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Corriere dei Ciechi

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Numero 6 del 2020

Titolo: CENTENARIO DELL’UNIONE- La Storia dell’Unione

Autore: Vincenzo Massa


Articolo:
I difficili anni Cinquanta, dalla "Marcia del dolore" alle conquiste sociali

Con le sinistre fuori dal Governo nei Ministeri si parlava una sola lingua, quella democristiana. L'Unione e i ciechi, spesso, erano considerati dei disturbatori della quiete pubblica e, inoltre, "quel Bentivoglio socialcomunista", non era ben accolto negli ambienti scudo crociati. La forte crisi economica del dopoguerra si faceva sentire, l'Italia era distrutta da maceria e povertà, le attività e gli enti dell'Unione non erano esenti da queste difficoltà e Firenze, fra tentativi di dividere l'Unione, divenne ancora una volta il centro di un movimento che puntava dritto ad ottenere il vitalizio per i ciechi civili. Il Presidente Bentivoglio non ebbe vita facile a districarsi in quel periodo perché, pur riconoscendo la legittimità di quelle richieste, in quel periodo era forte nella compagine governativa di commissariare l'Unione e placare quella voce che non dava tregua alla politica. La morte di Nicolodi, in quell'autunno del 1950, non aiutava Bentivoglio che si sentiva imbrigliato fra la burocrazia dei palazzi romani della politica e la lentezza d'azione degli uffici della sede centrale. Bentivoglio, in qualche incontro riservato con i giovani dirigenti dell'Unione, aveva suggerito a tutti di iniziare ad iscriversi nei piccoli partiti laici, unici interlocutori della DC in quel momento, affinché come ambasciatori dell'UIC potessero far veicolare le richieste dell'associazione.
L'azione di Bentivoglio era costante e continua sia all'interno che all'esterno dall'associazione. Ogni settimana da Bologna si recava a Roma ed era sempre in giro fra Ministeri per far sentire la sua presenza, pungolava e sensibilizzava l'opinione pubblica attraverso scritti di alto profilo culturale e emozionale e attraverso la stampa associativa faceva arrivare la sua voce fra i soci. I temi di quegli anni erano il lavoro e l'assistenza, che in quella crisi sociale ed economica del paese erano divenuti un cappio che si stringeva sui sogni e su quella rivoluzione sociale che 30 anni prima aveva fatto nascere l'UIC. Queste battaglie alla fine del 1951 portarono all'approvazione della legge 1371 che disponeva l'aumento da 480 milioni a 960 milioni del contributo annuo per l'assistenza continuativa a favore dei ciechi civili in condizioni di maggior bisogno. Nel 1952 si svolsero le amministrative e il Comune di Bologna divenne terreno di scontro fortissimo fra la DC e le sinistre che governavano. Per vincere questa sfida la DC aveva candidato a capolista il Professor Dossetti e si era alleata con le forze laiche, abbastanza sicura di conseguire l'obiettivo che si era prefissa. Senonché l'operazione fallì per pochi voti e fu Bentivoglio ad essere eletto consigliere al Comune. Questa affermazione personale del Presidente UIC suscitò disappunto, mente di quel piano era un sottosegretario scudo crociato agli Interni, e per la categoria il clima si fece più pesante. Nel 1953 esasperati dalla mancanza di risposte da parte del Ministro del Tesoro Pella, a cui il presidente Bentivoglio aveva regalato un orologio ad uso dei ciechi, un gruppo di non vedenti da tutta Italia calò su Roma e mentre le porte del Ministero del Tesoro venivano sbarrate, tutti iniziarono ad urlare "Aprite il portone vogliamo la pensione". Quella giornata di protesta si concretizzò con la Legge 4 novembre 1953 n. 839, che portò il fondo per l'assistenza da 960 milioni a un miliardo e 440 milioni. Molti furono i contatti con la politica per allentare quella forte pressione mentre la delicata questione della pensione non faceva progressi sino a quando nella primavera del 1954 rotto ogni indugio il presidente Bentivoglio parte con una massiccia campagna di informazione e manifestazioni che vedono coinvolte le sezioni UIC di tutt'Italia. In tutte le città si svolsero manifestazioni a cui parteciparono uomini politici dei diversi partiti. I Consigli comunali e provinciali approvarono ordini del giorno che presero la via di Roma. Pur essendo giacenti in Parlamento numerose proposte di legge per arrivare ad una pensione dignitosa, dal Ministero del Tesoro, però, non giungeva la copertura economica necessaria per cui tutto era fermo. In quel periodo presidente del Consiglio era Mario Scelba e una sua fedelissima si occupava di problemi assistenziali, la deputata veneta on. Dal Canton, che provava ad ostacolare in ogni modo i tentativi dell'UIC e di tantissimi parlamentari, anche democristiani, di arrivare alla concessione giuridica della pensione. In un incontro fra il presidente Bentivoglio, l'on. Bianca Bianchi, del partito socialdemocratico, con l'on. Gava Ministro del Tesoro, queste furono le parole lapidarie dell'esponente di governo "Non ci sono soldi, inoltre lo Stato non può accettare una visione che stravolge il concetto assistenziale vigente". A quel punto Bentivoglio comprese bene che bisognava rompere gli indugi e ritornando da Roma ebbe un lungo colloquio con Fucà per elaborare una nuova strategia che mettesse in condizione l'UIC di potersi porre a capo nella parte finale di una qualsiasi azione che ora doveva arrivare ai palazzi della politica romana cercando di evitare colpi di testa da parte del Ministero degli Interni nei confronti dell'UIC, il timore era quello di un commissariamento dell'associazione. Ecco come Fucà racconta quei momenti successivi all'incontro con Bentivoglio dove si era deciso di scuotere con un'azione eclatante l'intera opinione pubblica: "Rifacendoci ad una marcia di Londra dei ciechi inglesi, progettammo la "Marcia del dolore" sulla capitale. Baragli doveva guidare le truppe e tenere i collegamenti con l'Unione, Borrani doveva trovare soldi ed io dovevo fare la spola fra i rivoltosi in marcia e Bentivoglio". La partenza da Firenze è accompagnata dagli inviti a rinunciare in particolare l'allora sindaco del capoluogo toscano, Giorgio La Pira, promise ai dirigenti locali UIC che si sarebbe scatenato lui stesso per ottenere la discussione e l'approvazione di quella legge che i ciechi attendevano da tanto. La marcia non si fermò e quel cammino, che diventò irto di difficoltà ma anche di grande calore, iniziò ad incamminarsi senza esitazione verso Roma. Che bella Piazza Brunelleschi a Firenze, in quella mattina del 10 maggio del 1954, la passione, il fervore erano fortissimi. Tutto è pronto e così parte la "Marcia del Dolore". I responsabili del gruppo dei marciatori erano stati avvisati che ci sarebbero stati tentativi per invitarli a desistere e tutti sapevano anche che, per influenzare i lavori parlamentari, bisognava richiamare l'attenzione popolare e di tutti i partiti intorno alla problematica della categoria. La strategia del presidente nazionale era chiara, mentre un gruppo continuava a marciare, Fucà ed altri dirigenti continuavano a tessere quei rapporti con tutte le forze politiche presenti in Parlamento per creare un consenso il più ampio possibile. Tutte le sezioni d'Italia dell'UIC, invece, erano impegnate a promuovere conferenze stampa e far inviare piogge di telegrammi dagli Enti Locali sul Governo e sul Parlamento. Con l'avanzare della marcia aumentava il consenso della popolazione, anche la stampa iniziò a dare sempre maggiore spazio a quella protesta che marciava spedita alla volta di Roma. Siamo al 18 maggio e quella mattina a Ponte Milvio si riuniscono in un solo gruppo, fra un abbraccio e tanta emozione, il gruppo dei marciatori con le delegazioni dei ciechi provenienti da tutt'Italia. A quel punto il presidente Bentivoglio prende la testa del gruppo e si punta dritti a piazza Montecitorio. Una delegazione fu ricevuta dal presidente della Camera, on. Giovanni Gronchi, il quale comunicò che nella stessa giornata la commissione finanze e tesoro della Camera dei Deputati, avrebbe esaminato il progetto di legge per la pensione ai ciechi civili. Furono giorni difficilissimi perché il Governo provò a resistere in ogni modo a quello stravolgimento epocale che toglieva potere per far posto al diritto azionabile che passò grazie all'emendamento dell'on. Pieraccini dove si riconosceva il vitalizio per i ciechi civili. Ci piace qui ricordare l'urlo dell'on. Di Vittorio alla comunicazione dell'esito del voto che aveva visto il governo battuto dall'emendamento di Pieraccini: "I ciechi civili cominciano a vedere, mentre quelli politici ancora no". Dovettero trascorrere circa tre mesi perché, finalmente, l'assegno a vita ai ciechi italiani trovasse piena legittimità con l'approvazione della legge 9 agosto 1954 n. 632. Ma il Governo si rifece facendo nascere l'Opera Nazionale dei Ciechi Civili e il regolamento di funzionamento nel quale si leggeva chiaramente il tentativo di rompere il vincolo unitario fra i non vedenti e l'UIC. Si passò, dunque, dalla gioia all'amarezza per Paolo Bentivoglio. Superato quel momento di sconforto il presidente nazionale dovette trovare la soluzione alla richiesta pressante dei giovani, che uscivano dall'istituto, che chiedevano di poter essere inseriti nel mondo del lavoro. Il presidente Bentivoglio ebbe l'idea di coinvolgere un ingegnere tedesco, con il quale girò molte piazze italiane, proiettando un film nel quale si vedevano i ciechi tedeschi che lavoravano al centralino. Il grande lavoro del presidente nazionale convinse Vigorelli, Ministro del Lavoro dell'epoca, a far gestire all'UIC dei corsi di qualifica professionale per centralinisti. Era il 1957 quando fu approvata la legge 594 che indicava l'obbligo, alle amministrazioni pubbliche e all'impresa privata, di assunzione dei centralinisti non vedenti. Nel 1961, invece, con la legge 570 arriva l'assunzione obbligatoria per i massofisioterapisti ciechi. Il presidente Bentivoglio, ebbe un primo infarto che non fermò per nulla la sua attività e i suoi scontri con i vari Ministeri per far prevalere le idee dell'associazione che servì sino all'ultimo giorno. Il secondo infarto, infatti, lo colpì di ritorno da Firenze dopo l'ennesima battaglia con il Ministero della Pubblica Istruzione. Il 22 dicembre del 1965 si spegne Paolo Bentivoglio. I funerali a Roma e la sepoltura al cimitero di Borgo Panicale a Bologna, una partecipazione straordinaria di ciechi, di cittadini comuni, uomini di cultura e politica volle dare il suo ultimo saluto al secondo presidente nazionale dell'Unione Italiana Ciechi. Il 28 dicembre il consiglio comunale di Bologna, che lo aveva visto protagonista di tante battaglie, lo volle commemorare. Ecco un stralcio delle parole del sindaco di allora, Giuseppe Dozza: "Presidente nazionale dell'Unione Italiana Ciechi, aveva dedicato interamente la sua vita e la sua opera alle molte migliaia di uomini e donne che non posseggono il bene della vista. E molto egli fece per alleviare i dolori e per migliorare le condizioni di vita di tante sfortunate persone, ottenendo opportuni e tangibili provvedimenti in loro favore. Sincero democratico, combattente antifascista, fu tra le schiere di coloro che si opposero, a rischio della vita, alla prepotenza del nazifascismo. Lo ricordiamo seduto in quest'aula, consigliere comunale del Partito socialista italiano, dove dedicò parte della sua fatica per la ricostruzione e la ripresa della nostra città".
Erano trascorsi pochissimi giorni dalla morte di Paolo Bentivoglio e il Consiglio nazionale UIC sarebbe stato chiamato ad eleggere il suo successore in una riunione convocata per il 29 dicembre di quello stesso anno. Giuseppe Fucà, successore designato dallo stesso Bentivoglio, dovette mettersi a lavoro per evitare che i nemici dell'UIC potessero prendere in mano le sorti dell'associazione e distruggere i sogni e le conquiste di 45 anni di battaglia. Ma di questo parleremo nel prossimo numero.

Il manifesto scritto da Giuseppe Fucà
per la "Marcia del dolore" distribuito alla popolazione

Appello dei ciechi civili ai cittadini, ai lavoratori ed alle autorità
"I ciechi civili iniziano la "Marcia del dolore", diretti a Roma dove il loro problema è compreso da tutti i settori del Parlamento, ma trova l'opposizione costante del Ministero del Tesoro. Siateci vicini. Protestiamo per il pane che ci manca, per la dignità lesa dal tormento delle privazioni, per la serenità cui avremmo diritto.
Cittadini! Unitevi alla nostra colonna, siamo i figli del dolore ai quali il Ministero del Tesoro nega da dieci anni il diritto alla vita. Nel 1943 fu fatta una Legge la cui entrata doveva garantire il minimo vitale a tutti noi, ma nel 1946 lo Stato destinò quei fondi ad altro scopo e così oggi si risponde alle nostre lacrime con la freddezza dei forti: si dice che non vi sono fondi.
Lavoratori di ogni tendenza! L'appello più vibrante lo indirizziamo a Voi perché sappiate che il nostro buon diritto - sancito dall'art. 38 della Costituzione - è calpestato, procurando a noi l'umiliazione di una esistenza impossibile, fatta di ricoveri, di ripieghi degradanti, di miserie e sofferenze che spesso restano nell'ombra delle nostre pupille.
Italiani! I ciechi civili in moltissime nazioni godono già da anni di una sufficiente pensione di Stato; nel nostro Paese questa civile e cristiana urgenza non trova risoluzione e la colpa è un po’ di tutti. In Inghilterra i ciechi marciarono verso Londra, e la Nazione si sollevò, andò loro incontro, ed il Parlamento votò una pensione degna di un paese civile.
Italiani! Per l'amore che ci lega alle tradizioni di umanità della nostra storia, facciamo sentire tutti la nostra protesta, affinché il Parlamento che ha già manifestato la propria sensibilità, indistintamente in ogni settore, modifichi l'atteggiamento del Ministero del Tesoro.
Sentano gli uomini responsabili del nostro Paese, la necessità di compiere questo atto di giustizia verso coloro che sono i più indifesi dalle avversità della vita".

Alcuni titoli di giornale dell'epoca che titolavano sulla Marcia del dolore

14 maggio 1954
Avanti - «Mentre prosegue la marcia del dolore» - «Fiorisce ad ogni passo la solidarietà con i ciechi»
L'Unità - «Lungo la strada ciechi di altre città ingrossano la marcia del dolore»
Nazione Sera - «La marcia del dolore» - «A metà strada i ciechi verso Roma»
La Giustizia - «I ciechi civili sono giunti ad Arezzo»
Il Giornale d'Italia - «Si ingrossa la colonna dei ciechi che procede a piedi verso Roma»
Iniziativa Sociale - «Da Firenze a Roma la marcia del dolore compiuta dai ciechi civili»
15 maggio 1954
Avanti - «Oggi la marcia del dolore riprende verso Città della Pieve». - «Cinquanta ciechi emiliani si uniranno ai colleghi fiorentini. La Provincia di Firenze stanzia 300.000 lire per i marciatori».
Il Messaggero - «I veri termini di una protesta» - «È per chiedere una pensione allo Stato che i ciechi marciano alla volta di Roma».
Il Nuovo Corriere - «La marcia del dolore dei ciechi fiorentini»
16 maggio 1954
Il Giornale d'Italia - «I ciechi civili in marcia verso Roma hanno dormito nelle coperte dei carabinieri»
L'Unità - «Né stanchezza né pioggia arrestano la marcia del dolore»
17 maggio 1954
L'Unità - «Si ingrossa la marcia dei «Viandanti dell'Ombra»
18 maggio 1954
La Nazione - «I ciechi e noi»
Paese Sera - «La commovente marcia dei ciechi civili»
19 maggio 1954
Il Messaggero - «Si è conclusa a Montecitorio la drammatica marcia dei ciechi»
Il Tempo - «Gronchi dà assicurazioni ai ciechi che oggi si discuteranno i loro problemi».
Il Paese - «L'ultima tappa della impressionante «marcia delle tenebre». I ciechi a Montecitorio e al Viminale dopo una silenziosa sfilata per Roma».
La Giustizia - «La marcia dei ciechi si è chiusa a Roma - «Vogliamo che la gente ci veda» - essi non hanno visto nulla della grande Roma, ma hanno sentito per le strade d'Italia e della capitale l'affetto del popolo».
Avanti - «Conclusa la marcia del dolore a Montecitorio e al Viminale. Gronchi promette ai ciechi di accelerare la discussione della Legge per la pensione».
La Nazione - «I delegati dei ciechi ricevuti dal Presidente Gronchi e da Saragat».
Il Giornale d'Italia - «A mezzogiorno da Ponte Milvio a Montecitorio la silenziosa sfilata dei ciechi ha stupito e addolorato i romani».
L'Unità - «Centinaia di ciechi hanno sfilato per le vie di Roma fra la profonda commozione di tutta la cittadinanza».
Il Secolo d'Italia - «Turbata, la Capitale assiste al silenzioso passare dei ciechi».
20 maggio 1954
L'Unità - «Successo dell'opposizione in Parlamento a favore dei ciechi»
Il Tempo - «I deputati sono favorevoli alle richieste dei ciechi civili».
Paese Sera - «Alla Commissione Finanza e Tesoro di Montecitorio la pensione ai ciechi decisa dalla Camera. Il Governo chiede tempo e fa votare il rinvio della Legge. Ma contro i D.C. e con l'astensione dei Liberali i Deputati Comunisti, Socialisti, Monarchici, Missini e Socialdemocratici impongono la discussione immediata».
Avanti - «La pensione a vita per i ciechi approvata ieri a Montecitorio»
Il Secolo - «I Quattro Moschettieri di Scelba sono rimasti in due e mezzo. Battuto il Governo e rotto il Quadripartito nel voto in Commissione Finanze per la pensione ai ciechi civili.

I Venti anni di attività legislativa della Presidenza Bentivoglio

1946
R.D.L. 30 maggio, n. 538 - Nuove norme dei diritti erariali sui pubblici spettacoli.
D.M. 12 novembre - Intitolazione della scuola Governativa di metodo per insegnanti istitutori dei ciechi in Roma al nome di «Augusto Romagnoli».
1947
D.L.C.P.S. 3 settembre, n. 1002 - Adeguamento dei compensi, dei premi e delle indennità dovuti agli insegnanti elementari per prestazioni post-scolastiche ed in opere integrative della scuola e delle retribuzioni ed assegni al personale non di ruolo delle scuole magistrali.
D.C.P.S. 20 settembre, n. 1843 - Modificazione della tabella organica dell'Istituto di istruzione professionale per i ciechi di Firenze.
D.L.C.P.S. 26 settembre, n. 1047 - Attribuzioni dell'Unione Italiana dei ciechi.
D.M. 8 ottobre - Facilitazioni ferroviarie a favore dei ciechi civili.
D.C.P.S. 15 ottobre, n. 1300 - Integrazione della tabella organica dell'istituto di istruzione professionale per i ciechi «Paolo Colosimo» di Napoli.
1949
D.M. 13 gennaio - Cambiamento della denominazione dell'Istituto «Principe di Napoli» per ciechi giovani d'ambo i sessi di Napoli in quella di «Istituto Domenico Martuscelli» per i giovani d'ambo i sessi.
D.M. 24 febbraio - Intitolazione dell'Istituto dei ciechi di Lecce al nome di «Anna Antonacci».
Legge 27 maggio, n. 280 - Assegnazione a decorrere dall'esercizio finanziario 1948-49, di un contributo a carattere continuativo di lire quindici milioni annui a favore dell'Unione Italiana dei Ciechi.
1950
D.M. 2 marzo - Modificazione della tabella organica dell'Istituto di Istruzione professionale per i ciechi di Firenze.
Legge 15 giugno, n. 376 - Istituzione negli organici degli ospedali e degli istituti fisioterapici di un posto di massaggiatore, da conferire agli abilitati da scuole autorizzate di massaggio con preferenza ai ciechi.
Legge 28 luglio, n. 626 - Assegnazione, a decorrere dall'esercizio finanziario 1950-51, di un contributo ordinario di lire 480 milioni annui a favore dell'Unione Italiana dei Ciechi, da destinarsi all'assistenza continuativa dei ciechi in condizioni di maggior bisogno e per l'aumento del contributo ordinario di funzionamento da lire 15 milioni a lire 20 milioni annui, a decorrere dallo stesso esercizio.
1951
D.P.R. 25 gennaio, n. 344 - Riconoscimento della personalità giuridica dell'Istituto nazionale case popolari, con sede in Roma.
Legge 29 gennaio, n. 37 - Inclusione dell'Unione Italiana ciechi, a decorrere dall'esercizio finanziario 1950-51 e per la somma annua di Lire 25.000.000, fra gli enti beneficiari dei concessi con l'art. 6 del regio decreto legislativo 30 maggio 1946, n. 538.
Legge 22 febbraio, n. 149 - Miglioramenti di carriera al personale degli Istituti governativi dei sordomuti e della Scuola governativa di metodo per educazione dei ciechi.
D.P.R. 5 marzo, n. 974 - Erezione in Ente morale della biblioteca italiana per ciechi «Regina Margherita» con sede in Monza e approvazione del relativo statuto.
Legge 7 dicembre, n. 1317 - Aumento da lire 480 milioni a lire 960 milioni del contributo annuale a favore dell'Unione Italiana dei Ciechi per l'assistenza alimentare dei ciechi civili in condizioni di maggior bisogno.
1952
Legge 4 aprile, n. 218 - Riordinamento delle pensioni dell'assicurazione obbligatoria per l'invalidità, la vecchiaia ai superstiti.
Legge 23 aprile, n. 528 - Attribuzione delle indennità di studio e di lavoro straordinario al personale della Scuola statale di metodo «A. Romagnoli» per gli educatori dei ciechi in Roma.
Legge 26 ottobre, n. 1463 - Statizzazione delle scuole elementari per ciechi.
1953
D.M. 3 aprile - Norme per l'importazione in esenzione dei diritti di confine del materiale fuori commercio esclusivamente destinato all'uso dei ciechi importato da Enti nazionali per l'assistenza e la rieducazione dei ciechi o da Istituti da essi dipendenti.
D.M. 10 maggio - Situazione dei posti di ruolo del personale direttivo e insegnante e degli insegnanti tecnico-pratici delle scuole e dei corsi secondari di avviamento professionale, a decorrere dal 1o ottobre 1952.
Legge 4 novembre, n. 839 - Aumento del contributo a favore dell'Unione italiana dei ciechi per l'assistenza elementare dei ciechi civili in condizioni di maggior bisogno.
D.P.R. 17 dicembre, n. 1256 - Pareggiamento della scuola interna di musica della Opera Pia «Configliachi» per i ciechi di Padova.
1954
L.R. 3 luglio, n. 17 - Ordinamento dell'istruzione professionale dei ciechi in Sicilia.
Legge 6 agosto, n. 815 - Modifiche alla legge 26 ottobre 1952, n. 1463 per la statizzazione delle scuole elementari per ciechi.
Legge 9 agosto, n. 632 - Istituzioni e compiti dell'Opera Nazionale ciechi civili e concessione ai medesimi di un assegno a vita.
Legge 9 agosto, n. 645 - Provvidenze straordinarie a favore dell'edilizia scolastica nonché nuove misure delle tasse per gli istituti di istruzione media, classica e scientifica, magistrale e tecnica e disposizioni sugli esoneri dal pagamento delle tasse stesse e istituzioni di borse di studio.
D.M. 22 settembre - Concessioni speciali per determinati trasporti di persone, di bagagli e di altre cose sulle Ferrovie dello Stato.
1955
Legge 5 gennaio, n. 12 - Norme per l'ammissione dei laureati e diplomati ciechi agli esami di abilitazione all'insegnamento ed a concorsi a cattedre.
D.M. 27 luglio - Riconoscimento dell'idoneità all'istituto per ciechi «Ardizzone Gioeni» di Catania ad assolvere l'obbligo scolastico.
Legge 14 dicembre, n. 1293 - Norme sull'istruzione professionale dei ciechi.
1956
D.P.R. 11 gennaio, n. 19 - Conglobamento totale del trattamento economico del personale statale.
D.P.R. 15 gennaio, n. 32 - Regolamento dell'«Opera Nazionale ciechi civili» ed altre norme per l'esecuzione e l'attuazione della legge 9 agosto 1954, n. 632.
Legge 27 dicembre, n. 1449 - Modificazioni della legge 18 dicembre 1951, n. 1551 concernente aumenti dei contributi statali a favore delle Università e degli istituti superiori e dei contributi per l'assistenza degli studenti, adeguamento delle tasse e soprattasse universitarie.
1957
L.R. 2 marzo, n. 21 - Collocamento obbligatorio di centralinisti ciechi negli uffici della Regione e presso aziende pubbliche e private.
Legge 3 aprile, n. 235 - Prelievo di parte del cadavere a scopo di trapianto terapeutico.
S.C.C. 8 aprile - Pubblicazione disposta dal Presidente della Corte Costituzionale della sentenza pronunciata nel giudizio di legittimità costituzionale della legge approvata dall'assemblea regionale siciliana il 27 gennaio 1957 concernente il «collocamento obbligatorio di centralinisti ciechi negli uffici della Regione e presso aziende pubbliche e private» promosso con ricorso (del quale è stata data notizia nella G.U. n. 37 del 9 febbraio 1957) del Presidente del Consiglio dei Ministri e del Commissario dello Stato per la Regione Siciliana.
D.P.R. 2 maggio, n. 389 - Modificazioni dell'art. 23 del Regolamento dell'Opera Nazionale per i ciechi civili, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 15 gennaio 1956, n. 594.
Legge 14 luglio, n. 594 - Norme sul collocamento obbligatorio dei centralinisti telefonici ciechi.
1958
D.P.R.S. 20 febbraio, n. 1 - Approvazione del Regolamento per l'attuazione della legge 2 marzo 1957, n. 21 concernente: «Collocamento obbligatorio dei centralinisti ciechi negli uffici della Regione e presso aziende pubbliche».
Legge 20 febbraio, n. 103 - Aumento del contributo dello Stato a favore dell'Opera nazionale per i ciechi civili.
Legge 13 marzo, n. 165 - Ordinamento delle carriere e trattamento economico del personale insegnante e direttivo degli istituti di istruzione elementare secondaria ed artistica e disposizioni sulla carriera degli ispettori centrali del Ministero della pubblica istruzione.
Legge 2 aprile, n. 321 - Modifica dell'art. 3 del decreto legislativo del Capo provvisorio dello Stato 22 settembre 1947, n. 1331 concernente esoneri delle tasse per gli allievi dei Conservatori di musica, della Accademia di Belle Arti e licei artistici governativi.
1959
L.R. 31 marzo, n. 11 - Contributo annuo in favore dell'Ospizio dei ciechi «Ardizzone Gioeni» in Catania per il funzionamento dell'Istituto professionale per ciechi e scuole annesse.
D.P.R. 15 giugno, n. 432 - Testo unico delle norme sulla disciplina della circolazione stradale.
1960
Legge 3 marzo, n. 190 - Provvidenze a favore degli insegnanti delle scuole elementari per ciechi.
Legge 28 luglio, n. 778 - Modifiche alla legge 14 luglio 1957, n. 594 sul collocamento obbligatorio dei centralinisti ciechi.
Legge 14 ottobre, n. 1216 - Aumento da Lire 20.000.000 a lire 50.000.000 del contributo ordinario a favore dell'Unione Italiana dei ciechi.
Legge 29 ottobre, n. 1396 - Istituzione del ruolo speciale nazionale di direttori delle scuole elementari statali per ciechi.
Legge 30 dicembre, n. 1734 - Ordinamento dell'Istituto statale «Augusto Romagnoli» di specializzazioni per gli educatori dei minorati della vista.
1961
Legge 14 marzo, n. 204 - Modificazione alla legge 26 ottobre 1952, sulla statizzazione delle scuole per ciechi.
Legge 5 luglio, n. 570 - Istituzione della Scuola nazionale professionale per massofisioterapisti ciechi dell'Istituto nazionale dei ciechi «V. Emanuele II» di Firenze.
Legge 21 luglio, n. 686 - Collocamento obbligatorio dei massaggiatori e massofisioterapisti ciechi.
Legge 28 luglio, n. 831 - Provvidenze a favore del personale direttivo ed insegnante delle scuole elementari, secondarie ed artistiche, dei provveditori agli studi e degli ispettori centrali e del personale ausiliario delle scuole e degli Istituti di istruzione secondaria ed artistica.
1962
Legge 10 febbraio, n. 66 - Nuove disposizioni relative all'Opera nazionale per i ciechi civili.
Legge 4 giugno, n. 601 - Modifiche alla legge 5 gennaio 1955, n. 12 sulla partecipazione dei ciechi ai concorsi a cattedre.
Legge 24 luglio, n. 1073 - Provvedimenti per lo sviluppo della scuola nel triennio dal 1962 al 1965.
Legge 27 luglio, n. 1113 - Modifiche alla legge 14 dicembre 1955, n. 1293, sulla istruzione professionale dei ciechi.
Legge 31 dicembre, n. 1859 - Istituzione e ordinamento della scuola media statale.
1963
Legge 18 febbraio, n. 243 - Provvidenze in favore della biblioteca italiana per i ciechi «Regina Margherita» e del centro nazionale del libro parlato.
D.I. 22 marzo - Modifica delle cattedre e dei posti di ruolo di insegnanti tecnico pratici nelle scuole di avviamento professionale per ciechi.
D.I. 22 marzo, n. 3551 - Applicazione della tariffa n. 6 in luogo della n. 5 per i viaggi dei ciechi civili e loro accompagnatori in base alla concessione speciale III.
D.M. 30 ottobre - Orari, programmi di insegnamento e prove di esame nella scuola media per ciechi.
1964
Legge 9 marzo, n. 121 - Concessione di edicole a favore dei ciechi.
D.P.R. 4 maggio, n. 519 - Autorizzazione all'Unione Italiana dei ciechi ad accettare un legato.
Legge 5 luglio, n. 549 - Utilizzazione, da parte dell'U.I.C. del residuo del fondo di cui alla legge 4 novembre 1953, n. 839.
D.P.R. 1o ottobre, n. 1617 - Attuazione della legge 31 dicembre 1962, n. 1859 scuola media per i ciechi.
L.R. 31 dicembre, n. 34 - Assegnazione di un contributo annuo all'U.I.C. operante in Sicilia per i propri fini istituzionali.
1965
Legge 5 marzo, n. 155 - Modifiche e integrazioni delle norme sul collocamento obbligatorio dei centralinisti ciechi.
Legge 14 maggio, n. 496 - Provvidenze a favore della Scuola Nazionale Cani Guida per i Ciechi.
D.M. 24 maggio - Approvazione dei programmi del corso annuale di specializzazione per l'insegnamento della musica e del canto e dell'educazione musicale nelle scuole per i ciechi.
Legge 26 maggio, n. 589 - Trattenuta sulle pensioni dei ciechi a favore dell'U.I.C.
D.P.R. 14 agosto - Scioglimento del Consiglio di Amministrazione e nomina del Commissario straordinario dell'O.N.C.C.
Legge 6 dicembre, n. 1373 - Applicazione dell'art. 20 della legge 28 luglio 1961, n. 831, al fine del collocamento in ruolo speciale transitorio degli insegnanti ciechi di musica e canto.
Legge 6 dicembre, n. 1374 - Proroga delle agevolazioni tributarie e finanziarie in favore dell'Ente nazionale di Lavoro per Ciechi.
D.P.R. 15 dicembre - Intitolazione dell'Istituto Professionale per Ciechi di Firenze ad «Aurelio Nicolodi».
D.M. 18 dicembre - Conferma del Consiglio di Amministrazione dell'Istituto Case Popolari per i Ciechi.



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