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Corriere Braille

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Numero 48 del 2021

Titolo: Il Premio Louis Braille

Autore: Redazionale


Articolo:
L'Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti assegna lo storico Premio Braille, massimo riconoscimento nazionale per chi si è impegnato in favore delle persone con disabilità visiva
Si è svolta a Roma venerdì 3 dicembre al Teatro Ghione la cerimonia di assegnazione del XXV Premio Louis Braille, il massimo riconoscimento nazionale destinato a personalità e organizzazioni che hanno dato un contributo decisivo sui temi della disabilità visiva promosso dall'Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti (Uici).
Una grande serata-evento a ingresso libero, patrocinata dal Comune di Roma e dalla Regione Lazio organizzata in concomitanza con la Giornata Europea della Disabilità. L'Uici ha inteso idealmente unire sotto la luce della fiaccola della solidarietà, del rispetto reciproco e dello spirito di sacrifico tre organizzazioni di primario livello assegnando il Premio Braille a Croce Rossa Italiana e al Comitato Italiano Paralimpico e una menzione speciale al Coni.
Il fil rouge scelto quest'anno dall'Uici ha voluto puntare i riflettori sul mondo dello sport e del volontariato che sono stati ancora più protagonisti e presenti nella società e nel sentire collettivo nell'anno della difficile ripresa dalla pandemia, purtroppo tutt'altro che conclusa.
Il conferimento del Premio Braille alla Croce Rossa Italiana ha voluto in particolare evidenziare il ruolo di supporto svolto da Cri verso le persone non vedenti, ipovedenti e in generale con disabilità, sia nei terribili mesi di emergenza sanitaria, che con un orizzonte ben più ampio con progetti dedicati all'inclusione lavorativa di persone con disabilità visiva e soggetti fragili, nel caso particolare del progetto Lisa a cui collabora anche Uici attraverso un apposito protocollo di cooperazione.
Il Premio Braille assegnato al Comitato Italiano Paralimpico ha poi reso omaggio al lavoro dell'organizzazione e dei suoi atleti, che quest'anno hanno registrato il medagliere più ricco di sempre ai Giochi di Tokyo 2020, e che hanno tenuto accesa nel cuore di tutti la fiaccola dell'impegno oltre i propri limiti, dell'integrazione oltre ogni differenza, dell'orgoglio e del riscatto nazionale. Valori che da sempre accomunano tutto il mondo dello sport per le sue valenze educative al rispetto delle regole, alla competizione positiva, al senso di appartenenza e collaborazione, che l'Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti ha voluto ribadire assegnando al Coni una menzione speciale.
«Questo Premio ha voluto celebrare piccoli e grandi protagonisti del nostro Paese, siano essi impegnati accanto a chi soffre nella vita di tutti i giorni come è il caso dei volontari della Croce Rossa Italiana, siano essi portatori di un messaggio di speranza, fiducia nel futuro e vittoria sui propri limiti, come nel caso degli atleti paralimpici e degli sportivi più in generale che da sempre sono testimoni di valori fondamentali di cittadinanza collettiva e convivenza civile» ha dichiarato il Presidente dell'Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, Mario Barbuto. «Ognuno a proprio modo riesce a far brillare in ciascuno di noi la fiaccola del rispetto, dello spirito di abnegazione, del superamento delle barriere fisiche e mentali, incarnando i valori dell'«io» e del «tu» che insieme possono finalmente diventare «noi». E questo è ancora più importante oggi in un Paese in cui, come anche la pandemia ci ha dimostrato, la solidarietà e l'aiuto reciproco sono la chiave della ripartenza e la strada maestra per dare piena dignità a tutti i suoi cittadini, a cominciare dalle persone con disabilità».
«Esprimo, a nome della Croce Rossa Italiana» ha sottolineato Francesco Rocca, Presidente della Croce Rossa Italiana «l'orgoglio e la gratitudine nel ricevere il Premio Louis Braille, il massimo riconoscimento nazionale dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti. Da poco abbiamo anche avviato un Accordo con quest'ultima, legato al nostro progetto Lisa per la promozione dell'inclusione sociale e lavorativa, finalizzato a promuovere l'autonomia delle persone con disabilità visiva su tutto il territorio nazionale. Queste sinergie importanti rafforzano i nostri sforzi quotidiani per dare risposta a qualsiasi vulnerabilità e ci consentono di essere sempre di più un'Italia che Aiuta».
«È un grande piacere nonché un onore prendere parte al XXV Premio Louis Braille promosso dall'Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti in occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità» ha commentato il Presidente del Comitato Italiano Paralimpico, Luca Pancalli. «Ed è motivo di soddisfazione sapere che questa edizione sarà dedicata ai valori che uniscono il mondo sportivo e quello impegnato nelle attività di solidarietà. D'altronde lo sport può rappresentare uno straordinario strumento di inclusione e integrazione, in grado di mettere ciascun individuo nelle condizioni di poter esprimere le proprie potenzialità e di abbattere numerose barriere, fisiche e culturali. Iniziative come questa hanno il merito di contribuire al cambiamento della percezione della disabilità nel nostro Paese e di offrire significativi spunti di riflessione sul modello di società del futuro che tutti insieme dovremmo costruire. Una società dove non dovranno più esistere diritti speciali per persone speciali ma cittadine e cittadini, senza aggettivi e categorie».
Particolarmente ricco il programma della serata-evento che si è svolta sotto il Patrocinio della Regione Lazio e del Comune di Roma coinvolgendo personalità dello spettacolo, della cultura, della politica e dello sport che hanno offerto momenti di intrattenimento e riflessione attorno al mondo della disabilità visiva e alle principali criticità che queste persone devono superare ogni giorno. Presenti, tra gli altri: i cantanti Antonello Venditti e Roby Facchinetti, che hanno eseguito i brani più amati del loro repertorio, il pianista e compositore non vedente Franco De Feo e sua figlia Dea, anche lei musicista, che hanno offerto momenti di pura emozione condivisa a quattro mani, il jazzista non vedente Massimo Tagliata, tra i più apprezzati della scena musicale nel suo campo, la Band Little Tony Family con Cristiana Ciacci e Serena Rigacci, la comica Emanuela Aureli, che ha raccontato solidarietà e disabilità con l'aiuto dell'ironia. Particolarmente significativa la presenza del mondo dello sport, con la partecipazione del Presidente Nazionale del Comitato Italiano Paralimpico Luca Pancalli e la Vice Presidente Vicaria Coni, Silvia Salis che hanno sottolineato l'importanza dello sport con l'augurio che la fiaccola olimpica non smetta mai di brillare con il suo calore e i suoi valori universali di unità e coraggio, ben oltre l'appuntamento olimpico. Particolarmente toccanti le testimonianze delle atlete dei Giochi Paralimpici Tokyo 2020 Anna Barbaro, non vedente campionessa di paratriathlon che è intervenuta accompagnata dal suo cane guida Nora, e dalla guida Charlotte Bonin, che ha vinto con lei la medaglia di argento a Tokyo 2020. Insieme a lei Matilde Lauria, judoka sordocieca, la marciatrice oro olimpico a Tokio, Antonella Palmisano, Elisa Di Francisca, ex schermitrice olimpica. Tutte insieme hanno condiviso un messaggio di speranza, coraggio e inclusione e di come la loro disabilità è stata considerata un'opportunità per affermare la loro normalità e un valore aggiunto nella loro esperienza di vita e di atlete. In rappresentanza della Croce Rossa Italiana sono intervenuti la Presidente del Comitato dell'Area Metropolitana di Roma Debora Diodati, che ha ritirato il Premio Braille per conto dell'associazione, e il Presidente del Comitato di Civitavecchia, in qualità di Presidente di un Presidio del Progetto Lisa-Cri. Ha presentato la serata Laura Chimenti, giornalista e conduttrice Rai. L'evento è stato trasmesso in differita su RaiUno in seconda serata sabato 11 dicembre.
Il XXV Premio Braille si avvale del sostegno di numerosi sponsor, tra cui operatori del turismo come Canfora hotel e resorts e Mec Paestum hotel, aziende della tecnologia come Scen, sviluppatrice del bastone per ciechi high tech, Letismart by Scen, anch'esso partner dell'evento, Jkj, azienda che da anni si occupa di percorsi tattilo-plantare Lve e Vision dept azienda di distribuzione e supporto di tecnologie Braille audio e ingrandenti, accanto a sostenitori istituzionali come la Federazione nazionale delle istituzioni pro ciechi, la Biblioteca italiana per i ciechi, la Stamperia regionale Braille di Catania, il Centro regionale Helen Keller di Messina. Un ringraziamento particolare al Teatro Ghione, da sempre impegnato nell'accessibilità della cultura alle persone con disabilità, anche con servizi di audiodescrizione delle opere e totale agibilità degli spazi.
Il Premio Louis Braille è stato istituito 25 anni fa dall'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti con l'obiettivo di rendere omaggio a quanti si impegnano in favore della disabilità visiva, una realtà che conta oggi in Italia oltre 360 mila ciechi legalmente riconosciuti a cui si aggiungono un milione e mezzo di ipovedenti che l'Uici rappresenta e tutela. L'appuntamento rappresenta quindi un'occasione di festa ma anche un momento a cadenza annuale di dialogo con il Paese, i cittadini, il mondo della politica e delle istituzioni preposte ai temi della disabilità. Negli anni il Premio è stato attribuito a personalità e istituzioni in tutti i campi, dal Presidente della Repubblica, ai Presidenti di Camera e Senato alla Marina Militare, dal Capo della Polizia di Stato a trasmissioni radiofoniche e televisive da Ministri e giornalisti, ad aziende e personalità della cultura come Andrea Camilleri.



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