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Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ETS - APS

 

Corriere Braille

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Numero 3 del 2021

Titolo: Roma, non vedenti aggrediti a Centocelle

Autore: Redazionale


Articolo:
Dura condanna dell'Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti
Il Presidente Barbuto: aggressioni e intolleranza in aumento ovunque confermano mancanza di cultura del rispetto e dell'inclusione per i più fragili che mina libertà e sicurezza di tutti. Urgente una maggiore tutela per i non vedenti e più controlli
Garantire anche il diritto alla mobilità che tra barriere architettoniche, auto in sosta selvaggia e monopattini elettrici abbandonati ovunque, resta una chimera
L'Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, l'associazione nazionale che rappresenta le istanze di circa 2 milioni di cittadini italiani ciechi e ipovedenti, chiede più tutela per i diritti delle persone con disabilità visiva e scende in campo dopo l'ennesimo episodio di intolleranza e violenza nei confronti di due non vedenti, l'ultimo pochi giorni fa in Via dei Platani nel quartiere romano di Centocelle.
L'episodio da cui parte la dura condanna dell'Uici ha riguardato una coppia di residenti del quartiere romano, Alessandro Napoli e Sonia Gioia, offesi, minacciati e percossi da un automobilista malgrado avessero attraversato sulle strisce pedonali e fosse perfettamente riconoscibile il loro stato di disabilità. Nell'indifferenza generale la coppia è stata aggredita anche fisicamente e a poco servirà la denuncia verso ignoti esposta ai Carabinieri di zona.
«Come Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti esprimiamo tutta la nostra solidarietà e il nostro massimo sconcerto per l'ennesimo episodio di intolleranza nei confronti di persone con disabilità visiva» commenta il Presidente dell'Uici Mario Barbuto «Episodi di questo tipo, che da nord a sud registriamo in aumento, devono far riflettere e spingere tutti, istituzioni locali e nazionali in primis, a fare quadrato per riaffermare una cultura della convivenza civile e del rispetto dell'altro, che si trovi o meno in una situazione di fragilità come in questo caso. È in gioco il diritto alla libertà e alla sicurezza di ciascuno di noi e ciascuno di noi deve sentirsi offeso da prevaricazioni e indifferenza. Anche se per un cieco o un ipovedente situazioni di questo tipo sono ancora più inaccettabili perché per loro già uscire di casa e muoversi anche su brevi tragitti è una sfida enorme. Basti pensare alle difficoltà che un non vedente può incontrare nel salire su un mezzo pubblico, nel destreggiarsi tra auto parcheggiate in modo irregolare e, ultimamente, tra monopattini elettrici abbandonati senza logica su strade e marciapiedi, per non parlare delle tante barriere architettoniche che infestano le nostre città. Chiediamo maggiori tutele e garanzie di quelli che dalla mobilità alla sicurezza personale restano diritti elementari».



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