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Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ETS - APS

 

Nuovo assetto organizzativo

Il XX Congresso si è svolto proprio al termine di un periodo caratterizzato da profonde trasformazioni, sia sul piano politico-amministrativo, sia, più in generale, sul piano sociale e dell’integrazione dei portatori di handicap.

Da un lato, basti pensare ai numerosi provvedimenti che hanno portato ad attuazione (in alcuni casi ancora parzialmente) le leggi di riforma della Pubblica Amministrazione che hanno caratterizzato gli ultimi anni e che hanno dato impulso ad un massiccio trasferimento di competenze e funzioni dal centro alla periferia, anche in materie che toccano da vicino il mondo dell’handicap e, quindi, della minorazione visiva.

Dall’altro lato, si deve fare riferimento all’ondata di innovazioni derivante dai progressi dell’elettronica e delle tecnologie connesse alle telecomunicazioni che sono in grado di alimentare, in effetti, grandi speranze anche per una migliore integrazione dei disabili, ma che non deve far dimenticare che, nello stesso modo, si possono anche creare nuove forme di esclusione e sacche di emarginazione per chi non è in grado di restare al passo con i tempi.

Queste considerazioni acquistano maggior valore, soprattutto se viste alla luce delle ansie causate dai ben noti eventi legati al terrorismo internazionale, segno di una cultura nichilista, che ignora la dignità dell’uomo e dei suoi valori.

A ciò si uniscono, poi, i rischi derivanti dal processo di globalizzazione dell’economia, che ha accentuato i processi di competizione e la logica del profitto, determinando un progressivo smantellamento dello stato sociale ed un sempre più marcato affievolimento dei sentimenti e dei vincoli di solidarietà e che, nelle parole di Giovanni Paolo II, può rappresentare una nuova forma di colonialismo e costituire un ulteriore elemento di emarginazione dei più deboli e dei più poveri.

I portatori di handicap che, all’interno di queste fasce, sicuramente occupano il primo posto sono chiamati, quindi, a dare il loro contributo e le associazioni di categoria hanno il compito di giocare un ruolo fondamentale e decisivo, individuando nella lotta all’esclusione la principale motivazione del loro agire.

In questo contesto l’Unione Italiana dei Ciechi, consapevole del suo ruolo di rappresentanza e tutela di tutti coloro che soffrono di un handicap visivo, ha ravvisato la necessità di migliorare l’assetto organizzativo interno dell’intera struttura associativa, sia a livello centrale che a livello delle strutture periferiche, avvertendo l’esigenza di seguire il processo di decentramento amministrativo in atto, con l’intento di creare una rete di strutture territoriali in grado di fornire quella gamma di servizi di cui i ciechi e gli ipovedenti hanno mostrato di avere continua necessità.

L’intera operazione ha tenuto presente principalmente il fatto che un reale ammodernamento strutturale non può che passare attraverso l’aggiornamento tecnologico delle strutture operative, la gestione collegiale, l’incremento dell’erogazione dei servizi, l’ampliamento delle responsabilità mediante la creazione di una rete di rappresentanze o di referenti nei comuni maggiormente popolati.

Il programma di riorganizzazione delle Sezioni Provinciali e dei Consigli Regionali, oltre che su adeguati finanziamenti appositamente stanziati, si è basato soprattutto sul principio del decentramento delle funzioni e sulla ricerca di un contatto continuo con la base associativa, attraverso una gestione di tipo collegiale e tramite l’erogazione di servizi qualificati.

A questo scopo, in collaborazione con i rappresentanti delle strutture territoriali direttamente interessate è stato già da tempo predisposto un progetto di cambiamento dell’assetto funzionale, che prevede nuovi metodi di gestione e di funzionamento di tali strutture nei settori nevralgici dell’organizzazione.

In sintesi, tale schema ha comportato la progressiva realizzazione di alcuni modelli di riferimento per il funzionamento delle sedi territoriali basati su standard qualitativi minimi nella gestione dei servizi da erogare ai soci e, più precisamente:

Le sedi periferiche sono state anche dotate di consulenti esperti nel settore giuridico-organizzativo, con spese a carico della Presidenza Nazionale, e a ciò si è affiancata una serie di incontri seminariali che, dietro la guida di esperti del settore, ha trattato diversi argomenti concernenti le tematiche di maggiore attualità ed interesse per chi opera nel settore della minorazione visiva, nonché le più importanti disposizioni legislative di diretto interesse e l’introduzione di programmi comuni per la contabilità e l’anagrafico soci .

Per tale aggiornamento sono stati utilizzati anche tre incontri delle assemblee dei quadri dirigenti espressamente dedicati a questi temi, nell’intento di coinvolgere direttamente la base associativa, per garantirne una maggiore e più partecipata adesione e nell’intento di accelerare il processo di cambiamento.

Si è passati, poi, alla definizione degli aspetti più propriamente gestionali, da indirizzarsi ad una più razionale divisione delle responsabilità, alla creazione di gruppi di lavoro, alla nomina di referenti presso le pubbliche amministrazioni più importanti e, soprattutto, ad un diverso ruolo rivestito dall’assemblea dei soci, così come descritto in linee-guida, divulgate presso le strutture periferiche, che dettavano regole di base per la gestione dei corretti rapporti con i soci.

La collaborazione in parola si è concretizzata nella organizzazione di assemblee straordinarie presso le varie Sezioni Provinciali che hanno inaugurato una vera e propria rivoluzione del ruolo di tale istituto associativo, riconosciuto come si è già riferito a livello statutario, non più vissuto come semplice momento di ratifica degli atti del Consiglio Sezionale, ma come luogo di discussione, dibattito e confronto, dove vengono censiti i diversi bisogni dei ciechi e decise le strategie di lotta per la loro soddisfazione.

A latere di tali iniziative, ed in stretta correlazione con le stesse, sono state anche fissate norme di comportamento cui dovranno attenersi tutti i rappresentanti dell’Unione (sia della Presidenza Nazionale che delle strutture territoriali) designati in organi di enti ed organizzazioni esterne all’Unione stessa. Il codice di comportamento approvato si ispira a criteri di eticità e di correttezza, nell’interesse degli enti in cui viene svolto l’incarico e, al contempo, a tutela degli interessi dei minorati della vista.

Al riguardo, va anche precisato che si è ritenuto opportuno introdurre il principio dell’accettazione delle autocertificazioni, nei casi consentiti dal D.P.R. 28.12.2000, n. 445 (artt. 46 e seguenti), al fine di snellire l’attività amministrativa degli uffici delle strutture centrali e periferiche e di venire, in tal modo, incontro alle esigenze dei soci. A questo proposito, sono stati predisposti i fac simile di due modelli da utilizzarsi, a norma degli articoli 46 e 47 del citato D.P.R. 445/2000, per le dichiarazioni sostitutive di certificazioni e per le dichiarazioni sostitutive dell’atto di notorietà. Tali modelli contengono le varie ipotesi di autocertificazione previste negli articoli prima richiamati e potranno essere utilizzati nelle parti che riguardano la normale attività amministrativa svolta dagli uffici dell’Unione. Inoltre, nei modelli è compreso un modulo di consenso da far firmare all’interessato per autorizzare l’Unione a richiedere alle pubbliche amministrazioni la conferma dei dati ivi contenuti, operazione da effettuarsi laddove se ne manifesti una effettiva necessità o vi siano ragionevoli dubbi sul loro contenuto.

Al fine di disporre di una documentazione omogenea sull’attuale organizzazione delle strutture periferiche, in maniera da attivare interventi mirati là dove esistono le maggiori necessità, è stata anche predisposta un’indagine tra le medesime strutture, volta a rilevare i servizi esistenti, i progetti per l’attivazione di quelli non ancora attivi e le eventuali difficoltà che ne impediscano l’attivazione o lo svolgimento. Tale indagine ha avuto il compito di verificare, in particolare, le dotazioni di personale dipendente e volontario, le attrezzature informatiche a disposizione, i servizi offerti all’utenza e le iniziative organizzate.

Tra le altre iniziative, va segnalata la decisione della Direzione Nazionale che, in tema di lavoro ha disegnato uno scenario nuovo e ricco di prospettive: l’Agenzia Nazionale per la promozione del lavoro dei ciechi e il progetto di un convegno che esplori la reale possibilità di una riscoperta del lavoro manuale. L’operazione consiste, in effetti, in una radicale ristrutturazione dell’ufficio lavoro della Presidenza Nazionale oggi assolutamente inadeguato, per mancanza di personale e di know how, a dare una risposta ai bisogni di questo tempo.

L’Agenzia in parola avrà come compiti istituzionali quelli di:

Come già accennato, l’esplosione delle nuove tecnologie ha creato strumenti di lavoro sempre più sofisticati che richiedono conoscenze e abilità particolari, che non sempre tutti i ciechi posseggono. Questo significa che esiste il rischio reale e non ipotetico che possa aumentare il numero dei ciechi senza lavoro. Di conseguenza, l’idea di immaginare prospettive di lavoro manuale per i meno abili, rientra tra i doveri associativi e non va letta come nostalgia del passato o peggio come un ritorno all’indietro. La Direzione Nazionale ha ritenuto, quindi, debbano essere realizzati studi di fattibilità da presentare e discutere al previsto convegno prima menzionato.

Va anche segnalato che, presso gli uffici della Presidenza Nazionale, opera ormai a pieno regime una rete informatica che, allo stato attuale, collega più di 40 work stations dotate di computer di ultima generazione, del sistema operativo Windows NT work station e del programma Office 2000. La rete è basata su un server primario (dotato di processore pentium di ultima generazione con 128 MB di ram e due hard disk da 9 GB ciascuno e di un juke box pluri CD-Rom) e uno secondario con caratteristiche simili, ed è controllata dal sistema operativo Windows NT4. La rete è anche dotata di un sistema di sicurezza ad alimentazione ridondante e di due UPS con batteria a tampone.

La Presidenza Nazionale si è anche dotata in via definitiva di un programma di archiviazione ottica di documenti cartacei che permette l’invio e la ricezione della corrispondenza in formato elettronico, nonché la possibilità di applicare le procedure per la firma digitale dei documenti, tenuto anche conto dell’adozione da parte del Governo delle specifiche tecniche per la medesima firma digitale e per la conservazione dei documenti (anche a valenza fiscale ed istituzionale) in forma elettronica.

Di pari passo è proceduta la dotazione di strumentazione informatica delle strutture periferiche, in vista di una futura connessione in rete dell’intero sistema.

Infine, si deve ricordare che alla fine del 2001 è stato attivato il nuovo sito www.uiciechi.it, che non solo è stato progettato in modo tale da soddisfare i requisiti fondamentali dell’accessibilità per un elevato numero di utenti, ma si è posto come obbiettivo quello di rappresentare un vero e proprio esempio di come andrebbe realizzato un sito pienamente accessibile a tutti i portatori di handicap in generale e ai minorati della vista in particolare, senza penalizzare gli elementi estetici.

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