Logo dell'UIC Logo TUV

Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ETS - APS

 

Testo del Verbale

Data: 29/03/2017

ISTRUZIONE E FORMAZIONE


COMMISSIONE NAZIONALE ISTRUZIONE E FORMAZIONE
Sintesi dei lavori del 29 marzo 2017



Il 29 marzo 2017 si sono riuniti, presso la Sede nazionale dell’UICI, i componenti della Commissione nazionale istruzione e formazione, convocati con nota 3014 del 9 marzo 2017.
Presenti all’incontro: Marco Condidorio, coordinatore; Daniela Floriduz, referente; Francesco Busetti e Silvana Piscopo, componenti; Giancarlo Abba ed Enzo Bizzi, esperti; Marinica Mecca, segretaria verbalizzante.
Presente ai lavori, in vivavoce telefonica, Giuseppe Lapietra, componente.
Causa ritardi ferroviari, Floriduz e Piscopo hanno raggiunto gli Uffici romani intorno alle 11:45, a discussione appena avviata.
I lavori sono proseguiti fino alle 16:30 con quattro interruzioni.
Due brevissime interruzioni antimeridiane sono state provocate dall’ingresso in sala di Eugenio Saltarel e, più tardi, del Presidente nazionale. Entrambi hanno salutato con affetto i componenti della Commissione e manifestato fiducia ed interesse per le attività del Gruppo.
Il Presidente ha invitato i Commissari ad intervenire al seminario sulla inclusione scolastica, che verrà svolto presso l’Istituto dei ciechi “Florio e Salamone” di Palermo, il prossimo 8 aprile 2017. Promosso dalla Federazione nazionale delle istituzioni pro ciechi, dall’UICI e dall’Istituto palermitano, il seminario servirà a dibattere i grandi temi dell’inclusione scolastica e ad illustrare le attività delle strutture siciliane federate. I Commissari hanno molto apprezzato l’attenzione. A nome dei presenti, il Coordinatore ha sollecitato l’organizzazione di un evento nazionale UICI sui profili attuativi della legge n. 107/2015. Il Presidente ha preso atto; naturalmente, per poter essere sottoposta al voto della Direzione nazionale, la richiesta deve essere adeguatamente formalizzata.
I lavori sono, poi, stati interrotti dalle 13:40 alle 14:20 per una pausa di ristoro.
Un’ultima interruzione, intorno alle 15:00, è stata prodotta dal Vicepresidente nazionale. Salutati con calore i convenuti, il Vicepresidente ha comunicato di aver provveduto a consegnare nelle mani di autorevoli membri del Governo e del Parlamento il documento di sintesi delle proposte emendative UICI agli schemi dei decreti legislativi da adottare ai sensi della legge 107/2015, art. 1, comma 181. Ha aggiunto di aver proposto al Coordinatore di impegnare la Commissione nell’elaborazione di un progetto concorsuale, a livelli crescenti di complessità, di cui intenderebbe ottenere la diffusione presso le scuole di ogni ordine e grado attraverso i canali di comunicazione ministeriale. Ha informato che è in corso una delicata trattativa con l’Università degli studi del Piemonte orientale; la trattativa dovrebbe risolversi nell’attivazione delle procedure necessarie a che il Dicastero autorizzi l’istituzione, in deroga, di una congrua riserva di posti presso il corso di laurea in fisioterapista della sede novarese dell’Ateneo.
Nel corso della mattinata, il Coordinatore ha comunicato la prematura scomparsa di Giovanni Barberio, Presidente della UICI di Vibo Valentia. La notizia ha prodotto sconcerto e cordoglio.
Nell’impossibilità di un resoconto stenografico, i lavori della Commissione vengono sintetizzati come segue.

1. Seminario nazionale sull’istruzione. Palermo, 8 aprile 2017. Relazione del Coordinatore - Suggerimenti della Commissione.
Il Coordinatore informa di essere stato incaricato dal Presidente di tenere una relazione nell’ambito del seminario sull’integrazione scolastica, organizzato dalla Federazione nazionale delle istituzioni pro ciechi, in collaborazione con l’Istituto dei ciechi “Florio e Salamone” di Palermo e l’Unione. Il seminario verrà tenuto sabato, 8 aprile 2017, presso l’Istituto palermitano.
Il Coordinatore tratterà de “La politica dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti in materia di istruzione e formazione alla luce degli schemi di decreto relativi alla Buona Scuola: effetti sull’inclusione scolastica in Italia”. Purtroppo, non conosce i dettagli dell’iniziativa.
Abba perfeziona l’informazione, comunicando che il seminario concluderà i lavori dell’Assemblea delle Istituzioni federate, convocata a Palermo per il 6 e il 7 aprile. Aggiunge di essere stato invitato a trattare de “Le figure professionali specialistiche a sostegno dell’inclusione” e che intende sviluppare il tema con riguardo ai due soli ruoli dell’insegnante di sostegno e del pedagogista tiflologo.
I convenuti concordano che il Coordinatore potrà sviluppare la relazione palermitana, sulla base dei pareri approvati dalla Commissione nel prosieguo dei lavori.

2. Iter dei decreti legislativi da adottare ai sensi della legge 107/2015, art. 1, commi 180-181. Proposte di emendamento ed audizioni parlamentari UICI. Ulteriori atti del MIUR.
Il Coordinatore fa presente che i Commissari conoscono, per averne ricevuto copia, le proposte di emendamento, di parte UICI, agli schemi dei decreti legislativi attuativi del riordino della formazione iniziale e dell’accesso nei ruoli di docente nella scuola secondaria, della promozione dell’inclusione scolastica e della istituzione del sistema integrato di educazione e istruzione da zero a sei anni, di cui alle lettere b) c), e) del comma 181, art. 1, della legge 107/2015.
Aggiunge, inoltre, di aver personalmente trasmesso, ai componenti della Commissione, il testo del parere espresso congiuntamente dalle Commissioni VII, Cultura, scienza e istruzione, e XII, Affari sociali, della Camera sullo schema del decreto legislativo di cui alla legge n. 107/2015, comma 181, lettera c).
Comunica che il Vicepresidente nazionale ha incontrato diversi componenti delle Commissioni, della Camera e del Senato, impegnate nell’esame degli Atti predisposti dal Governo in attuazione della delega al riordino e alla semplificazione delle disposizioni vigenti in materia di istruzione. Lo scopo di tali incontri e di quelli che il Vicepresidente ha avuto ed ancora avrà con gli esponenti del Governo è quello di ottenere che le proposte emendative dell’UICI siano interamente recepite nei decreti legislativi in corso di adozione.
Le proposte UICI, nella loro specificità, convergono ampiamente con quelle FAND e FISH, proposte queste ultime che i Commissari conoscono per essere state oggetto di diversi comunicati stampa.
Il Coordinatore ritiene, tuttavia, opportuno sottolineare che, sia pure con toni diversi, le due Federazioni chiedono entrambe che la nuova disciplina dell’inclusione scolastica disponga che:
1. Spetta all’istituzione scolastica dare una indicazione preliminare delle risorse di sostegno didattico specializzato necessario alla realizzazione dei piani educativi individualizzati, adottati per gli alunni frequentanti.
2. Le sezioni della scuola dell’infanzia e le classi prime di ciascun grado di istruzione, che accolgono alunni con disabilità, sono costituite da venti alunni.
3. In una stessa classe, possono essere accolti al più due alluni con disabilità lievi.
4. Agli alunni con disabilità, che terminano il primo ciclo di istruzione senza conseguire la licenza, è rilasciato un attestato di credito formativo, che è titolo per l’iscrizione e la frequenza delle classi successive.
5. Gli aspiranti docenti di sostegno della scuola dell’infanzia e della scuola primaria, al termine del terzo anno del ciclo unico di laurea, optano per un biennio di indirizzo alle attività di sostegno e completano la formazione con un corso di specializzazione post laurea.
6. Gli aspiranti docenti della scuola secondaria di primo e secondo grado conseguono, nel corso degli studi universitari, 31 crediti formativi in pedagogia, pedagogia speciale e didattica dell’inclusione, psicologia, metodologia e tecnologie didattiche.
Il Coordinatore invita i Commissari ad intervenire.
Prende la parola Busetti, che sottolinea come ognuno dei circa 3.500 alunni con disabilità visiva presenti nelle scuole di ogni ordine e grado abbia diritto ad essere affiancato da docenti, curriculari e di sostegno, e da assistenti alla comunicazione e all’autonomia adeguatamente formati. Il compito dell’UICI è rendere effettivo il diritto, offrendo al personale, docente e non docente, idonee occasioni di formazione. Il compito della Commissione è definire dette occasioni.
Piscopo prosegue la riflessione avviata da Busetti, considerando che ogni formazione di terzo livello va conseguita all’interno del sistema universitario. Pertanto, il compito dell’Unione è di ottenere che, all’interno di tale sistema, vengano allestiti, per i docenti, curriculari e di sostegno, della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e della scuola secondaria e per gli assistenti alla comunicazione e all’autonomia, moduli di formazione mirati al sostegno degli alunni con disabilità visiva. Il compito può essere svolto in collaborazione con il Dipartimento per la formazione superiore del MIUR e/o mediante la stipula di intese con singole Università. Alla Commissione spetta definire l’insieme delle conoscenze pedagogiche, metodologiche e strumentali indispensabili per sostenere i processi di apprendimento dei bambini e dei ragazzi con severa compromissione della funzione visiva. È opportuno che, per lo svolgimento di tale attività, la Commissione si avvalga dell’apporto di un congruo numero di tiflologi qualificati presso lo storico “Augusto Romagnoli”, l’Istituto statale di specializzazione per gli educatori dei minorati della vista di Roma.
In linea con gli interventi di Busetti e Piscopo, Lapietra suggerisce di procedere alla classificazione delle abilità tiflologiche, innanzitutto, dei docenti della scuola dell’infanzia e della scuola primaria, poi degli assistenti alla comunicazione e all’autonomia e, infine, dei docenti della scuola secondaria. Si dichiara favorevole alla proposta di avvalersi del contributo di docenti specializzatisi presso il “Romagnoli” o nei corsi organizzati dall’Istituto sul territorio. Chiede alla Commissione di definire le modalità di composizione del gruppo di lavoro, in cui, peraltro, propone di inserire alcuni tiflo-informatici.
La Referente si dissocia da Piscopo e Lapietra. Ritiene, infatti, che presso i Centri e le Cooperative, che erogano servizi di assistenza educativa specialistica, sono presenti risorse professionali in grado di supportare efficacemente ogni eventuale attività di ordinamento.
Il Coordinatore interviene sul punto, per comunicare di essere impegnato nel perfezionamento delle mappe dei servizi territoriali, presentate nella riunione del 21 settembre 2016. Allo scopo, sta intervistando Presidenti sezionali e Responsabili di settore. Ha, così, appreso che la separatezza che, da lungo periodo, caratterizza la conduzione della UICI di Genova e quella dell’Istituto “David Chiossone” caratterizza attualmente anche la conduzione dell’UICI di Trento, presieduta da Dario Trentini, e la Cooperativa Irifor del Trentino, diretta da Ferdinando Ceccato. Considerato che l’UICI esercita funzioni di rappresentanza e di tutela con il riconoscimento dello Stato, il Coordinatore ritiene che tutte le agenzie di servizio, che operano nel campo della disabilità visiva, dovrebbero agire con l’avvallo dell’UICI.
Lapietra osserva che, per le ragioni appena richiamate, l’Unione dovrebbe stare nel Network per l’inclusione scolastica (di seguito: NIS) in condizione di perfetta parità. Il Coordinatore assicura che tutti gli squilibri sono stati corretti.
Per Busetti, l’UICI non detiene saperi esclusivi ed è, invece, responsabile della promozione civile e sociale delle persone cieche. Deve, perciò, salvaguardare, incoraggiare e dare impulso ai servizi di qualità, da chiunque podotti.
Il Coordinatore è dell’avviso che l’UICI debba salvaguardare ed anche “integrare” i servizi di buon livello.
Bizzi ritiene che il rinnovamento dei contesti formativi sia utile e necessario e che vada effettuato, guardando alla massima esperienza realizzata nel settore, rappresentata, senza alcun dubbio, dal “Romagnoli”. Attraverso un percorso biennale, nel quale insegnamenti annuali della durata di 1.500 ore si accompagnavano ad attività permanenti di tirocinio, si acquisiva un’etica dell’insegnamento, che deve potersi maturare anche nei nuovi percorsi formativi. I principi da trasmettere sono tre. Primo, il tiflologo raggiunge il bambino nei suoi contesti naturali, essenzialmente la classe, la scuola e la famiglia, per poterne osservare e comprendere i comportamenti. Il tiflologo entra in relazione con tutti i soggetti coinvolti nell’educazione del bambino. Infine, il tiflologo sollecita i soggetti che hanno in carico il bambino ad agire sinergicamente, programmando e coordinando gli interventi.
Abba concorda che il rapporto tra l’UICI e le Università, oggi frammentario ed episodico, debba essere reso strutturale. Fa presente che l’Istituto dei ciechi di Milano e l’Università degli studi di Milano hanno già una collaborazione del tipo auspicato da Lapietra. Conferma che il tiflologo deve essere figura itinerante. Propone che la definizione delle competenze tiflologiche dei docenti della scuola secondaria di primo grado sia considerata prioritaria tanto quanto quella dei docenti dell’infanzia e della scuola primaria. Troppo spesso, infatti, la secondaria di primo grado, invece di consolidare, dissolve le abilità e le conoscenze apprese nella primaria. Conclude, evidenziando la necessità di creare un sistema sussidiario, e, quindi, complementare ed integrativo, a quello scolastico, che sostenga i bambini ed i ragazzi nell’apprendimento, nella relazione e nella socializzazione.
Il Coordinatore riassume la discussione in due punti. Primo, la Commissione procede alla individuazione degli obiettivi, dei contenuti e dei criteri organizzativi delle attività di formazione da destinare ai docenti della scuola di ogni ordine e grado ed agli assistenti alla comunicazione ed all’autonomia. Secondo, la Commissione elabora gli schemi di convenzione da proporre alle Università ed ai centri di servizi.
Lapietra precisa che le attività di formazione vanno articolate diversamente a seconda che siano rivolte a docenti in servizio o a docenti in via di formazione. Chiede nuovamente che la Commissione individui le modalità di selezione degli esperti da coinvolgere nelle attività di standardizzazione.
Piscopo sintetizza ulteriormente, dicendo che la Commissione si impegna a proporre alle Università piani per la formazione, iniziale e in servizio, dei docenti e degli assistenti alla comunicazione e all’autonomia, piani aventi ad oggetto le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità visiva.
Condidorio rileva che, quando il percorso sarà stato completato, l’UICI e gli Enti collegati offriranno servizi di produzione e diffusione di materiali didattici speciali, di assistenza educativa e di formazione superiore.

3. Formazione specifica degli insegnanti per il sostegno e degli educatori tiflologici, oggi assistenti alla comunicazione e per l’autonomia ex legge 104/1992, art 13, comma 3: Seconda edizione del master in Typhlology skilled educator - Parere della Commissione.
Il Coordinatore invita i Commissari ad esprimere parere favorevole, all’organizzazione, presso l’Università degli studi del Molise, per l’a.a. 2017/2018, della seconda edizione del master per “typhlology skilled educator” (di seguito: TSE).
Come già fatto via mail, il Coordinatore invita a formulare osservazioni o a prefigurare condizioni che possano conferire maggiore rigore scientifico al master.
Comunica che il Presidente ed il Rettore sono favorevoli alla reiterazione dell’esperienza.
Comunica, inoltre, che, con il sostegno del Presidente e del Coordinatore, la Referente ha preso contatti con l’Università degli studi di Trieste, per verificare la possibilità che l’Ateneo friulano attivi anch’esso un master per “typhlology skilled educator”.
Sollecita, quindi, i Commissari ad intervenire.
Lapietra propone di rinviare l’espressione del parere a quando il master, attivato dall’Unimol per l’a.a. 2015/2016 in via sperimentale, si sarà concluso. Al momento, infatti, non si conoscono gli esiti del corso, in termini di abbondoni/insuccessi/titoli rilasciati e in termini di gradimento da parte degli allievi. In ogni caso, Lapietra ritiene indispensabile garantire la massima qualità a tutte le iniziative, che abbiano per destinatari finali bambini ciechi. Com’è noto, le Università sono inserite in un sistema concorrenziale basato su criteri di eccellenza scientifica e di efficienza economica, non facilmente armonizzabili. La necessità di contenere i costi compromette il livello dei corsi di laurea e, più ancora, dei corsi post lauream. Il Centro “Messeni Localzo” ha rinunciato ad un’offerta di collaborazione formulata dall’Università degli studi di Bari proprio perché la carenza di fondi non consentiva l’allestimento di laboratori ben attrezzati. Tenuto conto di ciò, Lapietra ritiene importante prevedere che gli apprendimenti universitari e post-universitari vengano verificati e potenziati presso i migliori Istituti ed i migliori Centri operanti in Italia. Lapietra chiede la conseguente modifica del piano didattico del master per TSE.
Il riferimento di Lapietra a Istituti e Centri di eccellenza tiflologica induce una digressione. Il Coordinatore fa, infatti, presente che il corso di qualificazione del personale dei Centri di consulenza tiflodidattica della Biblioteca italiana per i ciechi e della Federazione nazionale delle istituzioni pro ciechi, corso promosso dal NIS e annunciato in precedenti occasioni, verrà svolto presso il “Francesco Cavazza”, dal 26 al 29 aprile. La notizia desta inquietudine. Più volte i Commissari hanno sollecitato l’apertura di un canale di comunicazione con il NIS. Un oggetto, come il corso destinato ai dipendenti dei CC.CC.TT., meritava certamente di essere discusso in modo congiunto dal NIS e dalla Commissione. Il Coordinatore, Abba e Bizzi, membri di entrambi gli organi, fanno presente che il NIS si è limitato a promuovere l’iniziativa, di cui, al momento, essi stessi conoscono solo luogo e data di svolgimento e programma di massima delle attività. Confermano che, nella proposta iniziale, il corso era destinato ai dipendenti dei CC.CC.TT. ed agli addetti ai servizi educativi degli Istituti federati.
Con ciò, si torna al tema dei master universitari.
Bizzi osserva che i master possono essere ottime o anche pessime occasioni di formazione per il personale dedicato all’inclusione degli alunni ciechi ed ipovedenti. Nella fattispecie, il master per TSE proposto dall’Unimol per l’a.a. 2015/2016 ha delle carenze, che, in una eventuale seconda edizione, sarebbe importante colmare, per elevare lo standard qualitativo del corso. Difatti, mancano riferimenti strutturati: all’educazione dei bambini ciechi dai 3 ai 36 mesi di età, essenziale per circoscrivere e ridurre gli effetti della difficoltà visiva e per evitare l’instaurarsi di disturbi secondari; all’educazione immaginativa, fondamentale per stimolare il bambino cieco ad una relazione ampia ed aderente con le realtà fattuali; all’educazione musicale, nella doppia accezione di educazione alla musica ed educazione attraverso la musica. Assente, infine, è il tema, pedagogicamente rilevante, della relazione genitori-figli.
Il Coordinatore rimarca che, in quanto cieco, conosce il ruolo dell’educazione immaginativa.
La Referente fa presente che IRIFOR finanzia cicli di incontri di gruppo per il supporto alla genitorialità e concede contributi di studio individuali agli studenti, ciechi ed ipovedenti, impegnati in studi musicali.
Abba precisa che scopo del docente, del pedagogista e dell’educatore è di risvegliare nel bambino il desiderio di conoscere e di favorire lo sviluppo delle abilità psicologiche, comportamentali ed emotive che concorrono al processo di apprendimento. La relazione genitori-figli interessa il pedagogista tiflologo perché essa può favorire o reprimere il desiderio di conoscenza del bambino.
Piscopo condivide: in tutte le attività formative discusse in precedenza, deve essere presente un modulo disciplinare di pedagogia e pedagogia speciale.
Bizzi raccomanda che sia chiarito, in tutti gli ambiti e a tutti livelli, che i piani educativi individualizzati devono fondarsi su valutazioni tiflo-pedagogiche, e non su pareri psico-terapeutici o oculistico-riabilitativi.
Infine, Abba e Piscopo chiedono che il piano didattico del master per TSE venga modificato, quanto meno, nella parte che reca l’elenco delle strutture che possono essere sede di attività tirocinio. Abba chiede di citare l’Istituto dei ciechi di Milano, soprattutto per l’attività di consulenza tiflo-pedagogica svolta sul territorio dal 1975 unitamente a quella tiflo-informatica e non solo del Museo braille del medesimo Istituto, importante sì, ma non prioritario tra i servizi erogati. Piscopo chiede di cassare l’Istituto “Martuscelli” di Napoli, non più operativo.

4. Istituzione dell’Ente nazionale per la tutela, la formazione e la diffusione delle scienze tiflologiche e per la valorizzazione e certificazione delle figure professionali quali esperte tiflopedagogisti ed educatori tiflologici - Parere della Commissione.
Il Coordinatore invita i Commissari ad esprimere il proprio parere sull’Ente, da istituire con gli obiettivi indicati nella memoria predisposta dall’avv. Giovanni Carta e trasmessa unitamente alla nota di convocazione. Obiettivi che la memoria legale individua come segue:
I. Riconoscimento giuridico della professione di esperto in scienze tiflologiche (anche nelle sottocategorie di tiflopedagogista e di educatore tiflologico).
II. Riconoscimento della specificità di tale professionalità in capo a coloro che operano con gli studenti non vedenti ovvero ipovedenti gravi.
III. L’Ente o Associazione nazionale mirerebbe alla promozione e alla garanzia della professionalità e della competenza tecnica degli iscritti, all’elaborazione di percorsi formativi e/o alla certificazione di eventuali proposte formative atte a preparare gli esperti in scienze tiflologiche.
Busetti propone di rinviare l’esame del punto, così da consentire ai Commissari un maggiore approfondimento.
La Referente considera l’argomento urgente e ritiene la discussione non rinviabile.
Piscopo esprime voto contrario alla costituzione di un Ente che si prefigge: il riconoscimento giuridico di una professione di cui, ancora oggi, la Commissione non è in grado di definire il profilo; la promozione e la garanzia della professionalità e della competenza tecnica degli iscritti, di cui, allo stato attuale, non si è in grado di indicare i requisiti essenziali; l’elaborazione di percorsi formativi o la certificazione di eventuali proposte formative, obiettivi che sono già dell’IRIFOR, del NIS e della stessa Commissione.
Per la Referente, l’Ente dovrebbe agire a promozione e garanzia di quanti conseguiranno il titolo di TSE.
Il Coordinatore suggerisce che l’Ente può, fin da subito, operare a favore di tiflologi di chiara fama, come Abba, Bizzi, Luciano Paschetta e Stefano Salmeri, e a favore dei dipendenti, maggiormente qualificati, dei CC.CC.TT. Il Coordinatore accenna alla possibilità che l’Ente possa essere istituito su iniziativa di persone o di gruppi estranei all’UICI.
Lapietra si dice preoccupato dall’ipotesi che un’associazione professionale, non collegata all’UICI, possa intervenire presso le Regioni, per orientarne le politiche socio-educative.
La preoccupazione di Bizzi nasce, invece, dal fatto che l’iscrizione all’Ente è su base volontaria. Va scongiurato il rischio, molto reale, che nell’organizzazione confluiscano persone che, pur in possesso di titoli specifici o di esperienza lavorativa pluriennale nel campo della tiflo-assistenza e della tiflo-consulenza, in realtà non sono in grado di interventi efficaci.
Il Coordinatore ritiene che il pericolo potrà essere scongiurato attraverso una attenta formulazione delle regole statutarie dell’istituendo organismo.
Per Abba, l’UICI ed il NIS già operano a salvaguardia della tiflologia e forniscono agli operatori del settore il miglior possibile accreditamento.
Il Coordinatore osserva che un Ente ad hoc avrebbe una funzione promozionale analoga a quella del Club italiano del braille.
Tanto considerato, ad eccezione di Piscopo, i Commissari esprimono parere favorevole all’istituzione dell’Ente nazionale per la tutela, la formazione e la diffusione delle scienze tiflologiche e per la valorizzazione e certificazione delle figure professionali quali esperte tiflopedagogisti ed educatori tiflologici, a condizione che lo Statuto dell’istituendo organismo riconosca all’UICI funzioni di indirizzo, coordinamento e verifica e che l’iscrizione all’Ente sia subordinata al possesso di comprovati requisiti professionali.

5. Ipotesi di progetto rivolto alla scuola “Il silenzio dei sensi e le voci della realtà: l’uomo è il mondo in cui vive”. Possibile coinvolgimento del MIUR - Parere della Commissione.
Il Coordinatore invita i Commissari ad esprimere un parere sulla fattibilità del progetto, trasmesso unitamente alla nota di convocazione. Segnala che, nel caso, si potrebbe chiedere al MIUR di collaborare alla realizzazione dell’iniziativa.
Il Coordinatore ricorda che i Commissari hanno ricevuto copia della nota con la quale l’UICI ha positivamente risposto all’invito formulato dalla Segreteria tecnica del Ministro Fedeli a voler contribuire all’attuazione del Programma operativo nazionale 2014-2020, “Per la Scuola. Competenze e ambienti per l’apprendimento”, mediante uno o più suggerimenti progettuali.
I Commissari ritengono il progetto realizzabile. Suggeriscono, tuttavia, una modifica del titolo. Si rimettono al Vicepresidente ed al Coordinatore, perché, valutati gli esiti delle due diverse proposte, coinvolgano il MIUR nell’attivazione di un progetto o, piuttosto, di un concorso.

6. Seminario UICI sulla inclusione scolastica.
I Commissari si confrontano rapidamente su obiettivi, contenuti, destinatari e modalità di svolgimento di un seminario nazionale concernente l’inclusione degli alunni ciechi ed ipovedenti nella scuola comune, dopo il riordino operato dalla legge 107/2015 ed i collegati decreti legislativi.
La strettezza dei tempi non permette di definire l’argomento.
Si concorda che Piscopo elabori e condivida lo schema della possibile iniziativa.
In caso di unanime approvazione, lo schema sarà presentato dal Coordinatore alla Direzione nazionale del 13 aprile, per il nulla osta e gli impegni di spesa.

7. Viaggi-studio a Malta e Dublino. Proposta della AGERANVI. di Milano
Con nota del 22 marzo 2017, di cui i Commissari hanno ricevuto copia, la Presidente della AGERANVI di Milano, Silvia Truccolo, ha informato che la propria organizzazione, il cui acronimo sta per Associazione genitori ragazzi non vedenti e ipovedenti, intende realizzare due viaggi-studio per la prossima estate, a Malta e a Dublino. La Presidente Truccolo ha, inoltre, chiesto di diffondere l’iniziativa attraverso i canali di comunicazione UICI.
Piscopo rileva che la proposta formativa è generica; non sono, infatti, previsti interventi di natura inclusiva.
Abba si offre di sentire la Presidente Truccoli per i chiarimenti del caso.
Il Coordinatore non ritiene opportuno; divulgare il progetto della AGERANVI esporrebbe l’UICI alle richieste di altre Associazioni, desiderose di pubblicità.
La Commissione si allinea al parere espresso dal Coordinatore.

Null’altro di rilevante resta da segnalare.

Visto. Il Coordinatore, Marco Condidorio
F.to Marinica Mecca


Download del File del Verbale

Scelta Rapida