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Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ETS - APS

 

Corriere dei Ciechi

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Numero 5 del 2020

Titolo: SOSTEGNO PSICOLOGICO- Siamo sempre qui per voi

Autore: AA.VV.


Articolo:
Katia Caravello e i (*) coordinatori del progetto "Stessa strada per crescere insieme"

Resoconto delle chiamate aggiornato al 30 aprile 2020
Ansia, solitudine, senso di affaticamento dei care giver e preoccupazione per il futuro: questi i sentimenti maggiormente espressi dalle persone che hanno contattato lo "Sportello di ascolto psicologico COVID-19"; sentimenti che le persone con disabilità e le loro famiglie provano spesso nell’arco della propria vita, ma che la situazione venutasi a creare a causa dell’emergenza sociosanitaria di questi mesi ha esacerbato. Dal 19 marzo al 30 aprile sono arrivate 116 telefonate. L’età media dei chiamanti è di 50 anni, il 55% di sesso femminile ed il 77% con un deficit visivo.
Dalle telefonate accolte emergono problematiche e richieste di vario genere, alcune delle quali non direttamente correlate con la situazione pandemica.
Ansia e senso di solitudine sono di gran lunga le emozioni manifestate con maggiore frequenza. La motivazione principale è il repentino cambio di abitudini, da cui è dipesa una drastica riduzione delle relazioni sociali. Il non avere - o comunque avere in misura nettamente inferiore al solito - i contatti con il mondo esterno, oltre a generare noia e frustrazione, fa sì che le persone, specie le più fragili, si sentano ancora più sole del solito ed abbiano sin troppo tempo per rimuginare su paure vecchie e nuove e ciò non fa che alimentare stati ansioso-depressivi, che possono arrivare a livelli preoccupanti.
Le misure adottate per prevenire la diffusione del contagio da Coronavirus hanno effetti deleteri anche sui care giver. Coloro che si prendono cura delle persone anziane e con disabilità grave, che già di norma pagano un prezzo elevato in termini di benessere psicofisico, a causa della chiusura dei centri diurni e riabilitativi, hanno visto aumentare in maniera insostenibile il carico assistenziale che grava sulle loro spalle. Tale situazione è fonte di un forte stress fisico ed emotivo, che rende la convivenza coatta ancora più difficile da sopportare.
Non è facile neanche la condizione vissuta in queste settimane dai genitori. Alla normale preoccupazione per la salute ed il benessere dei figli si è sommata la preoccupazione per gli effetti che l’isolamento avrà su di essi e sui loro rapporti interpersonali: bambini e ragazzi che già in condizioni di vita normali hanno una rete sociale piuttosto ristretta, rischiano di vedere praticamente azzerate le relazioni con i propri coetanei. Senza contare che la sospensione delle attività abilitative e riabilitative può provocare dei danni difficilmente recuperabili ai bambini e ai ragazzi con disabilità plurime. Ma le difficoltà non mancano neanche nelle famiglie in cui i minori non hanno altri problemi associati a quello visivo: infatti la gestione della didattica a distanza è fonte di difficoltà sia per gli studenti che per i genitori. Se si considera che a tutto ciò si aggiunge la necessità di lavorare in modalità smart-working o, nei casi peggiori, la preoccupazione per un lavoro che rischia di non esserci più ed alle conseguenze che ciò potrà avere sull’economia della famiglia, si comprende facilmente lo stato d’animo in cui madri e padri si trovano ed alla loro necessità di essere supportati per gestire sia gli aspetti pratici che quelli psicologici (propri e dei figli).
In generale, il confinamento forzato presso il domicilio prolungato per così tanto tempo complica le relazioni familiari, inasprendo eventuali dinamiche conflittuali preesistenti e contribuendo ad aumentare il livello di stress, frustrazione ed ansia in tutti i componenti della famiglia.
In aggiunta a quanto esposto sin qui, è bene porre l’attenzione su un altro paio di aspetti, l’uno specificamente correlato alla condizione di disabilità, l’altro invece condiviso con il resto della popolazione. Un problema che è comparso non appena iniziata la fase emergenziale è stata la scomparsa quasi totale dei volontari, questo ha significato, per tutte quelle persone che necessitano di terapie non sospendibili, l’esigenza di affrontare e cercare di risolvere il problema facendo conto solo sulle proprie forze, con un comprensibile aumento della fatica fisica e, soprattutto, mentale.
Infine, dalle telefonate è emersa un’altra emozione che, come scritto in precedenza, è comune a buona parte della popolazione italiana e mondiale: la preoccupazione per le persone care che hanno contratto il COVID-19 a cui non si può stare vicino e, in caso di una tragica scomparsa, non si può neanche dare l’ultimo saluto.
In queste settimane, all’attività dello Sportello a livello nazionale, si sono affiancate alcune interessanti iniziative territoriali. Alcune sezioni, quali ad esempio quelle di Lucca e di Foggia, hanno preso l’iniziativa di contattare direttamente i soci per proporre loro un sostegno psicologico. La sezione di Cagliari, invece, ha deciso di avviare un gruppo di sostegno telefonico, facilitato da uno psicologo, e di aderire al servizio informativo e di assistenza attivato dalla FAND Sardegna (Federazione Nazionale delle Associazioni di persone con Disabilità della Sardegna), a cui si può accedere chiamando il numero verde 800701640.
Degni di nota sono anche i progetti di due Consigli Regionali UICI. In Campania, coscienti delle difficoltà che stanno riscontrando gli studenti ciechi ed ipovedenti frequentanti le scuole di ogni ordine e grado a causa del COVID-19, è stato implementato un lavoro di rete che coinvolge i Centri di consulenza tiflodidattica e gli psicologi del progetto "Stessa strada per crescere insieme", rendendo possibile una presa in carico globale dei bambini, dei ragazzi e delle loro famiglie, supportandoli sia da un punto di vista pratico (assistenza nell’utilizzo delle tecnologie informatiche e nel fronteggiamento delle difficoltà connesse alla didattica on line), sia da un punto di vista pedagogico e psicologico (applicazione di metodologie e strategie per affrontare i piani di studio, riconoscimento e gestione delle emozioni).
In Sicilia, invece, è stato istituito il numero unico regionale 0952501340 a cui qualsiasi persona che vive la disabilità visiva (socio o non socio Uici) può chiamare. La telefonata verrà accolta da un front office che valuterà la natura della richiesta e metterà l’utente in contatto con il professionista più adatto a soddisfarla. Si è, pertanto, creata una rete specifica di supporto alla persona a cui poter fare affidamento, costituita da psicologi, assistenti sociali, tiflologi, tiflotecnici, assistenti informatici, oltre al segretariato delle diverse sezioni provinciali.
L’esperienza drammatica che il mondo sta vivendo in questo 2020, oltre alle migliaia di morti, alle tante ansie ed angosce ed alla crisi economica, si sta portando dietro - o almeno così speriamo - un insegnamento prezioso: utilizzare e mettere in rete tutte le risorse a disposizione e gli psicologi della rete di "Stessa strada per crescere insieme" sono per l’Unione e per tutte le persone con disabilità visiva una risorsa di cui vale la pena avvalersi!
Noi continueremo ad esserci con lo "Sportello di ascolto telefonico COVID-19" sino a quando sarà necessario… e ci aspettiamo che la riapertura ed il lento processo di ritorno alla normalità farà emergere nuove paure e difficoltà.
Per conoscere nomi, orari e numeri di telefono, potete visitare la pagina dedicata, raggiungibile al seguente link:
https://www.uiciechi.it/Psicologi/ascolto_psicologico.asp.
Ricordate sempre… siamo qui per voi!

(*)
Barbara Furlano, Sara Bonfante, Daniele Venturini, Mauro Favaloro, Francesca Todaro, Danila Faiola, Nadia Massimiano, Antonio Calamo Specchia, Valentina Cassaro e Roberta Saba

SPORTELLO DI ASCOLTO PSICOLOGICO COVID-19
Sintesi aggiornata al 30 aprile 2020.

Numero totale degli psicologi volontari: 79.

DATI RELATIVI ALLE CHIAMATE.
Numero e distribuzione sul territorio.
N. 116 chiamate dal 19 marzo 2020 (data comunicato n. 52 della Presidenza Nazionale) al 30 aprile 2020
Distribuzione sul territorio:

BASILICATA: Potenza: 2
CALABRIA: Catanzaro: 2
CAMPANIA: Napoli: 4
EMILIA-ROMAGNA: Bologna: 1; Parma: 1; Ravenna: 1; Rimini: 4
FRIULI-VENEZIA-GIULIA: Trieste: 1
LOMBARDIA: Brescia: 1
MARCHE: Ancona: 1; Sconosciuta: 1
PIEMONTE: Cuneo: 3
PUGLIA: Bari: 15; Foggia: 3
SARDEGNA: Cagliari: 1; Nuoro: 1
SICILIA: Caltanissetta: 4; Catania: 8; Enna: 9; Palermo: 14; Siracusa: 7; Trapani: 3; Sconosciuta: 1
TOSCANA: Arezzo: 1; Firenze: 2; Lucca: 5; Pistoia: 1
TRENTO: 7
VENETO: Padova: 2; Treviso: 2; Venezia: 3; Verona: 3; Vicenza: 1; Sconosciuta: 1

Caratteristiche degli utenti

Tipologia:
77,59% persona con disabilità visiva
11,21% genitore
8,62% familiare (diverso da genitore)
2,58% persona senza disabilità (hanno trovato la notizia su internet)

Genere:
55,17% femmine
44,83% maschi

Età:
Età media: 50 (14-88)
n. 13 utenti hanno tra i 14 e i 29 anni.
n. 69 utenti hanno tra i 30 e i 64 anni
n. 25 utenti hanno tra i 65 e i 79 anni.
n. 5 utenti hanno più di 80 anni.



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