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Relazione finale soggiorno marino – Cervia – 28 agosto/ 7 settembre 2008
8/10/2008

Il soggiorno al mare, svoltosi a Cervia dal 28 agosto al 7 settembre 2008, ha rappresentato l’ultimo atto del programma di iniziative che il coordinamento regionale per le pari opportunità uomo-donna del Veneto, ha inteso realizzare per la corrente stagione.
Si è dovuto tornare a Cervia ospiti dell’hotel Sedonia Soave in quanto la località di Cervia è stata ritenuta idonea ad ospitare il gruppo di oltre 50 persone provenienti da ogni parte del Veneto considerando la sua felice collocazione, che consente un facile accesso agli stabilimenti balneari. Molto ampia anche la disponibilità di spazi verdi e la vicinanza con il centro molto ben strutturato e ricco di edifici di valore storico-culturale.
Con il ritorno a Cervia si è voluto anche un poco esorcizzare gli esiti poco felici, sotto il profilo meteorologico, vissuti nella passata stagione.
In questo periodo, al contrario, il tempo è stato a dir poco straordinario. Giornate splendide e luminose che hanno consentito di svolgere al meglio i consueti riti della vita di spiaggia: bagni, idromassaggi, passeggiate sulla spiaggia e conversazioni interminabili sotto gli ombrelloni.
Nelle occasioni in cui le condizioni del mare lo hanno permesso, alcuni si sono divertiti a bordo dei pedalò.
Molto gradita e partecipata anche un’escursione a bordo di una motonave che, partita dal porto-canale di Milano Marittima, ha fiancheggiato tutta la costa romagnola fino a raggiungere Gabicce Mare toccando tutte le località che rendono famosa questa parte d’Italia.
Assai suggestivo in questa occasione, lo spettacolo offerto da miriadi di gabbiani alla ricerca del cibo sulla scia delle motonavi.
Tra le iniziative poste in essere va segnalata anche la visita al Museo del Sale ove vengono conservati strumenti, foto, documenti che parlano di un’attività che nei secoli scorsi ha rappresentato una delle risorse vitali di tutta questa zona.
Anche l’ospitalità e il trattamento offerti dal titolare dell’albergo sono da considerarsi improntati a cortesia e disponibilità.
Nelle valutazioni finali espresse dai partecipanti è emersa la consapevolezza che anche questa iniziativa sia da ritenersi riuscita e viene inoltre espresso l’auspicio che la stessa possa ripetersi anche in avvenire.
Per tutto questo pare doveroso un ringraziamento a tutti i partecipanti che hanno dimostrato spirito di collaborazione e sincera volontà di socializzazione.
Il senso della nostra gratitudine va quindi rivolto anche alla signora Ada che ha messo a disposizione volontariamente la sua collaborazione e ha dato il meglio di sé stessa per tutto ciò che ha riguardato la fase organizzativa.
Un grazie sincero, infine, al Consiglio Regionale per il supporto offerto per la complessiva buona riuscita della presente iniziativa.

La coordinatrice Luigia Brazzo

Lettera (immaginaria) all’amico Gigi


Pozza di Fassa 26/07/2008


Carissimo Gigi,

ti scrivo questa mia fandoti sapere che stiamo molto bene e anche molto freschi, così come speriamo anche di te.
In principio, caro Gigi, devo chiederti scusa se in tutti questi giorni non mi sono fatto vivo con te. Ma cerca di capire e ora ci provo a spiegartelo. Qui mi trovo in vacanza con tanta altra gente che è venuta da ogni parte. E tutti parlano, dicono di tutto, ridono e alla fine viene fuori una confusione che par di stare in Babilonia e non ci si capisce più nulla.
Qui la vacanza è stata molto bella, in un posto davvero un incanto con i monti alti e dritti che il sole al tramonto colora di rosa.
Ci sono tanti boschi pieni di sentieri dove abbiamo tanto camminato. C’è il torrente che in qualunque posto vai ti viene sempre dietro. Ci sono i prati pieni di erba dove pascolano le mucche che fanno il latte con il quale viene fuori il formaggio, lo yogurt e la panna che le donne mettono dappertutto e poi vanno dal dottore a farsi fare la dieta. Abbiamo anche visitato il vecchio mulino tutto rifatto di nuovo dove l’acqua del torrente mette in moto delle grandi macine che riducono in farina i cereali. Che spettacolo, caro Gigi, quando al vecchio mulino girano le pale...
Anche l’albergo è molto accogliente: il personale delle volte cambia ma con noi è sempre tanto caro e disponibile che par quasi di stare a casa nostra. Di dentro l’albergo ci hanno fatto delle serate con la musica. E qui, caro Gigi, non ti dico e non ti conto le cose che sono capitate. Tutti a ballare, a cantare con la signora Annita, vestita di tutto punto, che guida il trenino come si fosse a carnevale il giorno di marti grasso.
E poi, caro Gigi, devo contarti anche di alcune cose che sanno di miracolo. Ti ricordi la signora Raffaella di Pegolotte? Ebbene in tutti questi giorni non ha mai sbagliato un nome.
E la signora Maria Giovanna, per tutti la zia Giovannina, con questa buona aria e con questa compagnia, si è ripresa così bene che pare un grillo, tanto da promettere a tutti di preparare gli gnocchi. E poi la signora Maria, quella che va in giro dicendo di essere donna di pettoche pretende rispetto, una notte si è rivelata un angelo azzurro, come Marlene Ditri del cinema, venendo in soccorso ad una persona che sonnambulava per l’albergo.
Questi, caro Gigi, alcuni dei fatti capitati in questi giorni e di tutti gli altri te ne parlerò quando ci troveremo al bar “ombre rosse” dal nostro amico Ugo Paiola e così potrai contarmi anche dei fatti tuoi.
Ora finisco qui perché devo andare a parecchiare i bagagli perché domani si deve tornare. E allora, mettendo via scarpe e bastoni, ci prenderà a tutti un grosso magone e anche un groppo in gola perché tutti noi, in questa valle e in questi posti, ci lacsiamo sempre un po’ di cuore.
Ciao, a presto
Il tuo amico Ciro

Lettere (immaginaria) all’amico CIRO

Carissimo Ciro,

Innanzi di tutto voglio ringraziarti per la lettera che mi hai mandato dalla Pozza di Fassa e dove mi scrivi che hai fatto belle vacanze e ti sei goduto un pasto.
Io, invece, ti scrivo dal mare dove siamo arrivati dopo un viaggio in cui sono successe tante di quelle cose che ti sparagno nel contartele, perché altrimenti fisco il foglio.
Ti dico solo che si doveva arrivare per l’ora di pranzo; mancava poco che si arrivasse per l’ora di cena!
Mi trovo a Cervia, alloggiato all’ Albergo Sedonia Soave siccome sono informato e mi hanno raccontato che Sedonia era una delle tante figlie di Giove, il quale veniva a passare la stagione estiva sul vicino Monte Titano e lei poteva praticare la sua attività preferita che era la caccia ai cervi.

Custode – padrone di questo tempio che porta il suo nome è un signore di chiara origine vichinga di nome Werther.
Caro Ciro, qui al mare la stagione è stata bellissima, e tra sabbia, acqua e sole siamo diventati tutti moretti come i biscottini Togo.
Alcuni si sono anche divertiti ad andare per mare con il pedalò e qui, caro mio, è capitato che i pedalò si sono impigliati nella corda che sostiene le boe tanto da non riuscire ad andare né avanti né indentro. C’è voluta la prontezza (si fa per dire) e tutta l’abilità (si fa ancora per dire) della cooperativa bagnini al completo per riportare a riva il gruppo di naufraghi.
Poi un giorno, caro Ciro, siamo andati con una motonave lungo tutta la costa romagnola, dove si affacciano tante località famose che vanno da Cesenatico, Rimini, Riccione, Cattolica e fino a Gabicce. Abbiamo visto anche dove finisce il fiume Rubicone dove, come ci hanno contato quelli che sanno di storia, si è fermato Giulio Cesare che dopo aver conquistato i Galli, e lasciato perdere le galline , ha gettato un dado che non hanno più trovato .
Anche dentro l’albergo la villeggiatura è stata piuttosto allegra e di grande soddisfazione perché ci hanno trattato bene e ci hanno impienito di pesce che possiamo tranquillamente arrivare fino a quaresima.
Una sera poi, Caro Ciro, abbiamo anche cantato che è stata una meraviglia . un coro di quelli veri e con delle canzoni che si cantava quando si era giovani che sembravano quelle presentate a Sanremo dal caro Nunzio Filogamo.
E così, caro amico, adesso ti lascio perché mi è venuta in mente un’altra cosa che devo fare prima di tornare a casa. Devo andare sulla spiaggia e raccogliere un poche di conchiglie e così, durante l’inverno, tornerò a fare un gioco che si faceva da bambini che era quello di agitare le conchiglie per sentire il rumore di questo bel mare.
Ciao e arrivederci a presto.
Tuo amico Gigi.

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