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Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ETS - APS

 

Corriere dei Ciechi

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Numero 9 del 2020

Titolo: EDITORIALE- I nostri impegni d'autunno

Autore: Mario Barbuto


Articolo:
Scuola, Lavoro, Accessibilità, pensioni di inabilità e invalidità...
Tanti gli appuntamenti di queste settimane. Tante le norme in discussione e in via di emanazione. Tanta, spesso, la confusione e l'incertezza...
Per la Scuola abbiamo confermato anche per il 2020-2021 il comando di due insegnanti che ci consentiranno di rafforzare il nostro Centro tiflodidattico in Friuli e alto Veneto, oltre ad aprirne uno nuovo in Piemonte, rispondendo all'appello dei dirigenti associativi di quel territorio.
Grazie all'impegno instancabile della nostra commissione nazionale Istruzione e Formazione, in queste settimane abbiamo incontrato per ben due volte le famiglie dei ragazzi, con una presenza di partecipanti superiore alle 170 unità. Ma abbiamo incontrato anche i docenti non vedenti e ipovedenti, offrendo finalmente a questa categoria di lavoratori una occasione preziosa per far sentire la loro voce e rappresentare le problematiche comuni.
Come non mai, è stata restituita dignità a questi lavoratori che faticano forse più di altri a svolgere il proprio compito e compiere la propria missione di insegnamento in autonomia perché le condizioni di lavoro e la strumentazione a disposizione sono spesso ostili, per non dire del tutto inaccessibili e inutilizzabili in modo indipendente.
Questi incontri ci hanno aiutato a produrre un documento di raccomandazioni che abbiamo offerto alle autorità scolastiche in concomitanza con l'apertura del nuovo anno, cercando di dare ogni utile indicazione volta a garantire la migliore accoglienza e la frequenza più proficua per i nostri alunni ciechi, ipovedenti e con disabilità aggiuntive, pur in un momento così complicato.
Abbiamo contribuito a garantire la prosecuzione della cassa integrazione e del lavoro agile per molti nostri lavoratori centralinisti e fisioterapisti, ma cercando al contempo di difendere la dignità del Lavoro e la presenza utile ed efficace dei ciechi e degli ipovedenti nel cuore del tessuto produttivo. Ci sarà infatti un rischio di progressiva riduzione delle opportunità di lavoro per le nostre categorie di persone e questo rischio noi dovremo saper prevedere, prevenire e contrastare con puntiglio, orgoglio e determinazione.
Sulle pensioni stiamo operando per allargare l'attuale platea dei beneficiari degli aumenti scattati dal 20 luglio scorso, che appare davvero troppo ristretta alle condizioni attuali. Dobbiamo inoltre prepararci a una campagna forte e incisiva che preveda un incremento significativo degli assegni pensionistici per i ciechi, ma anche per i ventesimisti e per i decimisti, fin qui forse troppo trascurati.
Sull'accessibilità, abbiamo favorito l'approvazione di una modifica normativa che allarga sensibilmente il numero delle aziende tenute a rispettare i parametri previsti, ma occorrerà fare molto di più nei prossimi mesi per garantire a tutti, finalmente, la possibilità di fruire in autonomia e libertà delle occasioni di informazione proposte tramite siti web, applicazioni, pagine dei social media.
Abbiamo operato ancora, per la realizzazione di una banca dati unica nazionale dei contrassegni H per la circolazione e la sosta dei veicoli autorizzati, ponendo termine, finalmente, a quel tormentone che vede una regola diversa sotto ogni campanile degli ottomila comuni italiani. Forse, inoltre, una apposita applicazione, nel prossimo futuro, segnalerà alle autorità di ciascun comune la presenza e il diritto di circolazione e sosta di qualsiasi veicolo provvisto di contrassegno H.
E intanto si avvicina il tempo della legge di Bilancio. Quell'appuntamento fatale che ogni anno, puntualmente, leva il sonno a questo vostro Presidente per alcune settimane. Siamo ben consapevoli che ogni politica di sostegno delle nostre sezioni sul territorio, ogni iniziativa legata alle attività dell'Irifor, del Libro Parlato, di SlashRadio, dipende dalla nostra capacità di garantire all'Unione le risorse necessarie a livello nazionale per provvedere a una loro ripartizione equa e utile sul territorio, come avviene, per nostra fortuna, già da alcuni anni.
Ci fanno ridere, o forse piangere, quei pochissimi miserabili che ritengono questo un esercizio criticabile. Forse perché costoro non hanno mai svolto funzioni dirigenti nella nostra Associazione e non conoscono i sacrifici legati alla raccolta e gestione di ogni singolo Euro. Forse invece, perché a questi rari sproloquiatori poco importa della solidità finanziaria della nostra Unione e ogni argomento, perfino il più idiota, diviene buono a infangare e denigrare.
E intanto noi, abbiamo completato le Assemblee elettive per rinnovare gli Organi associativi, come Statuto comanda. Abbiamo concluso la fase di insediamento dei Consigli sezionali e praticamente ormai anche quella di tutti i Consigli regionali. Ora siamo pronti per le assemblee precongressuali con i tre argomenti da trattare in vista del nostro appuntamento di novembre:
- titolo e tema del Congresso;
- modifiche allo Statuto sociale;
- candidature alla Presidenza e al Consiglio Nazionale.
E in ottobre terremo anche cinque Seminari Tematici di avvicinamento al Congresso, sui temi più rilevanti del nostro impegno associativo dei prossimi cinque anni: Lavoro, Scuola, mobilità, comunicazione, raccolta fondi, patrimonio sociale, assetto organizzativo dell'Unione e tanto altro ancora.
Vogliamo arrivare al Congresso preparati e informati, sì, certo, sulle candidature e sui dirigenti che vorremo scegliere per guidare l'Unione nel prossimo quinquennio, ma soprattutto e ancor di più sui temi principali e portanti che dovranno contrassegnare la nostra azione associativa, intorno ai quali costruire obiettivi ben precisi e raccogliere quei risultati che tutti ci attendiamo.
Ora dobbiamo correre. Il tempo è poco e dobbiamo oltre tutto recuperare i tre mesi perduti a causa dell'emergenza sanitaria.
Eppure qualcuno aveva già cominciato a seminare sconforto, dubbio e sfiducia sulle capacità di tenuta e di reazione della nostra Associazione, invocando a squarciagola il rinvio di tutto, la sospensione di tutto, insomma, in una parola, la chiusura per Covid della nostra Unione.
Abbiamo rifiutato questa insensata prospettiva; abbiamo lottato con tenacia e determinazione nei mesi passati per assicurare a tutto il nostro territorio le condizioni di massima normalità perché si potessero compiere quegli atti di vita associativa e quegli adempimenti statutari previsti e obbligatori.
Noi ci siamo attestati, con caparbia determinazione, sulla linea della difesa delle garanzie democratiche di tutti i soci e della tutela della fisionomia associativa, nel rispetto di regole, scadenze, responsabilità, consuetudini.
Noi siamo rimasti al nostro posto. Ogni giorno.
Noi non siamo fuggiti e non fuggiremo mai dinanzi alle responsabilità e alle emergenze.
I nostri dirigenti e il nostro Congresso, sono certo, sapranno ricordare, valutare, giudicare, scegliere.



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