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Corriere dei Ciechi

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Numero 2 del 2020

Titolo: RELAZIONI INTERNAZIONALI- Creare i "nuovi" programmi europei

Autore: Patrizia Cegna


Articolo:
Favorire la ridefinizione condivisa del nuovo programma Erasmus in una prospettiva maggiormente inclusiva, accessibile, e "green" con l'obiettivo di far crescere l'identità europea in uno spirito solidale

La Commissione europea ha organizzato il 28-29 gennaio 2020, presso la Libera Università di Bruxelles (ULB), "Co-creating Erasmus + and the European Solidarity Corps", un evento volto a raccogliere suggerimenti, esperienze, idee per offrire ai cittadini europei un programma Erasmus + e un Corpo europeo di solidarietà che tengano conto della molteplicità di potenziali utenti e delle loro particolari necessità. L'evento è stato pensato, più nello spirito del dialogo che del dibattito, come occasione per gli stakeholder di continuare ad imparare gli uni dagli altri e creare insieme, facendo il punto dei risultati finora raggiunti e guardando al futuro con proposte di miglioramento e buone prassi, fornendo input e mettendo a punto i meccanismi di supporto e gli aspetti tecnici della concreta attuazione di queste iniziative.
In un giorno e mezzo, oltre 600 partecipanti provenienti da tutta Europa, istruttori, esperti, responsabili politici, agenzie nazionali e organizzazioni attive nel campo dell'istruzione, della formazione, della gioventù e dello sport, oltre a prendere parte alle sessioni plenarie e alle sessioni tematiche incentrate sui diversi aspetti di queste iniziative UE, hanno avuto l'opportunità di consolidare la propria rete di contatti e godere delle attività culturali che hanno arricchito il programma.
Le sessioni plenarie di apertura e chiusura, che sono state trasmesse in streaming e rese disponibili sul sito web dell'evento e su altri social media, hanno visto la partecipazione, tra gli altri, di Mariya Gabriel, Commissaria per l'Innovazione, la ricerca, la cultura, l'istruzione e la gioventù; di Sophia Eriksson Waterschoot, Direttore per la Gioventù, l'istruzione ed Erasmus+ presso la Commissione europea, e di giovani che hanno trasmesso le esperienze concrete della loro partecipazione al programma Erasmus e al Corpo europeo di solidarietà. Anna Czaman, una ragazza polacca con disabilità visiva, ad esempio, ha parlato delle sfide e delle opportunità che le sono state offerte dall'esperienza di volontariato che sta svolgendo presso un'associazione belga di Anversa che si occupa di persone con disabilità intellettive.
Francesca Sbianchi ha preso parte, come gli altri partecipanti, a tre delle 32 sessioni di approfondimento dei vari aspetti e caratteristiche del nuovo programma Erasmus e del Corpo europeo di solidarietà e ha potuto offrire, in particolare, il proprio input, in qualità di rappresentante del Comitato Giovani del Forum Europeo della Disabilità (EDF), nelle sessioni "Come coinvolgere meglio le persone difficili da raggiungere", "Opportunità di apprendimento delle lingue" e "Facilitare l'adesione al programma".
Tra le domande alle quali ci si è impegnati a rispondere: "Qual è il fattore chiave che può aiutare a raggiungere i gruppi più sottorappresentati?", "Come si può dare sostegno a quei partecipanti che non sono in grado di apprendere una lingua in modo indipendente utilizzando uno strumento online?", "Come si possono aiutare le organizzazioni a sfruttare al meglio le nuove opportunità in previsione?".
Francesca Sbianchi ha ribadito quanto siano fondamentali, per una reale inclusione, accessibilità delle informazioni, strumenti creati con il principio della progettazione per tutti (Design for All) e coinvolgimento delle organizzazioni rappresentative delle persone con disabilità in ogni fase del programma. Non si è mancato inoltre di far notare che, nonostante l'evento fosse ben organizzato, i video proiettati durante le sessioni plenarie non erano accessibili per le persone non vedenti, contenendo soltanto musica, immagini e informazioni scritte.
Vale la pena di menzionare il bel concerto offerto la sera del 28 gennaio dall'orchestra Erasmus, un ensemble musicale, unico nel suo genere, composto da studenti di conservatori e istituti musicali italiani che hanno partecipato o stanno partecipando a un'esperienza di mobilità internazionale Erasmus. Creata nel 2017, in occasione del 30° anniversario del Programma Erasmus, l'orchestra ha un significato profondamente simbolico e mira a promuovere i valori dell'Europa, usando la musica come metafora di integrazione, incontro e sviluppo di competenze al di là di qualsiasi barriera linguistica, geografica e culturale.
In conclusione, auspichiamo che il Consiglio UE voglia deliberare lo stanziamento dei fondi necessari per far sì che l'impegno di tutti gli stakeholder non vada sprecato e che i nuovi programmi europei di mobilità e volontariato concretamente inclusivi e accessibili divengano presto una realtà.



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