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Il Progresso

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Numero 3 del 2022

Titolo: Salute- Un computer riconosce «la voce» della temibile cefalea a grappolo

Autore: Cesare Peccarisi


Articolo:
(da «corriere.it» del 23 gennaio 2022)
La cefalea a grappolo è un mal di testa di facile diagnosi per un medico esperto che in genere la riconosce per le sue univoche particolarità. Tuttavia, come confermato, da un recente studio pubblicato sulla rivista Cephalalgia da ricercatori dell'Università di Copenaghen, diretti da Hans-Henrik Frederiksen, alcune malattie possono trarre in inganno ritardando la diagnosi anche di oltre sei anni, un'attesa che per questi pazienti è una condanna. Per aiutare a ridurre questo rischio i neurologi del Centro Cefalee dell'Università Vanvitelli di Napoli, diretti da Antonio Russo, hanno appena pubblicato sulla rivista Headache uno studio che suggerisce come dissipare eventuali dubbi associando alla valutazione clinica classica un'analisi spettrale computerizzata della voce.
Il sintomo inaspettato
Chi soffre di questa patologia infatti presenta spesso una caratteristica raucedine, legata non di rado al fumo e all'abuso di alcol, ma lo strumento messo a punto a Napoli la sa distinguere da quella causata ad esempio da un mal di gola o da un tumore laringeo e anche da quella da reflusso laringo-faringeo dell'apnea del sonno. Questo disturbo, che procura rapidi blocchi del respiro e microrisvegli, condivide con la cefalea a grappolo l'edema laringeo con simili alterazioni della voce, ma lo strumento si accorge di differenze impercettibili all'uomo suffragando la diagnosi clinica che potrebbe cadere in errore perché metà dei pazienti con cefalea a grappolo è svegliato di notte dal dolore.
Diagnosi vocale
La diagnosi vocale è stata peraltro già impiegata in altre malattie: Sona Patel dell'Università nel New Jersey è stata una delle prime a usarla sia nella malattia di Alzheimer sia in quella di Parkinson, caratterizzata da voce bassa ed eloquio difficoltoso e poco comprensibile a causa della cosiddetta disartria ipocinetica, il rallentamento dell'apparato muscolo-scheletrico buccale che usiamo per parlare che rallenta come tutto il resto del corpo, in primis l'apparato deambulatorio. Nel 2020 l'analisi della voce è stata usata da un gruppo di ricercatori anglo-tedesco-giapponesi anche per una diagnosi rapida di infezione da Covid-19 con risultati di discreta attendibilità.
Le caratteristiche specifiche
La cefalea a grappolo, in ogni caso, presenta caratteristiche tali che uno specialista dovrebbe saper riconoscere: innanzitutto è la più dolorosa fra tutte le cefalee conosciute (150 circa) ed è l'unica che colpisce soprattutto gli uomini, anche se con la crescente acquisizione degli stili di vita maschili, nelle donne la sua frequenza sta aumentando. Ma più che la frequenza, fortunatamente ridotta, ciò che conta in questo mal di testa è la sua gravità. Se l'emicrania affligge oltre 7 milioni di italiani, la cefalea a grappolo ne colpisce 180 mila, ma queste relativamente poche persone vivono momenti terribili. Chi ne è colpito continua ad agitarsi, dandosi pugni in testa e perfino testate contro i muri. Il dolore, descritto come una coltellata dietro l'occhio, è sempre da un solo lato e si associa ad arrossamento congiuntivale e lacrimazione oculare, mentre la pupilla si restringe e la palpebra si abbassa. La narice nasale si tappa e gocciola, mentre il volto arrossisce e suda. Le poche donne che ne sono colpite raccontano che il dolore supera quello del parto.
Molti nomi
Chiamata dai francesi cefalea da suicidio, è detta anche cefalea a orologio per il ritmico ripresentarsi degli attacchi che nel 60 per cento circa dei casi arrivano sempre alla stessa ora. Origina infatti a livello dell'area cerebrale chiamata ipotalamo dove c'è il nostro orologio biologico ed è un po' come se si rompesse un dente del suo ingranaggio, cosicché l'attacco ritorna puntualmente quando l'orologio compie il suo giro e arriva al dente mancante.



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