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Kaleîdos

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Numero 12 del 2019

Titolo: Con chi si confidano gli uomini?

Autore: Redazionale


Articolo:
(da «Cosmopolitan» giugno 2019)
L'allenatore, la vicina di casa, il cane... Ecco con chi lui apre il suo cuore (davvero!)
«Se c'è qualcuno a cui confido i miei progetti, è la mia ragazza. Non è un caso se è stata la mia migliore amica per due anni, prima di finire l'uno nelle braccia dell'altra. Tra noi c'è molta intimità e nessuna barriera. Penso sia questo il segreto della nostra coppia. Anche quando mi stressa non esito a dirglielo!». (Piero, 27 anni)
«Mia sorella è molto sensibile: con lei condivido solo le buone notizie. Quando ho preso la patente per la moto, è stata la prima che ho chiamato. Da qualche tempo, però, io e il mio capo siamo ai ferri corti. E a Marta non l'ho detto. Amare significa anche risparmiare le preoccupazioni». (Raffaele, 28 anni)
«Da qualche mese mi sono trasferito a Ravenna per seguire un progetto che durerà due anni. Non conosco nessuno. Tutte le mattine faccio colazione nello stesso bar e il cameriere è diventato un amico. Quando ho dovuto licenziare un dipendente, la cosa non mi ha fatto certo piacere ed è con lui che mi sono confrontato. Il barista mi dà dei consigli, mi parla delle persone del posto. A poco a poco, ho iniziato anche ad aprirmi sulla mia vita personale, in attesa di averne anche una sentimentale...». (Luigi, 32 anni)
«Non riesco a parlare delle mie emozioni, è troppo difficile per me. Per questo da tempo tengo un diario dove annoto tutto, solo così riesco a liberarmi. Ho già riempito un sacco di quaderni con i miei sfoghi: non li rileggo mai, ma non riuscirei a sbarazzarmene. Amo avere un posto sicuro dove conservare i miei sentimenti». (Tommaso, 29 anni)
«Il giorno in cui la mia ragazza mi ha lasciato stavo facendo lezione di scuola guida e sono scoppiato in lacrime. Il mio istruttore, che aveva 50 anni e sembrava Danny De Vito, mi ha fatto accostare. «Che succede?», ha chiesto. E lì ho tirato fuori il mondo, aprendomi come mai prima. Matilde mi aveva tradito più di una volta, e io avevo deciso di far finta di niente. Ma a quell'uomo ora potevo dire tutto, tanto non lo conoscevo. Alla fine, le due ore di lezione me le ha regalate. Sul serio». (Ben, 24 anni)
«Non mi sento a mio agio con i genitori di Isabella. Ma parlarne con lei è fuori questione. Poi, lo scorso Natale, il marito di sua sorella nel ricevere da loro in dono un set di tovaglioli usati mi ha fatto capire il proprio raccapriccio. Non ho resistito e ho vuotato a mia volta il sacco. Mi ha fatto bene trovare un alleato proprio in mio cognato! E dato che ha senso dell'umorismo, ora ci ridiamo sopra». (Bernardo, 32 anni)
«Ferdinando e io siamo inseparabili da quando andavamo all'asilo: condividiamo ogni cosa. Quando ha ottenuto la Green Card per andare a lavorare a New York ho capito che avrei perso un fratello. Per fortuna c'è Skype, così ci teniamo aggiornati sulle nostre vite come prima. Quando ho chiesto a Cecilia di sposarmi, nonostante il fuso orario l'ho chiamato subito per dirgli che lei aveva detto sì. È il mio migliore amico». (Mattia, 31 anni)
«Ho un amico a cui ho confidato che mio padre biologico non è quello che mi ha cresciuto. Era una cosa difficile da tenermi dentro e sapevo che lui mi avrebbe capito. Ma i suoi consigli si sono rivelati terribili! Allora ho chiamato Anna, l'unica ragazza con cui sia stato per più di 6 mesi. Lei sa ascoltarmi. A volte mi chiedo se io non ne sia ancora un po' innamorato». (Giulio, 25 anni)
«La mia vicina di pianerottolo ha 87 anni ed è una donna ancora molto elegante e sveglia. Un giorno l'ho aiutata a portare su la spesa e mi ha invitato da lei. «Posso offrirle un caffè per ringraziarla?», mi ha chiesto. Sono rimasto da lei tre ore! Da allora, ogni tanto suono alla sua porta. Ne ha viste così tante nella sua vita... Mi aiuta a guardare le cose dalla giusta prospettiva; nessun'altra persona sa mettermi così a mio agio». (Giordano, 25 anni)
«So che può sembrare strano, ma io racconto tutto a Raoul, il mio labrador. Il mio problema principale è mio padre. Esce con ragazze molto più giovani di lui, e poi quando lo scaricano si deprime. La cosa mi dà fastidio, perché viviamo sotto lo stesso tetto. Ovvio, quando racconto di mio papà a Raoul, ammettendo che ne ho abbastanza, in realtà sto parlando a me stesso. A volte, però, ho l'impressione che il mio cane mi comprenda». (Gianpiero, 26 anni)



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