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Corriere dei Ciechi

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Numero 6 del 2019

Titolo: RUBRICHE- Occhio alla ricerca

Autore: a cura di Andrea Cusumano


Articolo:
Terapia genica: una possibile cura per la maculopatia atrofica?

La terapia genica è una tecnologia medica ormai consolidata da quando nel dicembre del 2017 la Food and Drug Administration, l'ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici, ha concesso per la prima volta la sua approvazione per la commercializzazione di un farmaco contenente vettori virali, in questo caso in grado di contrastare gli effetti patogenetici di una mutazione recessiva biallelica del gene RPE65.
Negli ultimi anni la ricerca ha individuato e caratterizzato un gran numero di cause genetiche che stanno alla base dell'insorgenza di diverse patologie retiniche ereditarie e ciò ha dato un fortissimo impulso allo sviluppo della terapia genica quale metodologia d'elezione per trattare questo tipo di malattie fino ad ora ritenute incurabili.
Oggi sono in fase di sviluppo e di collaudo diversi farmaci basati sulla terapia genica; uno di essi ha attirato particolare interesse da parte della comunità oftalmologica e dei media poiché potrebbe rivelarsi efficace nel preservare la visione di decine di milioni di persone affette da degenerazione maculare legata all'età di tipo atrofico.
La degenerazione maculare legata all'età (o AMD, dall'inglese Age-related Macular Degeneration) è la principale causa di perdita della visione nella popolazione anziana, soprattutto nei paesi tecnologicamente avanzati, dove la durata media della vita ha superato abbondantemente gli 80 anni.
La AMD può presentarsi in due forme: la forma essudativa è caratterizzata da un'instabilità vascolare che determina essudazione o piccole emorragie nello spazio sottoretinico, causando la morte dei fotorecettori in corrispondenza della macula; la forma atrofica, invece, è caratterizzata dalla progressiva atrofia delle cellule dell'epitelio pigmentato retinico (RPE) e di conseguenza anche dei coni e dei bastoncelli, il cui nutrimento e metabolismo dipendono strettamente dalle cellule dell'RPE. In entrambi i casi i pazienti vanno incontro a una perdita della visione centrale e, nei casi più gravi, a cecità legale.
La AMD essudativa può essere trattata con iniezioni intravitreali di farmaci anti-VEGF, che contrastano la formazione di nuovi vasi sanguigni patologici andando ad inibire il fattore di crescita dell'endotelio vascolare (VEGF); per la forma atrofica, invece, non esiste alcuna terapia approvata.
La AMD non è una malattia strettamente genetica, ossia non vi è una correlazione diretta e univoca tra un difetto genetico e la patologia stessa, bensì l'insorgenza della condizione dipende da molteplici fattori quali l'età, la suscettibilità genetica, fattori ambientali e fattori comportamentali, per questo motivo l'applicazione della terapia genica a questo tipo di patologia non è così scontata.
La Gyroscope Therapeutics, una compagnia britannica di biotecnologie impegnata nella ricerca di nuove cure per contrastare le patologie oculari, ha tuttavia ideato, progettato e realizzato un nuovo farmaco basato sulla terapia genica per contrastare l'avanzamento della AMD atrofica verso il suo stadio terminale di atrofia geografica, che determina ipovisione e cecità legale.
Il nuovo farmaco, GT005, è stato inserito in uno studio clinico denominato Focus, mirato a testare la sicurezza e l'efficacia del nuovo prodotto terapeutico. La sperimentazione clinica è iniziata a febbraio scorso in Inghilterra ad opera dell'équipe dell'Oxford Eye Hospital guidata dal Professor Robert MacLaren, professore di oftalmologia presso l'Università di Oxford, con il trattamento di Janet Osborne, 80 anni, affetta da AMD atrofica allo stadio di atrofia geografica con offuscamento della visione centrale nell'occhio sinistro, la prima paziente al mondo a ricevere un trattamento per la AMD atrofica basato sulla terapia genica. Il farmaco GT005 è stato somministrato direttamente all'interno dell'occhio della paziente, mediante iniezione sottoretinica, previa anestesia locale.
GT005 contiene vettori virali derivati da virus adeno associati (AAV) ricombinanti, non replicanti, contenenti un DNA esogeno che codifica per una proteina in grado di modulare l'attività del sistema del complemento.
Il sistema del complemento fa parte del nostro sistema immunitario innato e nelle persone sane esso risponde alle infezioni attivando una serie di proteine plasmatiche che vanno a formare il complesso di attacco alla membrana (MAC), deputato all'eliminazione di una serie di agenti patogeni. Nei pazienti affetti da AMD di tipo atrofico, il sistema del complemento tende a essere meno efficiente e ad attivarsi in modo incontrollato, tanto da danneggiare le cellule retiniche. GT005 è in grado di portare nelle cellule della retina di questi pazienti un gene che codifica per una proteina in grado di modulare il sistema del complemento, impedendogli così di attaccare e danneggiare le cellule dell'epitelio pigmentato retinico. Il vantaggio di questo approccio terapeutico consiste nel fatto che il farmaco sarebbe prodotto direttamente all'interno delle cellule retiniche del paziente, che non avrebbe così più bisogno di ulteriori trattamenti.
Lo studio clinico Focus è nella sua fase iniziale (1/2) e si ripropone di testare la sicurezza della procedura in pazienti che hanno già perso un po' di visione in un occhio; si prevede la partecipazione di 10 pazienti cui saranno somministrate dosi scalari di farmaco per determinare sicurezza ed efficacia di una singola iniezione sottoretinica. Si stima che lo studio sarà completato per febbraio del 2021. Se il farmaco si rivelerà efficace, l'intento è quello di somministrarlo ai pazienti affetti da AMD atrofica in fase ancora iniziale, prima che essi inizino a perdere acuità visiva. Solo nel Regno Unito la AMD affligge circa 600 mila persone e nel mondo intero si stima che i pazienti affetti da questa patologia siano ormai più di 15 milioni e di questi circa il 90% presentano la forma atrofica; pertanto è comprensibile che l'esito dello studio potrebbe avere una portata mondiale poiché permetterebbe a milioni di persone di conservare un buon grado di visione e quindi di autonomia e qualità di vita. Lo stesso Professor MacLaren ha dichiarato di aver riposto grandi speranze su GT005, che potrebbe rivelarsi il trattamento per la AMD atrofica tanto atteso. Preservare la visione dei pazienti affetti da AMD atrofica è un traguardo che egli si augura (e noi con lui) di raggiungere nel prossimo futuro.



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