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Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ETS - APS

 

Corriere Braille

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Numero 43 del 2021

Titolo: Un'occasione per tutti!

Autore: Linda Legname


Articolo:
L'assemblea dei Quadri dirigenti, da sempre ha rappresentato per la nostra Associazione un momento di grande significato: insieme, per pianificare strategie comuni e scelte condivise in tutte le questioni che interessano direttamente e indirettamente la nostra Associazione.
Una molteplicità di problematiche, interessi, approcci, prospettive che rendono la nostra Associazione moderna e al contempo saldamente ancorata alle proprie radici e alla propria storia.
Ogni settore sociale, ogni esperienza territoriale, ogni idea, in seno all'Assemblea dei Quadri prende forma e spesso dà avvio a quelle grandi trasformazioni che cambieranno il sapere, il saper essere e il saper fare di ognuno di noi nel proprio agire quotidiano.
Tutti siamo chiamati e impegnati ogni giorno a dialogare con Governo, istituzioni e amministrazioni che purtroppo non sempre rispondono in maniera puntuale ed efficace alle istanze legittime e chiare dei cittadini, anche con disabilità. Spesso viene meno l'idea, o forse solo ora comincia ad affacciarsi timidamente, sì, quell'idea della prospettiva, della cooperazione, della comunità quale alternativa all'impotenza del singolo, dell'intreccio dei saperi specifici e delle competenze necessarie per porre in essere interventi chiari, flessibili, decisivi, attuati con tempestività, continuità e stabilità. Interventi che non devono avere il sapore dell'assistenzialismo e della «presa in carico» in termini di sola «spesa». Occorre infatti, innanzitutto, una maggiore e più realistica comprensione delle necessità specifiche delle persone con disabilità visiva che si ritrovano e fondono con quelle più ampie della collettività.
Dobbiamo dire un «basta», rispettoso, ma deciso. Basta con le generalizzazioni semplicistiche che ci fanno apparire tutti uguali, cancellando di fatto l'identità che ci appartiene, che ci ha reso quelli che siamo per carattere, cultura, storia, necessità e provenienza.
In questi due anni di pandemia, Noi, l'Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, come altre associazioni, siamo rimasti sempre al nostro posto, anche fronteggiando rischi personali, a lottare per la tutela e il mantenimento di Diritti acquisiti con il sudore e la fatica di tanti, spesso rimessi in discussione anche da leggi e provvedimenti, comunicati e disposizioni che a volte ci indignano e ci fanno addirittura rabbrividire. Ricordiamo tutti, infatti, le prime norme sul distanziamento, poi corrette grazie alle nostre pressioni, che avevano causato la «fuga» immediata e legalizzata dei mille volontari del servizio civile e perfino l'interruzione dei servizi di assistenza per i viaggiatori a ridotta mobilità. E che dire della maldestra iniziativa Inps di qualche mese fa sul tema delle visite di revisione o addirittura del recentissimo messaggio 3495, ora in via di correzione parlamentare, con il quale si sarebbe voluta revocare la pensione di inabilità a chi dispone di un qualsiasi reddito, anche se minimo e comunque più basso del tetto previsto dalla Legge.
Ecco, ci adoperiamo ogni giorno con scrupolo e attenzione, cercando di dare voce alle persone che rappresentiamo e farci ascoltare su tutti i temi che riguardano la nostra vita e il nostro futuro, anche se non è sempre facile dover condividere scelte che appaiono strategiche e poi, invece, tante volte, si smarriscono quando si tratta di attuarle concretamente per raggiungere gli obiettivi.
Abbiamo ora dinanzi a noi la grande occasione offerta dal Pnrr con i suoi progetti che dovrebbero costituire quel cuore pulsante di un'Italia che cambia e si rinnova. Da ogni parte risuona un'eco condivisa a ribadire come ci troviamo dinanzi a un'occasione storica per tutti! Grandi investimenti sui servizi sanitari, sociali, digitali; sull'accessibilità, mobilità, trasporti, pubblica amministrazione. Tra le diverse missioni definite su indicazioni dell'Unione Europea, anche il vincolo a provvedere alla riforma della normativa in materia di accertamento della disabilità e relativi interventi di assistenza, cura, riabilitazione e inclusione sociale. Un vincolo che il Governo affronta mediante la proposta di una legge delega appena approdata alla Camera che dovrebbe portare nell'arco dei venti mesi successivi alla sua entrata in vigore alla emanazione di numerosi decreti attuativi intesi a disciplinare tutta questa complessa materia che attende una riforma da decenni.
Eppure, la sempre richiamata Carta dell'Onu sui Diritti delle persone con disabilità, da quanti anni parla di queste necessità e sollecita interventi?
Dovremmo forse finire per «ringraziare» la pandemia o essere grati all'Unione Europea se mai si riuscirà a realizzare e attuare questa sospirata riforma?
Non lo so... E forse non importa trovare una risposta... L'unica certezza rimane il ruolo fondamentale della nostra Unione che dovrà esserci e saperci essere. Con i progetti concreti, con le idee chiare su dove, quando e come indirizzare le risorse, il tempo e la competenza; ma soprattutto con la determinazione e l'orgoglio che ha contraddistinto da sempre la nostra presenza e la nostra Storia associativa.
Nell'impiego dei miliardi di Euro previsti dal Pnrr per la disabilità e non solo, la nostra Associazione dovrà trovare posto per ottenere quelle risorse utili a generare strumenti efficaci e servizi adeguati alle esigenze delle persone cieche, ipovedenti e con disabilità aggiuntive.
Occorre dunque un impegno associativo davvero straordinario, fatto di lavoro di rete sul territorio, con il coinvolgimento delle istituzioni, con l'elaborazione e la stesura di progetti innovativi e perfettamente rispondenti alle esigenze delle persone con disabilità, delle loro famiglie e non solo.
Alcuni interventi specifici non devono essere considerati come misure di nicchia, ma dovremo, al contrario, saperli presentare e proporre quali misure innovative a beneficio dell'intera collettività. Per fare un solo esempio, penso alla mobilità autonoma che non riguarda in particolare il cieco o l'ipovedente, ma la persona anziana che si muove con maggior fatica, la mamma che spinge il passeggino, la persona temporaneamente colpita da infortunio che ne limita o preclude il movimento. Insomma, non è sempre e solo disabilità, ma piuttosto cultura della comunità, del vivere civilmente insieme, dove ognuno esprime le proprie caratteristiche, le reciproche diversità che diventano intreccio, arricchimento, valore per tutti.
E mentre la legge delega muove i primi passi alla Camera, il Senato inizia l'esame della legge di Bilancio dalla quale ci attendiamo la conferma delle risorse a disposizione e il sostegno ai nostri progetti di digitalizzazione associativa e di sostegno alla formazione e inclusione scolastica.
Un'altra pagina associativa da scrivere, un percorso di passione e palpitazione, un rinnovato momento di impegno da affrontare con la determinazione di sempre, il sapore antico della consuetudine e il timore concreto dell'imprevedibilità.
In questo viaggio disseminato di insidie, tuttavia, ci sorregge la certezza assicurata dall'unità associativa attorno al Presidente e ai dirigenti scelti e voluti dal Congresso; quell'unità che sa donarci la forza necessaria a raggiungere i risultati attesi e gli obiettivi prefissati.



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