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Kaleîdos

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Numero 13 del 2021

Titolo: Guida alla salute delle donne

Autore: Roberta Raviolo


Articolo:
Vitiligine. L'estate non è un problema
(da «Viversaniebelli» n. 26 del 2021)
Da una parte il caldo che induce a scoprirsi di più, dall'altra il rischio scottature. Chi soffre di questo disturbo teme la bella stagione. Ma i modi per conviverci serenamente ci sono!
Nel mondo interessa circa 7 persone ogni mille, tra le quali tanti personaggi celebri, che hanno dichiarato senza timore di avere questa malattia. È il caso dell'attrice Kasia Smutniak, della modella Winnie Harlow, della giovanissima influencer nostrana Aurora Celli, che ha scritto un libro in cui racconta come la vitiligine sia oggi un suo punto di forza. Per questo il 25 giugno di ogni anno si dedica a questo problema una giornata, che cade nell'anniversario della scomparsa di Michael Jackson, che ne soffrì anche lui per molto tempo.
Quando manca la melanina
La melanina è un pigmento di colore marrone che viene prodotto da cellule chiamate melanociti, situate negli strati più profondi della pelle. I melanociti sono provvisti del recettore Trpa1, che rileva i raggi ultravioletti facendo penetrare un flusso di ioni di calcio all'interno del melanocita stesso, segnalando che è il momento di iniziare a produrre la melanina.
Questa poi viene messa in vescicole, i melanosomi, depositati nelle cellule di struttura della pelle, chiamate cheratinociti, per assorbire direttamente le radiazioni e impedire la comparsa degli eritemi.
Nelle persone con vitiligine questo processo non si verifica, quindi sulla pelle compaiono ampie chiazze di pelle totalmente bianca localizzate su arti, viso e tronco. Si è più a rischio di scottature, tumori e invecchiamento della pelle.
Si può stare al sole...
La pelle soggetta a vitiligine, essendo priva del suo filtro naturale contro il sole, può essere più soggetta a scottature. «In realtà, i raggi del sole sono grandi alleati della pelle con questo problema, quindi, la credenza che non ci si deve esporre al sole è infondata» precisa il dermatologo Matteo Bordignon, esperto di vitiligine.
«Un tempo, quando non esistevano cure, l'esposizione al sole rendeva più evidente la differenza tra la pelle normale e quella depigmentata. Oggi si sa che i raggi ultravioletti stimolano i melanociti e possono essere curativi. A patto, ovviamente, di utilizzare un'adeguata protezione solare».
Il fattore di protezione deve essere elevato, da 30 a 50 ed è indispensabile applicare il prodotto anche sulle zone di pelle sana. È essenziale evitare le scottature, che possono favorire la comparsa di altre aree di pelle depigmentata.
...ma con una protezione alta
Il comune denominatore delle creme solari per la pelle con vitiligine è appunto il fattore di protezione elevata, da 30 a 50. La formulazione non ha importanza, perché dipende dalla tipologia di pelle e dal tipo di vita che si conduce in spiaggia o in piscina.
Se la pelle è piuttosto grassa, meglio optare per le formulazioni fluide, mentre per le pelli normali o secche vanno bene le creme, più ricche di sostanze nutrienti e idratanti.
Se si fanno diversi bagni e docce nel corso della giornata, la tipologia waterproof è più indicata, ma in ogni caso è bene rinnovare spesso l'applicazione del prodotto. È bene evitare di esporsi al sole nelle ore centrali della giornata, tra le 11 e le 16 quando il sole è più intenso e si corre un maggiore rischio di scottature.
Depilazione, occhio alla ceretta
Le persone che soffrono di vitiligine si domandano spesso quale sistema è più adatto. La ceretta, per esempio, è un metodo efficace ma piuttosto aggressivo, che provoca un trauma con lo strappo dei peli. Si può verificare, quindi, una reazione chiamata fenomeno di Koebner o isomorfismo reattivo, che riproduce il disturbo della quale soffre la pelle stessa. Può essere arrossamento, orticaria, prurito e, nel caso specifico della vitiligine la comparsa di nuove macchie. Per questa ragione, è bene evitare i sistemi depilatori che possono causare un traumatismo alla pelle.
Attenzione all'igiene quotidiana
La pelle con vitiligine ha bisogno di essere nutrita e curata forse più della cute normale. Non perché sia più secca o delicata, ma perché se è idratata a fondo è più sana ed elastica, più resistente alle infiammazioni e agli agenti irritanti.
Per la doccia, più indicata rispetto al bagno, vanno bene detergenti poco schiumogeni, a pH leggermente acido. Una volta asciutta, si deve applicare sulla pelle un prodotto nutriente.
L'uso di deodoranti personali e di profumi non è vietato, ma attenzione a quelli che contengono alcol perché possono irritare. Inoltre sono fotosensibilizzanti, ossia attirano le radiazioni solari e possono aumentare il rischio di scottature.
Come sicura il disturbo
La cura si basa sulla stimolazione dell'attività dei melanociti che devono diventare più numerosi e più attivi.
Una crema per evitare le macchie
Tra i prodotti per stimolare la rigenerazione dei melanociti, quindi favorire la pigmentazione, si può utilizzare una crema attiva sulla proteina Mia, responsabile della eliminazione dei melanociti.
«Non è un medicinale, ma un cosmetico a base di un peptide che inibisce l'attività della proteina responsabile» aggiunge il dottor Bordignon. «Va applicato sulla pelle due volte al giorno, o anche sotto il sole con un effetto che può migliorare notevolmente il problema».
La tecnica con la luce
Già il medico greco Ippocrate si era reso conto che la luce del sole era un modo per curare la vitiligine. La fototerapia, ossia la cura della luce, consiste nello stimolare l'attività dei melanociti attraverso una fonte di raggi ultravioletti B selezionati. In questo modo i melanociti sono spinti a lavorare di più, producendo melanina e attenuando a poco a poco la differenza di colorazione della pelle nelle zone più chiare.
Gli apparecchi più all'avanguardia permettono la ripigmentazione della sola chiazza senza causare scottature e arrossamento. Uno dei metodi più recenti è la Microfototerapia a luce fredda, che grazie a un software di ultima generazione irradia di luce blu selettivamente le zone prive di melanina, stimolando l'attività dei melanociti.
Il trattamento, che richiede diverse sedute, è sempre preceduto dalla visita dermatologica.
Incontrarsi per condividere
In Rete è possibile trovare molti punti di incontro per condividere la propria esperienza con la vitiligine. Su Facebook, per esempio, esiste il gruppo chiuso Vitiligine psiche&derma, che annovera 6604 iscritti, dove tutti possono trovare informazioni di ogni tipo. La pagina instagram #vitiligineitalia pubblica novità, fotografie e stories.
Roberta Raviolo



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