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Corriere dei Ciechi

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Numero 1 del 2022

Titolo: ATTUALITÀ- La nostra storia con il Presidente Sergio Mattarella

Autore: Redazionale


Articolo:
Dopo sette anni di impegno e dedizione, scade il mandato di Sergio Mattarella come Presidente della Repubblica. Sette anni difficili, forse i più difficili degli ultimi cinquant'anni della Storia italiana, soprattutto per le ragioni della crisi sanitaria ancora in atto.
Sette anni che, oltre ogni ostacolo, hanno dimostrato un percorso comune costante con l'Unione, negli obiettivi e nei valori condivisi. Un rapporto stretto e diretto, quello tra il Presidente Mattarella e l'Unione, concretizzato in diversi, importanti incontri istituzionali che in questo numero de "Il Corriere dei Ciechi" andiamo a ripercorrere. Un modo per celebrare, con orgoglio, il mandato di un saldo punto di riferimento, per noi e per tutta la società italiana in un momento storico unico.

Il primo contatto diretto tra il Presidente Mattarella e l'Unione avviene nel momento del suo insediamento, con il messaggio di congratulazioni trasmesso dal Presidente dell'Unione Mario Barbuto nel febbraio del 2015. Un messaggio che è anche un augurio sincero di collaborazione, nel quale si tratteggiano già quegli obiettivi che, come vedremo, fonderanno il rapporto tra le due istituzioni:
"Signor Presidente della Repubblica,
desidero maniferstarLe il vivo compiacimento dei ciechi e degli ipovedenti italiani per la Sua elezione alla carica più alta e più rappresentativa del nostro Paese. A Lei un augurio sincero e fervido per un settenario ricco di successi e di risultati sul cammino delle riforme sociali, della riorganizzazione istituzionale e del rilancio dell'Italia in tutti i campi della vita civile. La coerenza, la fermezza, l'equilibrio che la Sua Persona assicura alle istituzioni repubblicane, sono ragioni di speranza per quanti, come noi, invocano l'avvento di una società più giusta e più sensibile, nella quale possa finalmente diventare regola assoluta il rispetto dei diritti umani e sociali anche delle persone meno fortunate e meno tutelate. Dal mondo della disabilità, signor Presidente, Le giungano felicitazioni e auguri, unitamente all'impegno a collaborare per costruire assieme una società fondata sulla solidarietà e attenta alle aspettative legittime dei più deboli: il lavoro, l'istruzione, l'inclusione sociale a tutti i livelli, il rispetto della persona".

Ma il primo, effettivo incontro tra l'Unione e il Presidente Sergio Mattarella, avviene il 3 dicembre dello stesso 2015, in occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità.
All'interno della sede istituzionale del Palazzo del Quirinale, il Presidente della Repubblica ha accolto il Consiglio Nazionale dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti e l'Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità - Sezione Italiana, rappresentati dai rispettivi presidenti, Mario Barbuto e Giuseppe Castronovo.
Al termine di un incontro privato tra questi e il Presidente Mattarella, sono state le loro stesse parole a rivelarcene la portata, dimostrando esplicitamente quei valori condivisi anticipati nella lettera di augurio.
In primis, le parole di Mario Barbuto che ha parlato di "un importante segnale di attenzione nei confronti dei più deboli da parte della più alta carica del nostro Stato democratico e Garante della Costituzione la quale, negli articoli 3 e 4, riconosce a tutti i suoi cittadini i diritti basilari e inviolabili che rendono un insieme di persone una comunità civile". Parole, quelle di Barbuto, che non si limitano a descrivere delle intenzioni astratte, ma che segnano, piuttosto, un impegno concreto, affermando la necessità condivisa di "adeguate politiche di prevenzione e di sostegno alle iniziative messe in campo dall'Unione". Soprattutto quella relativa al "diritto ad avere diritti" per tutti i disabili della vista: "il diritto allo studio e il diritto al lavoro, oggi divenuti meno certi, ma che incarnano lo spirito stesso della Costituzione Italiana, quello di soddisfare l'anelito di uguaglianza e di emancipazione civile che anima ciascuno di noi, senza il quale non si ha libertà, indipendenza personale, né i presupposti fondamentali per una vera integrazione nella vita sociale”. In questo senso, conclude Barbuto dando espressione a un desiderio condiviso, "la giornata internazionale dei nostri Diritti deve essere celebrata ogni giorno, rendendo normale per noi studiare, lavorare e vivere da esseri umani liberi, pari tra pari, cittadini tra i cittadini".
E sono state le successive parole del Presidente Mattarella, poi, in questa stessa occasione, a dimostrare pienamente la condivisione d'intenti con l'Unione, rivolgendosi direttamente ai presenti, al Consiglio Nazionale e a tutti: "Sapete bene, sapete meglio di me, che una vera inclusione delle persone con disabilità, e ancora di più per quelle con disabilità visiva, passa attraverso alcuni nodi centrali che riguardano il lavoro, la prevenzione e, soprattutto, l'istruzione, in quanto strumento essenziale per un'integrazione che deve essere messa in opera dalla prima infanzia, l'unico modo per superare definitivamente le barriere".
Parole incisive capaci di aggiungersi a quelle di Mario Barbuto, solidificando il rapporto di collaborazione per obiettivi quanto mai tangibili e realizzabili solo a partire da una sensibilizzazione della società civile nei confronti della disabilità. Proprio come afferma il Presidente Mattarella stesso a conclusione del proprio intervento, invitando la cittadinanza ad avere attenzione, rispetto e dignità nei confronti della disabilità, perché "non vi è cecità peggiore di chi chiude gli occhi davanti alle difficoltà degli altri".

Il percorso comune affrontato dall'Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti con il Presidente Sergio Mattarella ha avuto un'altra tappa fondamentale il 24 luglio dello stesso 2015, quando il nostro presidente Mario Barbuto è stato ricevuto al Quirinale, insieme al presidente della Cooperativa Irifor del Trentino Ferdinando Ceccato e ai due autori del libro "Aurelio Nicolodi. Una luce nel buio dei giorni", Alberto Folgheraiter e Giorgio Lunelli. L'occasione di questo incontro è stata simbolica e decisamente concreta: al Presidente Mattarella è stato consegnato il suddetto libro sul fondatore dell'Unione. Diverse copie in diversi formati - in stampa, in Braille, a caratteri ingranditi e in audiolibro - a dimostrare non solo le differenti necessità dei disabili visivi, ma soprattutto l'impegno costante e tenace da parte dell'Unione nello sfruttare tutte le possibilità offerte dalla tecnologia per rispondere a queste necessità stesse.
Nemmeno in questa occasione ci si è sottratti dal ricordare i valori e gli impegni condivisi tra il Presidente della Repubblica e l'Unione. A farlo è stato Barbuto stesso, chiamando in causa proprio la figura e l'opera del fondatore di quest'ultima, quell'Aurelio Nicolodi di cui tratta il libro, ferito nella battaglia d'Isonzo esattamente cento anni prima: un eroe civile e morale che ha saputo reagire alla cecità (causata da una granata il 25 luglio del 1915) con un fervido "impegno volto all'integrazione dei ciechi nella società di tutti, un esempio che guida ancora oggi l'attività della nostra grande organizzazione che prosegue con orgoglio il suo progetto sociale di lungo respiro, nato 100 anni fa e capace di riscattare negli anni migliaia e migliaia di ciechi in Italia, offrendo loro una prospettiva di vita fondata sull'istruzione, sulla formazione, e soprattutto sul lavoro, assai lontana dalla concezione dominante dell'epoca, basata invece sulla rassegnazione, sulla pietà e sull'elemosina".

Un altro importante incontro istituzionale tra il Presidente Mattarella e l'Unione, avviene l'11 dicembre 2018. Ancora una volta, il palcoscenico è il Quirinale, precisamente lo studio privato del Presidente, dove è stato ricevuto il nostro presidente Mario Barbuto, insieme alla Direzione Nazionale e al coordinatore responsabile de "Il Corriere dei Ciechi" Vincenzo Massa.
In questo caso, è stata l'Unione stessa a richiedere udienza al Presidente Mattarella con l'intenzione di esporre il progetto di approfondimento della Costituzione della Repubblica italiana, realizzato nel corso del 2018 all'interno de "Il Corriere dei Ciechi" in occasione dei 70 anni della Costituzione stessa. Un modo per ribadire come i ciechi e gli ipovedenti siano innanzitutto cittadini e come, anche e soprattutto a loro appartenga la Costituzione, con tutti i suoi diritti e i suoi doveri.
La delegazione dell'Unione e il suo Presidente hanno consegnato al Presidente Mattarella il volume rilegato nel quale sono state raccolte le varie puntate di questa sezione del Corriere, in una versione speciale, realizzata dalla Stamperia Braille di Catania, resa unica dalla riproduzione in rilievo dell'Italia.
Un'opportunità che il Presidente Mattarella ha sfruttato per esprimere il proprio apprezzamento riguardo questo progetto editoriale e, in generale per il ruolo che continua a svolgere l'Unione, capace di estendersi oltre la categoria dei disabili visivi, arrivando ad arricchire culturalmente l'intera collettività. Un ruolo che, come ha affermato Mattarella stesso, "è dovere della Repubblica sostenere concretamente, perché possa continuare a portare avanti la propria opera a favore delle persone più fragili e bisognose".

Uno degli incontri più importanti tra l'Unione e il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella è stato probabilmente quello avvenuto in occasione delle celebrazioni per i cento anni della fondazione, il 19 ottobre del 2020. Mattarella ha ricevuto al Quirinale una delegazione dell'Unione guidata dal presidente Mario Barbuto, il quale ha evidenziato come si sia trattato di "un gesto di attenzione da parte della massima autorità dello Stato che riconferma il legame particolare di stima, vicinanza e affetto tra l'Uici e la persona del presidente della Repubblica".
Un incontro nel quale Barbuto ha avuto modo di dimostrare quanto sia concreto il rapporto tra queste due istituzioni, ricordando come l'Italia "sia stata tra i primi paesi ad affermare i diritti dei cittadini con disabilità visiva grazie all'adozione di provvedimenti lungimiranti, primo fra tutti il riconoscimento all'Unione della rappresentanza e tutela degli interessi materiali e morali dei minorati della vista avvenuto nel settembre del 1947".
Un riconoscimento a partire dal quale il tessuto legislativo che regola la vita dei non vedenti è andato via via progredendo sino ai nostri giorni, fino a raggiungere livelli di qualità ed eccellenza, seppure ancora lontano dal conseguimento di quella piena emancipazione sociale e civile che rimane l'obiettivo fondamentale della mission dell'Unione. Ma per questo obiettivo, come ha riconosciuto Mario Barbuto, "il mondo della disabilità visiva ha sempre potuto contare sulla vicinanza solidale del Quirinale e negli ultimi anni, in particolare, del presidente Mattarella". Un riconoscimento diretto, quindi, che nel corso di questa occasione l'Unione sugella con il conferimento al Presidente Mattarella del Premio Louis Braille, massimo riconoscimento nazionale per l'impegno in favore della disabilità visiva, sottoforma della Medaglia d'oro del Centenario dell'Uici e di una pergamena scritta in Braille e in caratteri ingranditi per gli ipovedenti.



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