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Kaleîdos

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Numero 20 del 2019

Titolo: Guida alla salute delle donne

Autore: Redazionale


Articolo:
Sesso senza dolore... eros al top!
(da «Cosmopolitan» novembre 2019)
Vulvodinia, nemico insidioso della salute delle donne: parola alla Dottoressa Valentina Pecorari
La vulvodinia costituisce per le donne un nemico insidioso perché invisibile: si tratta infatti di una patologia talvolta misconosciuta anche dai medici. Ne parla la Dottoressa Valentina Pecorari, Medico Chirurgo Specialista in Urologia, Uroginecologia, Riabilitazione Pavimento Pelvico e Psicosessuologia: «Tre donne su quattro» esordisce la Dottoressa, «hanno provato o continuano a provare dolore durante i rapporti sessuali e la causa spesso è la vulvodinia, sindrome di dolore neuropatico che non presenta nessun'alterazione visibile alla visita ma che comporta un dolore percepito intenso, come un ago che punge o una fiamma che brucia e che può perdurare anche dopo i rapporti fino a diventare una condizione di dolore continua. Prima di cominciare a combattere questo nemico silenzioso, le donne si ritrovano però non di rado a passare da un medico all'altro, i quali non riscontrano nulla all'ispezione. Molte pazienti mi hanno raccontato di aver cominciato a dubitare di se stesse, a credere di essere davvero visionarie, e a pensare, ad un certo punto, di non poter risolvere la loro problematica. Ma non si deve arrivare a tanto perché in realtà il problema» dichiara la Dr.ssa Pecorari, «ha solide basi biologiche e risiede nelle terminazioni nervose che perennemente sollecitate da cellule infiammatorie anomale, sviluppano un'ipersensibilità al dolore. Spesso questa infiammazione dei nervi segue cistiti o vaginiti recidivanti, candidosi o condilomi, o traumi anche piccoli nella sfera sessuale, da parto o da interventi ginecologici. L'essenziale è che innanzitutto venga eseguita una diagnosi da un medico esperto. Poi quello che serve è una terapia articolata e personalizzata: non c'è un trattamento unico ed ogni vulvodinia, come ogni donna, è diversa. Bisogna da un lato ridurre il dolore e «resettare» i nervi con integratori, farmaci o terapie fisiche specifiche, dall'altro lato bisogna eliminare le cause che possono aver portato all'infiammazione neurogena cronica. Sicuramente non è una terapia standard o da improvvisare». Grazie alla sua preparazione, alle elevate capacità professionali e spiccate capacità di ascolto delle pazienti, la Dr.ssa Valentina Pecorari si occupa da 20 anni di questa patologia e ha approfondito gli studi in Italia e all'estero, nell'ambito della cura, nell'ambito dell'estetica genitale e in quello della psicosessuologia. «Ho sentito il bisogno di prendermi cura delle pazienti affette da questa malattia orfana» spiega «perché poco conosciuta e studiata, ancorché per niente rara. La difficoltà, a cui si accompagna lo sconforto dopo tante visite considerate «negative», risiede senza dubbio nel parlare di cose così intime. Il dolore non solo rovina il momento del rapporto ma comporta paura, diminuzione del desiderio, mancanza di intimità, dubbi. Per giungere ad una terapia efficace e alla risoluzione della problematica, occorre conoscere la donna, accogliere i suoi disagi, comprendere le sue emozioni, le sue abitudini di vita ed esigenze, le sue difficoltà nel raccontare parti molto intime di sé che possono influenzare anche il rapporto di coppia o l'idea stessa di essere donna. In questo modo», conclude la Dr.ssa Pecorari, «partendo dall'ascolto empatico delle pazienti, è possibile ottenere ottimi risultati, unendo la forza che deriva dalle conoscenze, dagli strumenti clinici, dall'esperienza, dal rapporto con le pazienti, che ascoltando il loro corpo, riusciranno ad essere partecipi del percorso terapeutico».



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