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Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ETS - APS

 

Corriere Braille

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Numero 47 del 2019

Titolo: Tutti allo stadio

Autore: Marco Rolando


Articolo:
Entra nel vivo il progetto «San Siro per tutti», che renderà fruibili anche ai non vedenti le partite di Milan e Inter allo stadio milanese
È entrato nel vivo il progetto «San Siro per tutti», che permetterà ai tifosi di Milan e Inter con disabilità visiva di seguire le partite allo stadio di San Siro con l'aiuto di un'audiodescrizione a loro dedicata.
Dopo il match Milan-Frosinone dello scorso maggio, dove per la prima volta un gruppo di tifosi non vedenti ha potuto fruire di un servizio di audiodescrizione allo stadio, l'iniziativa diventa permanente e verrà riproposta a San Siro per tutte le partite del campionato 2019-2020. All'estero servizi di questo tipo esistono da tempo, come ad esempio allo Stadio Emirates dell'Arsenal, che ha una sala sensoriale per aumentare la percezione emotiva della partita.
In Italia invece c'è ancora molto da fare e le persone con disabilità non sempre sono accolte in modo adeguato. Per questo motivo, su sollecitazione del Cafe (Center for Access to Football in Europe, organismo che su mandato della Uefa definisce le linee guida sull'accessibilità in Europa) Milan e Inter hanno deciso di giocare insieme la partita più importante, quella di rendere fruibile l'esperienza di San Siro anche alle persone che non vedono. Sarà allestita un'area dello stadio vicino al campo di gioco (per poter sentire voci e rumori dal campo) e lontana dal tifo rumoroso della Curva sud. Verrà consegnato un apparecchio radio ricevente che permetterà di ascoltare dagli auricolari l'audiodescrizione trasmessa su una frequenza dedicata. In pratica non vi sarà scarto fra ciò che accade in campo e ciò che si ascolta in cuffia.
Per mettere a punto il servizio e venire incontro agli specifici bisogni delle persone disabili visive, Milan e Inter si sono rivolti alla Fondazione Istituto dei Ciechi di Milano che è diventata il partner tecnico del progetto. L'Istituto milanese ha quindi preso parte a due giorni di formazione organizzati presso Casa Milan, lunedì 21 e martedì 22 ottobre, insieme agli speaker incaricati di descrivere le partite.
Durante la formazione il belga Johann Ximenes ha spiegato in dettaglio cosa differenzia una semplice radiocronaca dall'audiodescrizione: quest'ultima è un racconto in grado di descrivere fedelmente ciò che avviene in campo e fuori, con particolare attenzione a tutti quegli elementi che rendono unica l'esperienza di essere allo stadio rispetto al seguire la partita da casa. Chi è al microfono deve non solo offrire la cronaca del gioco e degli aspetti tecnici, ma anche la descrizione di quegli elementi visivi di contorno in grado di suscitare emozioni. Il bravo speaker sa che è necessario soffermarsi sui dettagli, come il taglio di capelli di un giocatore, il colore delle scarpe, le scritte sugli striscioni, il comportamento dell'allenatore in panchina, il riscaldamento dei giocatori a bordo campo e così via. Parola d'ordine: lasciar fluire le emozioni e descrivere ciò che è in grado di suscitarle. Naturalmente lasciando spazio al rumore del pubblico in stadio, soprattutto il fatidico boato del pubblico che segue il gol.
«Lo stadio è un teatro e noi siamo gli attori» ha spiegato Ximenes, forte di anni di esperienza sugli spalti a raccontare le partite della nazionale belga e dei club Standard Liegi e Charleroi al suo affiatatissimo gruppo di non vedenti.
Preziosissima la presenza di Francesco Cusati, esperto di accessibilità dell'Istituto dei Ciechi di Milano e presidente del Gruppo sportivo non vedenti, che durante il training ha risposto in maniera sempre puntuale e appassionata alle molte domande degli speaker.
«Avete una responsabilità importante» ha detto loro Francesco «sarete i nostri occhi. Grazie a voi chi non vede potrà vivere (o tornare a vivere) la magia di San Siro». Moltissimi i commenti positivi sui canali social di Milan e Inter: un coro unanime di approvazione, che per una volta ha unito i tifosi delle due squadre milanesi.
Marco Rolando



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