibilità dei siti web delle palestre e dei club sportivi
- campi di gioco che siano progettati per la pratica sportiva di diversi sport, compresi gli sport per non vedenti e per persone con altre disabilità

Questo Manifesto è stato redatto nel 2016 dai partecipanti al progetto "SportAbility: equality and participation through sports" cofinanziato dall'Unione Europea



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