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Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ETS - APS

 

Corriere Braille

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Numero 10 del 2021

Titolo: L'amico fedele

Autore: Redazionale


Articolo:
Radio Bau intervista Mario Barbuto
Era il 29 gennaio del 1929 quando a Nashville, nel Tennessee (Usa), venne aperta la prima scuola per cani guida. Tutt'ora i cani che stanno al fianco delle persone non vedenti o ipovedenti sono veramente la loro mano, il loro cuore, i loro occhi.
Davide Cavalieri per quest'occasione è in compagnia di Mario Barbuto, Presidente dell'Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti.
D: Innanzitutto benvenuto Mario Barbuto, grazie di essere in nostra compagnia!
R: Con piacere Davide e grazie a tutte le ascoltatrici e ascoltatori di Radio Bau.
D: Con il cane una persona ipovedente o non vedente ha un rapporto unico... forse dico una banalità: noi che abbiamo gli occhi non possiamo capirlo, vero Presidente?
R: Molto spesso si usa dire che il cane guida sia gli occhi della persona non vedente e in qualche modo è vero, ma al di là di questo aspetto semplicemente tecnico, c'è un rapporto di affetto, un legame, una simbiosi, un modo di stare insieme che io credo proprio che nasca dalla condivisione della giornata in tutti i suoi momenti, anche delle difficoltà, delle piccole paure e nelle complessità legate a un percorso… e infatti anche nelle scuole considerano questo rapporto fondamentale da istituirsi tra il cane e il suo conduttore, come un elemento essenziale poi per la buona riuscita. Perché il cane deve sentire che quello che fa per la persona che accompagna è gradito e voluto, desiderato dalla persona. È un rapporto molto complesso, è fatto di affetto, di sentimento di attaccamento.
D: Le faccio anche un'altra domanda: lei si accorge dello stato di salute del suo cane, del suo accompagnatore, attraverso quali segnali Presidente?
R: I segnali sono tanti, nei casi più gravi ci sono guaiti, lamentazione o immobilità, difficoltà a muoversi del cane, questi sono molto semplici da riconoscere. In altri casi, ad esempio una riduzione dell'appetito, si nota subito poiché di solito sono molto voraci! In altri casi si potrebbe notare un cambio di velocità del passo o andamento, quando il cane è solito ad avere un andamento rapido, un rallentamento è un segnale da prendere in considerazione, potrebbe denotare uno stato di difficoltà del cane. Ovviamente questi sono segnali che si comprendono nel rapporto continuativo e quotidiano: non c'è una regola generale. Anche se ci sono indicazioni che possono essere prese per fare considerazioni sulla salute del cane. Comunque è bene che periodicamente il cane faccia delle visite dal veterinario, è bene avere molta attenzione e molto rispetto per la salute fisica e per l'igiene, per gli aspetti medici legati alla vita del cane.
D: Fantastico! Mi ha un po' emozionato sentirla parlare perché mi ha dato, anzi ci ha dato, a tutti, anche agli ascoltatori, l'impressione proprio, che lei con il suo cane abbia un filo conduttore che va oltre quello che semplicemente è il guinzaglio, ovvero quello che usate per andare in giro...
R: La guida.
D: ...con la guida, esatto.
R: La mia guida purtroppo devo dire ce l'avevo, perché ovviamente gli animali hanno una vita molto più breve delle persone, il momento del distacco definitivo è un momento veramente molto pesante e molto difficile. Quindi penso che quei momenti siano proprio la sintesi di tutta una vita insieme e sono indimenticabili.
D: Purtroppo è l'unico difetto che hanno i nostri amici a quattro zampe, quello di vivere meno di noi, hanno un'aspettativa di vita molto più breve della nostra, quando se ne vanno ci lasciano veramente un vuoto incolmabile. Io immagino a delle persone con degli handicap visivi che rappresenta veramente la vostra estensione, mi permetto di dire.
R: Giusto, è così, assolutamente estensione degli occhi, come si diceva prima, ma non solo, perché oggi si stanno introducendo anche alcuni elementi e strumenti, diciamo tecnologici, che in parte aiutano non l'identificazione di un ostacolo, certo non hanno l'affidabilità di un comportamento che può essere quello del cane, però possono aiutare e tuttavia sono imparagonabili a un cane, perché parliamo di uno strumento tecnico, anche il bastone bianco in fondo che uno strumento un po' primordiale se vogliamo, però è uno strumento che serve a orientarsi, a trovare gli ostacoli. Certamente il bastone quando si arriva a casa si ripone e fino al giorno dopo rimane lì. Con il cane c'è un rapporto continuo nel giorno, nella notte, nel respiro... in tutte quelle cose che nascono da una vita in simbiosi.
D: Immagino. Chissà quante volte, il cane di una persona non vedente, ha dato una spinta per alzarsi dal letto in una giornata buia.
R: Credo tantissime, anche perché ovviamente occorre prendersi cura del cane, e occorre farlo tutti i giorni, con qualunque tempo e con qualunque situazione. La mia cagnolina, per la verità, era abituata anche a darmi una spinta quando parlavo troppo! Il mio lavoro mi porta a tenere delle piccole conferenze, e dopo un certo tempo lei era abituata a venire dietro le spalle ed alzarsi sulle zampe posteriori e con quelle davanti darmi una spintarella nella schiena, come dire «forse stiamo esagerando, stiamo prendendo troppo il tempo degli altri!».
D: Eh eh, chissà quante spinte avrei preso anch'io che sono un chiacchierone! Eravamo in compagnia del signor Mario Barbuto, Presidente dell'Unione Ciechi ed Ipovedenti, per festeggiare l'anniversario del gennaio 1929, quando è stata aperta la prima scuola per cani guida. Naturalmente ritroveremo ancora altre persone dell'Unione Italiana Ciechi qui su Radio Bau per raccontarci dei loro cani, delle emozioni e di come questi vengono istruiti, nella maniera giusta e di come vengono seguiti con il cuore, come ci ha appena raccontato Mario Barbuto, grazie per la compagnia.
R: Grazie a tutte e a tutti, buona giornata.



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