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Corriere dei Ciechi

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Numero 5 del 2020

Titolo: RUBRICHE- Occhio alla ricerca

Autore: a cura di Andrea Cusumano


Articolo:
Coronavirus e occhi: attenzione alla sindrome da visione al computer
L'emergenza COVID-19 ha costretto la maggior parte della popolazione a trascorrere moltissimo tempo a casa onde evitare il più possibile il rischio di trasmissione del virus SARS-CoV-2, l'agente patogeno che ha causato la pandemia in atto. Ciò ha comportato profondi cambiamenti in molte delle nostre abitudini di vita quotidiane e tra queste vi è sicuramente la quantità di ore che trascorriamo davanti a uno schermo. Infatti, oltre che per le nuove modalità di smart-working per gli adulti e di lezione a distanza per gli studenti delle scuole e delle università, e per tutti gli insegnanti, è indubbio che la quarantena ha indotto tutti noi a trascorrere molto più tempo davanti a schermi di computer, tablet, smartphone, lettori di e-book etc., che sono diventati non solo strumenti di lavoro e studio, ma anche di socializzazione e svago.
Trascorrere ininterrottamente molte ore davanti a uno schermo può comportare l'insorgenza di una condizione nota come sindrome da visione al computer (CVS, dall'inglese Computer Vision Syndrome) o stress visivo digitale, che può presentarsi con diversi sintomi a carico della salute degli occhi e della visione.
I sintomi più comuni della sindrome da visione al computer sono:
- stanchezza e/o bruciore oculare,
- mal di testa,
- visione offuscata o sdoppiata,
- secchezza oculare (che a sua volta può facilitare congiuntiviti e altre infezioni oculari),
- dolore al collo e/o alle spalle.
Tali sintomi possono essere determinati da:
- eccessiva illuminazione dello schermo e/o presenza di riflessi sullo schermo,
- distanza di messa a fuoco sullo schermo inadatta (solitamente troppo ravvicinata),
- scarsa illuminazione dell'ambiente circostante,
- postura inadeguata,
- difetti visivi non corretti o sottocorretti,
- una combinazione di più fattori tra quelli elencati qui sopra.
L'insorgenza dei sintomi della sindrome da visione al computer è favorita dall'esistenza di difetti refrattivi (in particolar modo miopia e astigmatismo, ma anche ipermetropia e presbiopia) e/o di problemi di coordinazione oculare; i sintomi tendono a diventare tanto più seri quanto maggiore è il tempo che si trascorre davanti a uno schermo.
Solitamente i sintomi della CVS spariscono o risultano alleviati quando si smette di stare davanti allo schermo, ma talvolta alcuni di essi, quali ad esempio l'offuscamento della visione da lontano e la secchezza oculare, persistono anche nei momenti in cui si rimane distanti dallo schermo e possono peggiorare nel tempo creando notevoli disagi.
La messa a fuoco su uno schermo digitale è molto diversa da quella su una pagina stampata, poiché il contrasto tra le scritte e lo sfondo è minore, inoltre la presenza di luminosità e di bagliori e la diversa inclinazione dello schermo rendono la messa a fuoco più difficoltosa e stancante per i muscoli oculari.
Fino a qualche anno fa la sindrome da visione al computer era una condizione specifica di alcune categorie di lavoratori quali i videoterminalisti; più recentemente, invece, le moderne abitudini di utilizzo di tablet e smartphone, oggi esasperate ancora di più dalla quarantena resasi necessaria con l'emergenza COVID-19, mettono a rischio tutti noi, basti infatti pensare che chiunque faccia uso di schermi digitali per più di due ore al giorno è suscettibile alla CVS, destinata a diventare una condizione molto comune ma non per questo meno pericolosa.
Ora, quindi, più che mai è importante capire come possiamo evitare di andare incontro ai problemi causati dalla sindrome da visione al computer, mettendo in pratica alcune semplici ma fondamentali regole, quali:
- ottimizzare la regolazione della luminosità dello schermo ed eliminare la presenza di eventuali riflessi,
- regolare correttamente l'illuminazione dell'ambiente in cui si utilizzano gli schermi digitali,
- scegliere schermi di dimensioni adeguate, evitando l'utilizzo prolungato di schermi troppo piccoli, che obbligano gli occhi ad effettuare un lavoro di messa a fuoco maggiore,
- mantenere una distanza adeguata dallo schermo e una postura corretta,
- quando si lavora al computer per molte ore, adottare un filtro protettivo in grado di eliminare o smorzare l'effetto della componente di luce blu,
- accertarsi di non avere difetti refrattivi non corretti o sottocorretti e chiedere al proprio oculista od ortottista una correzione adatta per la distanza alla quale si è soliti stare davanti allo schermo (anche persone che solitamente non necessitano di occhiali potrebbero beneficiare dell'adozione di occhiali per la visione allo schermo e quelle che utilizzano già occhiali o lenti a contatto potrebbero scoprire che per il lavoro al computer è necessaria una correzione differente),
- se opportuno, adottare lenti con tinte o filtri appositi.
Alcune persone hanno difficoltà nella messa a fuoco binoculare, nella coordinazione degli occhi e nei movimenti oculari. In questi casi possono essere messi a punto dei programmi di esercizi di ginnastica oculare finalizzati a ristabilire una messa a fuoco corretta e meno faticosa grazie al miglioramento della convergenza degli occhi e del coordinamento tra occhi e cervello.
Oltre ai consigli elencati sopra, ricordiamo che quando si tratta di lavorare al computer, o comunque stare molto tempo davanti a uno schermo digitale, la regola fondamentale è di staccare lo sguardo dallo schermo per 15 minuti ogni due ore di utilizzo. Un'altra semplice ma importante regola è quella nota come regola del "20-20-20", che consiste nel fare una pausa di 20 secondi ogni 20 minuti per permettere agli occhi di mettere a fuoco un punto che si trovi ad almeno 6 metri di distanza.
Durante il lavoro o l'intrattenimento davanti a uno schermo, bisogna inoltre fare molta attenzione a non bloccare il naturale movimento di chiusura palpebrale, che è fondamentale per il mantenimento del film lacrimale, elemento fondamentale sia per la visione che per la difesa dei nostri occhi da insulti atmosferici e patogeni (quali batteri e virus).
L'alterazione o la riduzione del film lacrimale può portare all'insorgenza della sindrome da occhio secco, con conseguenze fastidiose e anche pericolose per gli occhi. In caso di secchezza oculare o di occhio secco è importante utilizzare un collirio che aiuti a mantenere l'integrità del film lacrimale, assicurando così la giusta idratazione e protezione agli occhi.
Non dimentichiamo dunque, in questo periodo particolare e già di per sé difficoltoso, di salvaguardare la salute dei nostri occhi mettendo in atto i semplici ma fondamentali consigli riportati sopra, che ci permetteranno di mantenere al riparo la nostra visione e la nostra serenità.



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