Jurgen Hertlein

Il Braille, requisito indispensabile per l'insegnamento e la formazione dei ciechi

Signore e Signori,

innanzitutto desidero ringraziare tutti Voi per avermi invitato a questa conferenza e per avermi offerto l'opportunità di parlare, in qualità di persona vedente, in merito ad un argomento così importante. Lavoro con i ciechi (bambini, adolescenti e adulti) da quasi 30 anni. Per cinque anni ho insegnato presso una scuola elementare per ciechi a Wurzburg. Successivamente, ho assunto la carica di Direttore della Fondazione dell'Istituto per Ciechi (Blindeninstitutstiftung). Dal 1978 sono Direttore dell'Istituto Tedesco per i Non Vedenti (Deutsche Blindenastudienanstalt).

Grazie alla guida dei miei predecessori, come il Professor Dott. Carl Strehl, il Dott. Horst Geissler ed il Direttore Schenk, Marburg ha sempre sostenuto ed incoraggiato l'uso del Braille. L'approccio sistematico al Braille di Marburg ("Marburger Systemati-ken der Blindenschrift") è stato e continua ad essere la principale opera sul Braille dei paesi di lingua tedesca. Nel giugno del 1983, intervenendo ad una conferenza tenutasi a Trieste sul tema "Il libro Braille è destinato ad avere un futuro?" ho parlato ampiamente di questa questione, e lo farò di nuovo oggi. Quindici anni sono passati da allora, e durante questo periodo ha avuto luogo una gigantesca rivoluzione tecnologica. Pertanto, vorrei iniziare con una breve panoramica degli attuali sviluppi di questo mezzo di comunicazione, per poi illustrare le conseguenza di tali sviluppi sull'insegnamento scolastico. L'evoluzione che ha investito le attrezzature realizzate esclusivamente per i ciechi (come il Braillex, il Versabraille, ecc.) è stata superata dagli sviluppi che ci hanno avvicinato sempre più all'impiego ed all'adattamento delle tecnologie attualmente disponibili sul mercato. I normali computer, come quelli che si trovano nei negozi, sono stati dotati di una linea tattile che consente all'utente di convertire la normale stampa, riga per riga, in Braille. Alcuni pacchetti software rendono ora possibile la conversione dei testi direttamente in Braille contratto in varie lingue (inclusi i segni speciali, i simboli, ecc.). La posta elettronica, Internet, i CD ROM, gli scanner e l'accesso via modem o via Internet a dati specializzati sono divenuti strumenti assolutamente familiari per ciechi e ipovedenti, i giovani in special modo.

L'accesso alle informazioni

La società dei è costantemente esposta ad una quantità enorme di informazioni provenienti da ogniddove: televisione, video, radio, stampa, libri (solo alla Fiera del Libro di Francoforte ogni anno vengono presentate più di 80.000 nuove pubblicazioni), libri parlanti e pubblicità, sono compagni inseparabili della nostra vita quotidiana. Molte di queste fonti di informazione non possono essere spente. In tal modo, gran parte dell'informazione finisce nel subconscio e spesso non può essere eliminata. Senza neppure accorgercene quindi, veniamo influenzati e manipolati. Noi vedenti dovremmo cercare di notare coscientemente le informazioni visive a cui siamo esposti quando, ad esempio, camminiamo per le vie delle nostre città. Per la maggior parte, si tratta di informazioni scritte, come ad esempio le pubblicità, i segnali stradali, le vetrine dei negozi, le pubblicità sugli autobus, ecc. Noi vedenti registriamo automaticamente questa varietà di informazioni, memorizzandone alcune e dimenticandone altre. I non vedenti invece non sono in grado di registrare gran parte di queste informazioni. Soltanto i suoni e gli odori vengono percepiti dai ciechi in maniera analoga. Anche la percezione tattile è generalmente conscia e pertanto intenzionale. Per un cieco l'accesso a gran parte delle informazioni è inesistente o ininfluente. A partire dagli anni 80 però sono intervenuti importanti cambiamenti e sono stati fatti grandi passi in avanti, dei quali vorrei parlare in questa sede:

Fonti di informazione acustiche

Mentre in passato la radio ed i libri parlanti delle biblioteche per i ciechi erano le sole fonti di informazione acustica di cui si poteva parlare, oggi la moderna tecnologia, grazie alla sintentizzazione del linguaggio, consente l'accesso ad informazioni memorizzate con le tecniche digitali. Gli sviluppi in questo campo sono stati estremamente rapidi. Oggi la sintentizzazione del linguaggio ha raggiunto livelli eccellenti in quasi tutte le lingue

Braille e figure

Le informazioni memorizzate con le tecniche digitali possono essere tradotte in linguaggio audio o trascritte in Braille. I dati vengono caricati nel disco rigido del computer, o su altro supporto, per poter essere letti attraverso la linea tattile oppure stampati con una stampante Braille. Inoltre, per il Braille contratto sono stati creati software speciali. Anche la grafica digitalizzata, ed entro certi limiti, le illustrazioni e le figure, possono essere editate ed adattate in modo da poter essere lette e riconosciute dai ciechi.

Lo scanner

Lo scanner rende possibile la digitalizzazione automatica dei testi. I software realizzati per tale scopo consentono all'utente di convertire agevolmente il testo in Braille contratto o in voce sintetizzata.

DAISY - un consorzio internazionale per libri parlanti digitali destinati ai non vedenti

Le finalità del consorzio DAISY

La digitalizzazione del linguaggio non rappresenta una novità. Le stazioni radio televisive la usano da tempo. Per i ciechi i libri parlanti sono difficili da usare. I libri scientifici, ed i testi scolastici in particolare, necessitano di una speciale formattazione giacché è importante essere in grado di trovare l'inizio della pagina o del capitolo, le note a pié di pagina, le parole chiave. I libri dunque devono essere strutturati in modo chiaro; chi li usa deve poter sfogliare le pagine, "navigare", ed il software necessario a tale fine deve essere uniformato per poter rispondere ai requisiti internazionali nell'ambito del progetto DAISY. In breve, sono queste le finalità del consorzio DAISY.

Programmi di riconoscimento vocale

Esistono numerosi progetti internazionali per lo sviluppo delle tecniche del riconoscimento vocale. La voce umana viene digitalizzata in modo da poter apparire sullo schermo per iscritto (AR = audio recognition - riconoscimento audio). Malgrado la ricerca in questo campo sia ancora agli esordi, è già possibile digitalizzare i testi attraverso i programmi OCR (optical character recognition).

In breve

Grazie ai continui sviluppi tecnologici, in futuro sarà possibile produrre testi digitalizzati e memorizzati attraverso un input audio, sotto forma di libro parlante. In alternativa, sarà possibile realizzare testi in Braille grazie alla linea tattile o alla stampa su carta.

Il Braille, un importante mezzo per accedere alle informazioni

Fino ad ora cercato di illustrare l'evoluzione tecnologica ed informatica ed il suo attuale stadio di sviluppo. Non ho certo la presunzione di coprire tutti gli sviluppi in questa mia esposizione. Tuttavia, non credete sia il caso di porci la domanda se questa evoluzione ci porterà a fare a meno del Braille? Del resto, i testi digitalizzati possono essere ricordati acusticamente e vi si può accedere liberamente. Per cui, alla fine dei conti, serve ancora il Braille? La risposta che diedi a questa domanda a Trieste nel 1983 fu un definitivo "si", ed oggi ribadisco lo stesso "si" con la stessa convinzione. Le informazioni digitalizzate (ed è proprio questa la caratteristica formidabile di questo sviluppo) possono essere trascritte in Braille in qualunque momento. A mio avviso, il fatto che i programmi di traduzione automatica consentano la trascrizione in Braille da una stampa normale ha reso il Braille, una fonte di acquisizione di informazioni ancora più importante, addirittura indispensabile. Non sono il solo ad esserne convinto, anche se a livello internazionale esiste la tendenza a stigmatizzare il Braille, e quindi ad isolare i ciechi dalle loro controparti vedenti. Nell'agosto del 1997, in una edizione della rivista WBU "The World Blind", Serge D'Alfand, affermava la necessità non soltanto di fare tutto il possibile per preservare il Braille quale importante mezzo di comunicazione e principale forma di accesso alla letteratura, ma anche di favorire ed estendere l'uso di questo sistema. In quella sede, egli esprimeva il seguente pensiero: "considerate il Braille un sistema ideale, il modo migliore attualmente noto per accedere al processo di alfabetizzazione. Forniamo agli insegnanti vedenti gli strumenti necessari per insegnare il Braille". Io sono assolutamente d’accordo con questo pensiero e desidero in questa sede esporre i motivi di questa mia convinzione.

I sistemi didattici del ventunesimo secolo

Il dibattito sul tema dell'integrazione o separazione scolastica, che interessa la Germania ormai da 20 anni è, secondo il mio parere, giunto al termine. Si ora è concordi nel ritenere che l'integrazione didattica è fondamentalmente possibile. Tuttavia, le scuole speciali, parificate, devono continuare ad esistere accanto alle scuole normali. Il singolo studente, le sue qualifiche, abilità e capacità, nonché la sua formazione mentale e fisica, devono essere alla base delle decisioni sulla formula didattica più idonea. Entrambe le alternative devono tener conto delle specifiche necessità educative degli alunni non vedenti ed ipovedenti. I presupposti della psicologia della percezione, cioè la comprensione del fatto che le reazioni prodotte dalla vista sono simultanee e quelle del tatto successive, devono essere tenuti in debita considerazione da entrambi i sistemi scolastici. L'insegnamento deve inoltre tenere conto del fattore "tempo" e riconoscere la necessità dell'apprendimento attraverso gli esempi.

Il Braille e la scuola

Potete immaginare di studiare la matematica, la fisica o la chimica semplicemente ascoltando? O cosa significhi studiare su testi disponibili esclusivamente su nastro o cassetta? Riuscite a concepire l'apprendimento di una lingua straniera senza mai scriverne una parola? Gli alunni vedenti studiano ed apprendono attraverso la scrittura, che rappresenta ancora una delle più importanti forme di comunicazione. Essi imparano ad usarla, a scrivere correttamente, a prendere appunti, a strutturare importanti informazioni scritte. L'informazione scritta non viene subito dimenticata. Molti ciechi mi hanno rivelato che è ciò che essi sentono con le dita che riescono a ricordare per lungo tempo, che rimane impresso nella loro memoria. La forma scritta è dunque essenziale per un corretto apprendimento e per gli alunni ciechi questo significa studiare con il metodo Braille. Viviamo tutti nella società dell'informazione e per poterci districare nella miriade di informazioni che ci avvolgono dobbiamo strutturarle. A mio avviso, molti testi, in particolare quelli complessi e vasti, possono soltanto avere forma e struttura cartacea e quindi scritta. Uno dei principali compiti educativi dell'odierna scuola è dunque l'insegnamento di queste forme di scrittura. L'incessante flusso di informazioni a cui siamo sottoposti rende assolutamente necessario, nell'interesse della qualità, operare una distinzione tra le informazioni importanti e quelle meno importanti, riprodurre i contenuti in una forma strutturata e trasformare queste capacità nel principio fondamentale dell'insegnamento, nello scopo di ciascuna materia scolastica. La struttura nella forma scritta (bi-dimensionale con l'indicazione delle dimensioni della superficie), se percepita ed acquisita attraverso le mani, viene ricordata più facilmente e quindi le odierne formule didattiche devono insegnare a collegare i contenuti delle varie fonti, a riconoscere i contesti, ovvero a gestire l'informazione. Omettendo di insegnare la lettura e la scrittura del Braille ai bambini ciechi, a prescindere dal tipo di scuola che essi frequentano, si percorre la via dell'analfabetismo, che vanificherebbe qualsiasi tentativo di perseguire l'integrazione scolastica, professionale o sociale. Louis Braille è stato un genio oltre che un inventore. Il suo sistema di scrittura, anche se non era in grado di capirlo ai suoi tempi, è di importanza fondamentale ed universale in qualsiasi lingua e per qualsiasi materia. L'estensione del Braille ad un sistema ad 8 punti rende possibile la rappresentazione anche di formule matematiche complesse e di simboli difficili. Il Braille è una parte integrante ed indispensabile del programma di insegnamento della Carl-Strehl-Schule. Gli studenti ciechi che frequentano la nostra scuola devono essere in grado di leggere e scrivere correntemente in Braille. Questo significa che le scuole elementari, siano esse separate o integrate, devono insegnare il sistema di scrittura Braille e gli insegnanti degli alunni ciechi devono conoscerlo alla perfezione. Questo è un requisito fondamentale. L'insegnamento, a prescindere se avvenga nelle scuole separate o in quelle integrate, deve rispondere alle sfide poste dalle nuove tecnologie. Ecco perché il Braille rappresenta un elemento vitale. Gli studenti possono utilizzare il computer soltanto se sono in grado di usare il Braille. In virtù di questo sono convinto che l'apprendimento del sistema Braille con la tavola e la punta, deve rappresentare una componente essenziale dei principi didattici della scuola elementare. Oggi in Germania, un non vedente che desideri riuscire nel mondo del lavoro o portare a termine la propria istruzione (sia essa primaria o secondaria, universitaria o presso un istituto professionale) può farlo soltanto se possiede le seguenti conoscenze:

L'integrazione professionale, che si tratti di lavori manuali, d'ufficio, amministrativi o accademici, non è possibile, o almeno non completamente, senza la padronanza del Braille. Ciò non significa che la percezione acustica non abbia la sua grande importanza, giacché l'uno non esclude l'altro ed entrambi sono complementari. L'utente deve poter decidere quale forma di comunicazione risponde meglio alle proprie esigenze. Per ribadire quanta importanza io attribuisca al sistema Braille, vorrei citare il testo della risoluzione proposta dal sottoscritto ed approvata dall'Assemblea dei Direttori degli Istituti per Non Vedenti dei paesi di lingua tedesca. La risoluzione è stata presentata ai Ministeri, alle autorità ed alle organizzazioni che forniscono servizi sociali in Germania.

RISOLUZIONE (fare riferimento all'appendice)

Quali conseguenze avrà tutto questo sull'insegnamento teso verso le attuali necessità dei non vedenti?

Per poter offrire uguali opportunità ad alunni ciechi e vedenti ed avanzare le necessarie richieste agli organismi responsabili dei finanziamenti, la scuola deve riconoscere, all'interno dei propri programmi didattici, la necessità di una moderna tecnologia.

Nell'attuale fase di restrizioni economiche, le possibilità di rispondere adeguatamente a queste esigenze sembrano esigue. Tuttavia, in virtù della parità dei diritti e delle pari opportunità e per evitare eventuali discriminazioni, queste esigenze devono essere soddisfatte al fine di garantire ai ciechi una istruzione appropriata ed aggiornata.

Cosa fa l'Istituto Tedesco per i Non Vedenti all'interno della Carl-Strehl-Schule?

Insegnare agli alunni ciechi o gravemente ipovedenti, senza avere la padronanza del Braille è impensabile. L'insegnamento con l'ausilio del computer, ovvero l'insegnamento della videoscrittura, delle tabelle, ecc. costituisce una parte integrante delle lezioni. Con l'aiuto dell'autorità regionale, il Land Hessen, e grazie all'assistenza di finanziatori e fondazioni, le nostre attrezzature tecniche vengono costantemente aggiornate e ampliate. Tuttavia, per rispondere alle nostre esigenze sono necessarie ulteriori attrezzature. Una delle principali difficoltà risiede appunto nel mantenersi al passo con un mondo tecnologico in costante e rapida evoluzione, ma del resto è questa la nostra priorità, nell'interesse di una integrazione professionale e sociale degli alunni. Uno dei nostri insegnanti sta lavorando allo sviluppo di una tecnologia informatica adattata alle esigenze dei ciechi. Egli è a capo di un gruppo di lavoro istituito dal Land Hessen. A tal fine, ai nostri insegnanti vengono offerti vari corsi di formazione, frequentati da numerosi elementi del nostro personale. Inoltre, all'interno del nostro istituto è stato creato un gruppo di lavoro dedicato alle nuove tecnologie e alle relative applicazioni in ambito didattico. Molti dei nostri studenti dispongono già di un loro computer, che usano anche a casa. Per dotare tutte le abitazioni in cui vivono i nostri studenti di computer adatti ai ciechi è stato istituito un programma apposito. Esiste già un database che contiene tutti i testi in Braille disponibili in lingua tedesca. L'Istituto Marburg ha in programma di creare una speciale biblioteca scolastica fornita di libri in Braille e di libri parlanti. Naturalmente, vi sono ancora numerosi problemi da risolvere:

Conclusioni

Nell'ambito dell'insegnamento e della didattica rivolta ai ciechi, il Braille rappresenta un requisito indispensabile per comunicare. L'attuale tecnologia informatica offre una grande quantità di possibilità per facilitare l'accesso a qualsiasi tipo di informazione, sia acustica sia in forma Braille. Le WWW (World-Wide Data Web) sono oggi accessibili ai ciechi e possono pertanto essere d'ausilio nel campo dell'insegnamento e della didattica. L'esempio di Internet dimostra chiaramente il gran numero di problemi legati all'accesso alle informazioni che deriva proprio dalle nuove tecnologie. Questi problemi ci spingono a rielaborare e reperire nuove soluzioni tecnologiche, continuando di conseguenza a mettere a punto nuovi programmi didattici per i ciechi. Il fine ultimo del nostro impegno deve essere l'integrazione sociale e la partecipazione dei ciechi, il loro diritto ad accedere a qualsiasi tipo di informazione. Senza il Braille tutto ciò sarebbe impossibile.

 

Appendice

Risoluzione sul Braille

I Direttori degli Istituti per Non Vedenti della Germania hanno adottato la seguente risoluzione in occasione dell'Assemblea tenutasi dal 14/5/96 al 18/5/96:

I Direttori degli Istituti per Non Vedenti convengono su quanto segue:

Il Braille rappresenta il presupposto necessario per l'insegnamento rivolto ai non vedenti.

L'insegnamento rivolto agli alunni ciechi presso gli istituti per non vedenti sarà effettuato attraverso il sistema Braille a 6 punti, in conformità alle raccomandazioni formulate dalla Conferenza dei Ministri dell'Istruzione (KMK). Gli sviluppi tecnologici offrono varie possibilità. È importante considerare l'uso di queste possibilità nell'ambito dell'insegnamento per i ciechi alla luce dei cambiamenti intervenuti nella realtà didattica. Tuttavia, è altrettanto importante che tutti noi si lotti uniti onde identificare una soluzione uniformata e valida per tutti. Questo intervento si rende necessario anche in ordine alla provvista di materiale Braille disponibile presso le case editrici ed i centri didattici e formativi, nei centri di formazione professionale e nelle scuole superiori e negli istituti universitari.

I Direttori degli Istituti per i Non Vedenti, adottano pertanto la seguente risoluzione:

Essi chiederanno ai comitati dei relativi istituti, responsabili di queste materie, di impegnarsi nelle nuove sfide didattiche, di interessarsi delle relative norme giuridiche esistenti, delle possibilità e delle necessità di natura tecnica e di formulare dei suggerimenti su come cambiare il Braille. Il loro obiettivo sarà quello di offrire pareri su come procedere nel merito della risoluzione di questi problemi.

Questa attività dovrebbe iniziare in occasione delle vacanze estive. I risultati dovrebbero essere presentati prima della riunione del gruppo di lavoro VBS sul Braille del 1/12/96. I risultati verranno successivamente presentati e discussi nell'ambito del programma della successiva riunione, in modo tale da poter addivenire ad un accordo in merito.