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Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ETS - APS

 

Voce Nostra

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Numero 11 del 2019

Titolo: Ciao Fabio

Autore: Antonio Russo


Articolo:
Se si potesse quantificare il nostro dolore bisognerebbe dire che la sorte te ne ha elargito a piene mani, ma nonostante tutto, la tua vita deve essere presa quale esempio per proseguire nella comune sofferenza. Ci siamo conosciuti nel lontano 1995, rimasi scosso dal fatto che tu, da non vedente e tetraplegico, sapessi anche sorridere della tua difficile condizione; io, che da sordo e cieco cercavo di riappropriarmi del mondo, mi domandavo come si riuscisse a gestire la vita in una situazione esistenziale come la tua. Oggi forse l'ho capito, facciamoci aiutare da chi vuole veramente sentirsi utile per gli altri. Eravamo alla vigilia della nostra prima conferenza nazionale, dove i sordociechi con la Lega del Filo D'Oro, per la prima, volta dissero la loro nel mondo che quasi non li conosceva. Fu un momento importante di condivisione quando venisti a casa mia per dirmi di partecipare e dire la mia ad un incontro che avrebbe segnato per sempre la nostra amicizia. So che hai sofferto, me lo hanno detto in molti, quando la malattia, cruda e amara, ha sommerso il tuo corpo già straziato dal destino e te ne saresti voluto liberare dato che ormai stanco all'estremo di una terribile avventura senza un perché logico, hai invocato il Dio supremo per volare in cielo. Fabio, la tua immensa lezione di vita mi sarà da guida per andare avanti, il tuo saper sorridere mi rimarrà il ricordo più bello della tua esistenza unica. Di fronte a tutto questo, io debbo ringraziare la provvidenza che mi ha dato tanti doni di vita che ogni giorno sono obbligato a spendere con la mia buona volontà e col concorso di tanti che vogliono aiutarmi. L'ultima volta che ci siamo incontrati mi avevi chiesto dell'Iphone, del Braille e delle nuove tecnologie, te ne ho parlato, mi sono soffermato sulla loro utilità e mi ha fatto piacere che il tuo interesse venisse stimolato dal mio dire. Ecco, noi siamo parte integrante del nostro vivere e per questo dobbiamo sforzarci di stare con chi gestisce la sua sofferenza con forme e contenuti leggermente diversi dai nostri. Ciao caro Fabio, sarò sempre vicino ai tuoi familiari e a tua mamma, che con amore hanno sorretto la tua fragile esistenza. Con affetto e riconoscenza.
Antonio Russo



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