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Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ETS - APS

 

Corriere Braille

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Numero 17 del 2020

Titolo: Uici e Covid 19

Autore: Redazionale


Articolo:
Il presidente Mario Barbuto chiede alle istituzioni di agire
«Le persone con disabilità sono rimaste sole. Servono aiuti concreti per chi ha più bisogno».
Periodo intenso di impegni e attività per il presidente nazionale Uici, Mario Barbuto, che a più riprese ha sollecitato le istituzioni rispetto alla certezza di risposte per i disabili italiani. Al contempo, però, non è mancato l'appello all'opinione pubblica a sostenere la categoria delle persone con disabilità affinché essi non paghino, oltre molto spesso al disagio della solitudine, anche l'emarginazione sociale definitiva. Nei numerosi interventi in varie trasmissioni così ha risposto il Presidente alle sollecitazioni dei giornalisti.
D. In questa emergenza c'è l'emergenza disabili, il rischio è l'auto confinamento per quasi due milioni di persone in Italia.
R. Sì, è vero, noi il confinamento a volte lo subiamo in condizioni normali, in queste condizioni di emergenza diventa davvero un problema. Occorrono, oggi, interventi per l'assistenza a domicilio per quelle persone che vivono da sole, per fare le pulizie e prendersi cura della loro vita quotidiana. Abbiamo bisogno di dispositivi di protezione individuale.
D. Che cosa manca ai pazienti e a chi li assiste. C'è anche una difficoltà addirittura a fare la spesa, a reperire i farmaci. Voi avete fatto un appello alla grande distribuzione.
R. Sì, abbiamo fatto un appello alle catene alimentari perché tengano conto delle persone con disabilità, in questo caso non parliamo solo di ciechi e ipovedenti, ma di tutti. Dare una corsia preferenziale a queste persone, perché non possono andare al negozio o al supermercato per fare la spesa, hanno bisogno della consegna a casa. Però ripeto, è importante avere i presidi di protezione individuale, altrimenti le persone fanno fatica a venire da noi.
D. Avete chiesto anche un sostegno economico, un voucher.
R. Abbiamo chiesto un voucher che corrisponda a quello che è stato pensato per le babysitter, nel caso in cui i lavoratori siano costretti ad andare a lavorare, un voucher che può aiutare a trovare quei volontari che per ora si sono allontanati, dispersi, proprio per paura del contagio. Vorrei lasciare inoltre un recapito telefonico: dalle 10 alle 12, tutti i giorni feriali, risponderemo allo 0669988325 a chiunque voglia chiedere informazioni sulla situazione.
D. Un'attenzione particolare, come ad esempio è stato chiarito, per i genitori dei bambini che soffrono di autismo, che hanno bisogno di attività psicomotoria, e quindi per loro sono state fornite attenzioni particolari. Perché poi quando parliamo di persone non vedenti, ipovedenti, Presidente Barbuto, parliamo anche di bambini, che in questo momento vivono una situazione di maggiore difficoltà.
R. Certo, consideriamo cosa vuol dire tenere confinati in casa questi bambini, molti di loro sono iperattivi, diversi hanno anche ulteriori disabilità. I problemi per il mondo della disabilità sono l'intervento domiciliare perché non ci sono più tanti volontari. Altra questione è legata al lavoro e poi la scuola per i nostri ragazzi, i nostri bambini e le persone con pluridisabilità. Mi piace ricordare che la stessa Oms, organizzazione mondiale della Sanità, raccomanda un'attenzione particolare perché noi ciechi abbiamo necessità di usare le mani per conoscere, esplorare, leggere, scrivere, molto più di quanto ne abbiano bisogno gli altri. Quindi la forte, urgentissima richiesta che rivolgiamo a tutte le istituzioni preposte sono i dispositivi personali di protezione, perché senza di quelli si fa tantissima fatica.
D. Quindi voi chiedete che vengano messi a disposizione mascherine e guanti.
R. Certo, anche perché per noi è molto più difficile rispettare il distanziamento. Pensi solo al farsi accompagnare, almeno un braccio, un gomito lo devo prendere, abbiamo bisogno davvero di questi dispositivi, non dico come le persone che sono in prima linea, ci mancherebbe, non voglio fare questi paragoni, però ne abbiamo strettissimo bisogno.
D. Esiste un censimento? Quante persone non vedenti abbiamo nel nostro paese?
R. Guardi sono circa 360 mila i ciechi assoluti, se poi aggiungiamo gli ipovedenti gravi arriviamo circa a un milione e mezzo di persone. Ci sono persone che vivono da sole, per le quali noi abbiamo chiesto alla politica l'erogazione di un voucher che possa aiutarli più facilmente, per avere un volontario che vada a fargli la spesa o che possa aiutare a fare le pulizie in casa, perché non è molto facile nemmeno trovare questo, magari un piccolo incentivo potrebbe aiutare, così come è stato previsto per le babysitter che sostituiscono le persone che vanno a lavorare, in situazioni particolari ovviamente. Ma stiamo parlando di un controllo rigido anche per evitare sovrapposizioni e cumulo di voucher. Ma se lei mi consente, vorrei fare un appello alle autorità a servirsi delle nostre associazioni, a fare leva sulle nostre associazioni, perché conoscono il territorio, conoscono le persone con le quali lavorano. Abbiamo chiesto ad esempio proprio stamattina, di aiutare noi a mantenere il servizio tecnico informatico per tutte le persone con disabilità visiva nella formazione a distanza, non di trovare generici operatori informatici, che magari chiederebbero 6 mesi di formazione prima di poter lavorare con persone disabili. Grazie Presidente per questa testimonianza.



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