Logo dell'UIC Logo TUV

Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ETS - APS

 

Voce Nostra

torna alla visualizzazione del numero 23 del Voce Nostra

Numero 23 del 2020

Titolo: Sappiamo dove sono

Autore: Antonio Russo


Articolo:
Certamente in periodo di pandemia la scelta di dedicare parte del proprio tempo agli altri si fa più difficile: eppure bisogna pensare che il disagio è diffuso e che per questo la solidarietà diventa elemento importante che ci fa sentire più sicuri. Il 5 dicembre si è celebrata la giornata internazionale del volontariato, la più diretta realizzazione del principio di solidarietà sociale, per il quale la persona è chiamata ad agire per libera e spontanea espressione della profonda socialità che caratterizza la persona stessa. Ma i giusti termini non bastano per dire a tutti i nostri volontari un grazie di cuore per la loro presenza.
Forse quando si parla di marginalità sociale non si pensa abbastanza che le strade del disagio sono percorse da tante persone, che la solitudine pervade disabili, anziani, senza fissa dimora, malati, carcerati e altre componenti meno attive della società, e allora dobbiamo chiederci come e perché un paese cosiddetto civile possa ritrovarsi meno disposto ed attrezzato per gestire il diverso; la spinta emotiva del donare nasce dal fatto che le istituzioni molte volte non conoscono la qualità della vita di chi assistono, non si ascolta e non si guarda al diverso, e se lo si fa gli interventi sono inadeguati ed assai superficiali.
Cari amici volontari grazie per la vostra generosità, potrei dire altro, ma voglio solo sottolineare che il capo dello Stato Sergio Mattarella ha ricordato che in questi mesi di pandemia diffusa alcuni volontari hanno dato la vita per aiutare gli altri; ed allora per gioire insieme prepariamoci a vivere questo Natale un po' diverso dai tanti, perché nei prossimi anni vedremo e sentiremo ancora la felicità delle feste con rinnovata attenzione.
Vi potrei salutare come faccio di solito, con una scoppiettante poesia giocosa sul panettone, sul pranzo e sulle tante cose del Natale, ma non lo faccio; a Capodanno non ci ritroveremo per il tradizionale soggiorno invernale, ma il pensiero di noi sordociechi sarà rivolto ai tanti volontari che negli anni scorsi ci hanno allietato questi giorni di festa.
Restiamo sereni e cerchiamo di superare questo brutto momento storico pensando che comunque ce l'abbiamo fatta! Buon Natale e Felice anno nuovo.
Antonio Russo



Torna alla pagina iniziale della consultazione delle riviste

Oppure effettua una ricerca per:


Scelta Rapida