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Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ETS - APS

 

Corriere Braille

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Numero 41 del 2019

Titolo: Il sostegno dell'Irifor ai Centri di Consulenza

Autore: Vincenzo Massa


Articolo:
I dati diffusi dal Miur per l'anno scolastico 2017-18 riferiscono che l'1,4% degli alunni è affetto da disabilità visiva e che questo numero è in continuo aumento per l'ipovisione. Le criticità economiche, sottolineate dal neo ministro alla pubblica istruzioni, hanno riacceso il confronto fra le associazione di rappresentanza delle persone disabili e le istituzioni perché potrebbero essere messi a rischio i servizi primari destinati all'inclusione.
L'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, grazie ai suoi enti collegati, Biblioteca Italiana per Ciechi e Federazione delle Istituzione pro Ciechi ed al finanziamento dell'Irifor (Istituto per la formazione, ricerca e riabilitazione), ha deciso di aumentare l'attività di consulenza e sostegno ai ragazzi non vedenti inseriti nella scuola. Per capire di cosa si tratta abbiamo rivolto alcune domande alla coordinatrice nazionale dei centri tiflodidattici, dott.ssa Linda Legname.
D. Dott.ssa Legname, quanti sono i centri di Consulenza della Biblioteca Italiana per Ciechi e Federazione delle Istituzione pro Ciechi in Italia?
R. L'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti oltre vent'anni fa dava vita ai Cct che oggi risultano pari a 18 ripartiti nel seguente modo più la struttura di coordinamento di Roma: 13 Biblioteca; 5 Federazione pro Ciechi. Purtroppo i centri non coprono l'intero territorio nazionale. Nelle Regioni della Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte e Liguria il supporto agli studenti è garantito dagli Istituti, a Torino dalla sezione Territoriale Uici.
D. Qual è il loro ruolo?
R. L'apporto dei centri e dei Tiflologi che ne sono responsabili è prezioso e fondamentale per il percorso dell'alunno disabile visivo: nei centri si accolgono le famiglie fornendo loro sostegno e informazioni utili. I Tiflologi offrono gratuitamente consulenza a scuola con incontri periodici non solo con l'insegnante di sostegno ma anche con i docenti curriculari, per aiutare la scuola spesso «impreparata» ad accogliere in maniera adeguata l'alunno cieco-ipovedente e con disabilità aggiuntive. Il consulente Tiflologo quotidianamente informa sugli specifici strumenti tiflodidattici e ne mostra l'uso e le funzioni, elabora strategie didattiche che rispondono adeguatamente ai bisogni educativi specifici degli alunni, appura le esperienze maturate, le abilità, le potenzialità e i limiti dettati dalla peculiarità del problema visivo, aiuta famiglia e insegnanti a comprendere in modo realistico ciò di cui l'alunno ha bisogno, riflette e aiuta a mettere in atto gli approcci per favorire e promuovere esperienze, relazioni e autonomie. Inoltre, incoraggia famiglia e utente ad individuare gli ausili adatti, avvia al braille, impara a far valorizzare gli altri sensi e laddove è presente aiuta ad utilizzare al meglio il residuo visivo negli ambienti scolastici ed extrascolastici, forma le insegnanti di sostegno, le insegnanti curriculari e operatori scolastici e domiciliari per fornire loro una metodologia di utilizzo di vari strumenti tiflodidattici e di conoscenza nella modalità di rapportarsi con ragazzi con deficit visivo (lezioni di Braille, disegno in rilievo, matematica, costruzione libri tattili).
D. In qualità di coordinatrice di questi centri, quali sono le criticità che ha notato?
R. In questi pochi mesi ho avuto la possibilità di riflettere sulle maggiori carenze dei nostri centri: i vasti territori assegnati e il numero elevato di utenti spesso non garantiscono la continuità delle consulenze. Si avverte un'esigenza di formazione soprattutto sulla pluridisabilità (il numero degli utenti pluridisabili è in forte crescita). Spesso il carico burocratico svolto dai consulenti tiflologi ne rallenta l'intervento diretto con gli utenti. Si avverte anche l'esigenza di rinnovare gli strumenti tiflodidattici e tifloinformatici in dotazione.
D. Per l'as 2019-20 l'Irifor ha deciso di finanziare il rafforzamento dei centri. Come avverrà e quali sono le azioni che dovranno essere realizzate?
R. Per fronteggiare le criticità accennate prima, ho proposto ai presidenti di Uici, Bic e Federazione di potenziare i centri con l'affiancamento di assistenti tiflologi, a titolo sperimentale, per il periodo ottobre 2019 giugno 2020. Gli assistenti che hanno superato la selezione operano, a partire dal 16 ottobre, in 11 dei 18 centri sotto la guida dei consulenti Tiflologi titolari, con la funzione di affiancare i Tiflologi in tutte le attività. I centri sono stati scelti sulla base dei carichi di lavoro e delle dimensioni del territorio di competenza. Inoltre, quest'anno abbiamo ottenuto ben due «comandi» di insegnanti della scuola pubblica che sono già operativi a tempo pieno e senza oneri per le nostre istituzioni, presso i centri di Caserta e Assisi. L'intera operazione si è resa possibile grazie alla comune volontà dei Presidenti, al notevole impegno finanziario dell'Irifor e alla fondamentale disponibilità della Federazione pro Ciechi a prendere in carico la gravosa parte amministrativa. Stiamo lavorando anche per integrare e rinnovare gli strumenti tiflodidattici e tifloinformatici a disposizione e per avviare presto un percorso di formazione sulle pluriminorazioni.
D. Cosa si auspica per il futuro?
R. Auspico un futuro di centri diffusi almeno su ogni regione e con la presenza minima di due operatori per centro e con oneri finanziari a carico dalla Pubblica Amministrazione. Auspico presso i centri competenze sempre più elevate indispensabili per garantire un sostegno efficace di qualità ai nostri alunni che saranno le donne e gli uomini di domani.
Vincenzo Massa



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