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Kaleîdos

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Numero 5 del 2022

Titolo: Studiamo per diventare le nuove leader

Autore: Alessia Ferri


Articolo:
(da «Grazia» n. 11 del 2022)
Elena vuole farsi eleggere. Marta segue le battaglie delle femministe americane. Gaia sogna un mondo più giusto. Sono le studentesse di Prime Minister, i corsi destinati alle ragazze che vogliono primeggiare in politica. Perché la loro generazione ha il compito di costruire un mondo con più diritti per tutti
La politica non è donna, almeno in Italia. Lo si percepisce ogni volta che si calcolano le elette al termine di una chiamata alle urne e ancora di più scorrendo il numero di coloro che siedono in posizioni di leadership. La politica non è donna, ma può diventarlo. La pensano così Gaia Belfiore, Elena Tomassini e Marta Veneziano, insieme con tante altre studentesse che dal 2019 hanno frequentato le lezioni di Prime Minister, una scuola di politica femminile che punta a formare le leader di domani. Nata a Favara, in provincia di Agrigento, grazie alla determinazione delle fondatrici Angela Laurenza, Eva Vittoria Cammerino, Denise Di Dio e Fiorinda Saieva, e sviluppatasi presto in alcune grandi città, la scuola si rivolge a ragazze dai 14 ai 18 anni con l'obiettivo di aiutarle a compiere il primo passo in un mondo largamente a trazione maschile, dando loro gli strumenti per farsi valere e sfondare così quel tetto di cristallo che impedisce alle donne di raggiungere posizioni di vertice in ogni ambito, politica compresa. Nel nostro parlamento, solo il 36 per cento degli eletti è donna. E lo sono appena otto dei 23 ministri dell'attuale governo nazionale.
Questo l'obiettivo della sedicenne napoletana Gaia Belfiore, che sogna un giorno di fare politica per «cambiare ciò che non va nel mio territorio ma non solo». Un'idea che è con lei fin dalle scuole medie. «Allora mi ero messa in testa, forse ingenuamente, di combattere le ingiustizie e crescendo ho iniziato a chiedermi come avrei potuto farlo, svolgendo quale lavoro». Quando ha capito che la politica poteva essere la risposta, Gaia ha cercato un percorso che la aiutasse, trovandolo in Prime Minister, frequentata a Napoli nel 2021, in parte in presenza e in parte da remoto. «Per una giovane donna intraprendere questa strada è difficile e avere qualcuno che ti guidi e ti convinca che puoi riuscirci è fondamentale».
Gaia attualmente frequenta il terzo anno del liceo scientifico e nonostante sia certa che la politica sia il suo destino, non ha ancora ben chiaro con quale percorso accademico avvicinarsi all'obiettivo. Davanti a sé ha un paio d'anni per capirlo ma se il futuro prossimo è ancora incerto non lo è invece il passato al quale si ispira. Al contrario di molte coetanee affascinate da miti contemporanei, infatti, la donna che guarda con ammirazione arriva da un'altra epoca. «Adoro Eleonora de Fonseca Pimentel, una rivoluzionaria che a fine Settecento ha fatto parte della Repubblica napoletana sfidando ogni pregiudizio, una cosa difficile ancora oggi, figuriamoci allora».
Tra le circa 500 studentesse che fino a ora hanno partecipato al percorso formativo della scuola c'è anche Elena Tomassini, di Rieti, che rispedisce al mittente l'accusa, o meglio lo stereotipo, che vuole la Generazione Z dedita ai social e a poco altro. «Si pensa che i giovani siano tutti disinteressati a ciò che succede ma non è così. Io mi sono sempre informata, ho maturato una coscienza politica e sto iniziando a capire che posto voglio occupare nel mondo. Le ragazze della mia età hanno molta voglia di riscatto e di raggiungere posizioni di leadership». Basterebbe osservarne l'impegno verso l'ambiente con il movimento Fridays for Future o quello per la causa Lgbtq+ per rendersi conto di come la generazione di Elena abbia tutte le intenzioni di non rimanere a guardare. «Adesso frequento il quarto anno del liceo linguistico e dopo mi piacerebbe proseguire con studi umanistici all'estero, in Inghilterra o in Francia se possibile, per affinare lì le competenze che Prime Minister ha iniziato a darmi, soprattutto per quanto riguarda l'empowerment femminile (tutte le azioni politiche che danno forza e consapevolezza del loro valore alle donne, ndr). Il clima che si è creato a lezione è stato di estrema sorellanza e il fatto che fossimo tutte ragazze ha permesso di concentrarsi sul ruolo della donna e sulla possibilità di riscatto in una società che a volte ci lascia indietro».
Il sogno di Elena non è la politica ma la diplomazia o il giornalismo, tuttavia è a una giovane deputata che guarda con ammirazione: la statunitense Alexandria Ocasio-Cortez, descritta come «una donna forte che non ha paura di esporsi su temi importanti, anche attraverso azioni eclatanti come presentarsi al Met Gala, il ballo benefico del Metropolitan Museum a New York, con un abito dalla scritta inequivocabile: «Tax the Rich», tassate i ricchi». Aoc, questo l'acronimo della deputata americana, è il mito di molte ragazze, che le riconoscono anche la capacità di incarnare un nuovo modello di leadership, che senza rinunciare a rossetto e smalto rosso afferma che non sia necessario mettere da parte la femminilità per essere prese sul serio e che l'unica via per emergere in un mondo di uomini non sia copiarne i comportamenti, spesso aggressivi, ma far sentire la propria voce senza prevaricare gli altri. Voce che Marta Veneziano, diciottenne agrigentina anch'essa fan di Aoc, ha imparato a usare proprio grazie a Prime Minister. «Ho partecipato su suggerimento di mia madre, che ha sempre incoraggiato la mia passione politica, insegnandomi fin da piccola a farmi valere e a non stare zitta di fronte a cose che reputassi sbagliate. Oggi vedo poche donne che contino davvero in questo ambito, ma invece di scoraggiarmi penso: perché non dovrei riuscirci io?».
Il suo è quell'entusiasmo giovanile ma allo stesso adulto e maturo, che spinge le adolescenti di oggi a puntare in alto e a non avere paura, guardando anche a esempi come la prima vicepresidente donna degli Stati Uniti Kamala Harris, la presidente neozelandese Jacinda Ardere e la popstar Lady Gaga, amata non solo per le canzoni ma anche per il suo impegno a favore della comunità arcobaleno. Marta frequenta l'ultimo anno del liceo linguistico. «Nel 2022 ho la maturità e dopo mi iscriverò a Scienze Politiche per le relazioni internazionali per continuare i miei studi». Partita dal Sud, la scuola di politica sta lentamente risalendo lo Stivale e nel 2022 punta ad aprire una sezione in ogni regione italiana, consapevole che i territori abbiano bisogni differenti ma che tutti necessitino di donne capaci di occuparsene.
Alessia Ferri



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