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Kaleîdos

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Numero 21 del 2020

Titolo: Donne tra le righe

Autore: a cura di Rossella Lazzari


Articolo:
Terza età: tre declinazioni letterarie per viverla... al femminile
Una funzione fondamentale dei libri è quella di indurci a riflettere su argomenti che di solito non affrontiamo, di farci conoscere tematiche su cui di solito non ci soffermiamo. Ebbene, per caso o per qualche influsso del subconscio, nel corso del 2020 mi sono imbattuta in ben quattro nuove uscite che avevano in qualche modo a che fare con la terza età. Inutile dire che per me che di anni ne ho 32 sono state letture per vari motivi interessanti ed istruttive. Sono qui a presentarvi, dunque, non una, non quattro, ma ben sei donne ed altrettante esperienze di vita e modi di vivere un'età che, tanto vale dirselo, spaventa molti.
Cominciamo con Wang Di, la protagonista di Storia della nostra scomparsa di Jing-Jing Lee, un'anziana donna che porta nel nome il proprio destino: il suo nome significa Speranza di un fratellino. Nel 1942, quando le truppe giapponesi in guerra con la Cina invadono la colonia di Singapore, Wang Di ha sedici anni e per quanto si cerchi di farla passare inosservata travestendola da uomo, la ragazza non sfugge alla sua sorte: viene rapita e rinchiusa in una Confort house come schiava sessuale dei militari giapponesi. Sessant'anni più tardi, una vita dopo, Wang Di porta ancora addosso i segni dell'onta che ha subito al suo ritorno, incolpata di essersi data al nemico, come se avesse avuto scelta. Sarà l'incontro con il tredicenne Kevin a darle la possibilità di redimersi da se stessa. Storia della nostra scomparsa racconta una storia semisconosciuta e lo fa con la delicatezza della sobrietà: l'autrice, Jing-Jing Lee, non si fa mai prendere la mano da sentimentalismi che renderebbero artefatta la storia: non ne ha bisogno, perché con il suo fluire pacato e intimo, questa storia ci entra nel cuore in punta di penna ed è destinata a rimanerci a lungo.
Di sensi di colpa, vergogna e rimpianti parla anche La seconda vita di Missy Carmichael, romanzo d'esordio di Beth Morrey. Missy vive sola nella sua grande casa-mausoleo, ripiegata su se stessa, chiusa a riccio, penetrabile solo verso i suoi sensi di colpa, la sua rabbia, il suo radicato malessere. Missy si crogiola nel commiserarsi ripercorrendo ricordi ed errori di sessant'anni di vita insieme al marito Leo e ai figli Melanie e Alister. Missy cammina per strada facendo le cose, pensando i pensieri, frequentando i luoghi che sarebbero piaciuti al suo marito perduto, pensando a ciò che scriverà, una volta a casa, nella mail al figlio lontano, rimuginando sulle parole furiose che due anni prima ha scambiato con la figlia Melanie. E dopo tanto macerarsi in questo stato di prostrazione psicologica e annegare il dolore nell'alcool, un giorno il suo corpo non ce la fa più, dice basta, cede e Missy sviene in pubblico, al parco. La soccorrono due donne, Angela e Silvie, tanto diverse tra loro e da lei, due donne che, anche se Missy non lo sa ancora, diventeranno due delle sue più preziose amiche nonché le artefici dell'avvio della sua seconda vita. Sarà grazie a loro che Missy si ritroverà a prendersi cura di un cane che le riempirà la casa e la vita, costringendola ad uscire e permettendole di incontrare tante persone che diventeranno suoi amici. Sarà grazie a quest'apertura via via sempre maggiore che Missy riuscirà a guardare se stessa e la sua vita in un modo diverso, più indulgente e positivo. Da donna sola e respingente si riscoprirà gentile, allegra e disposta a lasciarsi aiutare.
E di amici, anzi di amiche, delle cose in comune, delle differenze e dei piccoli grandi segreti di una vita si parla invece in Il weekend di Charlotte Wood, romanzo in cui le protagoniste sono ben tre, tutte diverse, con l'aggiunta di una quarta che compare e scompare: è Silvie, quella che è il collante del gruppo, o meglio era il collante del gruppo, perché è morta. Sylvie è morta da un anno e le sue tre amiche ultrasettantenni si ritrovano nel weekend di Natale per svuotare la casa che la sua compagna metterà in vendita. Non è una vacanza, lo precisa continuamente la severa Jude, ma sono lì per lavorare. Tuttavia, appare ben presto chiaro che, dopo quarant'anni di amicizia, qualcosa sembra essersi incrinato: Sylvie è morta e con lei sembrano andati via anche i freni che consentivano l'armonia del gruppo. Si sa che in ogni relazione tra esseri umani ci sono piccoli segreti, invidie, dissapori che, per il quieto vivere, vengono taciuti, appianati, sopportati. Ora in quella casa sul mare in una località turistica australiana, le anime delle tre donne vengono fuori in tutta la loro perfidia, egoismo, particolarità; tutto sembra accentuarsi e per tutta la lettura si ha l'impressione che si arriverà ineluttabilmente a uno scontro, una catastrofe, una svolta negativa. Ebbene, il punto di rottura arriva, i nodi vengono al pettine, ma è proprio in questo frangente, in quello più basso, estremo e doloroso, che tutte ritrovano la forza di un'amicizia durata quarant'anni. Tutte e tre hanno sofferto, tutte e tre hanno dei fallimenti di cui, anche se tentano di nasconderli o negarli, sono consapevoli; tutte e tre hanno difetti e cose da farsi perdonare. Ma è proprio quando tutto sta per rompersi irrimediabilmente che il rapporto si mostra nella sua autenticità.
Personaggi vividi, ben caratterizzati, un'ambientazione claustrofobica, una scrittura capace di instillare tensione ad ogni pagina, sono gli ingredienti di un romanzo profondamente sincero, che tratta l'amicizia e la vecchiaia in modo assolutamente non convenzionale. Una lettura consigliata a chi abbia voglia di un romanzo diverso dal solito.
Per l'ultimo consiglio ci trasferiamo quindi in Francia a conoscere Michka, la protagonista di Le gratitudini di Delphine De Vigan. Questo breve romanzo, scritto con semplicità e partecipazione, racconta una storia tanto speciale quanto comune: la storia di una donna che sta invecchiando a grandi passi, che incede inesorabilmente verso la fine della sua vita, che perde le parole proprio quando avrebbe ancora tanto, ma tanto da dire. È la storia di Michka, una donna dinamica, volitiva e indipendente, che era stata correttrice di bozze per una rivista importante ma che ora sente scappar via le parole, quelle parole, tante, varie, che lei ha sempre amato e che le hanno permesso di esprimersi e che ora l'abbandonano. Michka ricorda, è lucida, sebbene sempre più spesso abbia paura degli scenari che la sua mente le restituisce in forma di incubi. Michka non è più autosufficiente, perciò deve lasciare casa sua e trasferirsi in una Rsa. Qui, nella stanzetta spoglia che diventerà la sua nuova casa, la donna pensa, riflette e rimugina su ciò che non ha detto e che vuole necessariamente dire: vuole ringraziare, Michka, vuole dire grazie a chi tanti anni prima le salvò la vita e le permise di scampare alla guerra e di averla ancora, una vita. Dopo di che sente che potrà andarsene. Accanto a lei in quest'ultima fase della vita ci sono Marie, la bambina oggi donna di cui Michka si prese tanta cura, e Jérome, un giovane ortofonista che la aiuta a rallentare la fuga delle parole e che le si affeziona.
Le gratitudini è una storia tenerissima e commovente che ci ricorda quanto sia importante dimostrare l'affetto, la riconoscenza, prima che sia tardi. Una storia su un'età difficile, di cui spesso si ha paura. Libro breve e delicatissimo, che si legge in poche ore, ma che fa riflettere. Consigliato a tutti.
Quattro romanzi che parlano di donne, di vecchiaia, di rimpianti, sensi di colpa, fardelli, e di modi per uscirne. C'è, però, un insegnamento comune a tutti e quattro i romanzi: il segreto è non rinchiudersi in se stessi, non cedere alla solitudine, alla tristezza, non pensare mai che non si ha più niente da dare, non sentirsi un peso per nessuno, non buttarsi giù, non darsi mai per vinti. Il segreto sono gli altri: aiutare e farsi aiutare, dare e ricevere... perché il motto Nessun uomo è un'isola vale a dieci, trenta, cinquanta e anche a novant'anni e più. E tutte queste donne coraggiose sono qui a dimostrarlo. Cercate esempi di donne coraggiose nella vita reale: ci sono e sono tante. Ma quelle da scovare sono le altre, quelle donne che ancora non ce l'hanno fatta... sta a noi farle uscire dal guscio, magari regalando loro proprio uno di questi libri.
a cura di Rossella Lazzari



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