Numero 11-12 del 2010
Titolo: Religione- Chi ha paura del libro del Papa
Autore: Ignazio Ingrao
Articolo:
(da «Panorama» n. 47-2010)
Oltre al Pontefice, l'hanno letto solo la sua personale collaboratrice e un cardinale di fiducia. Ma anche «Panorama». Vi si affrontano in modo inaspettato e «politicamente scorretto» i temi più scottanti: pedofilia, Islam, preti sposati, contraccezione. Con un forte monito contro il dio denaro
«Non siamo un centro di produzione, non siamo un'impresa finalizzata al profitto, siamo Chiesa»: Benedetto XVI non usa giri di parole nel suo nuovo libro-intervista presentato il 23 novembre, in contemporanea in tutto il mondo, e che «Panorama» è in grado di anticipare. Il riferimento è agli scandali finanziari che hanno travolto il Vaticano, ma non solo. Il Papa non si è sottratto ad alcuno degli interrogativi posti dal giornalista bavarese Peter Seewald. Oltre 90 domande che fanno già tremare la curia vaticana. Nessuno infatti ha letto le bozze del libro (in tedesco) tranne tre persone: Joseph Ratzinger, che le ha riviste attentamente, la sua collaboratrice personale, Ingrid Stampa, che ha controllato anche la traduzione italiana, e un cardinale di fiducia del Papa, probabilmente il prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, William Joseph Levada, che ha riletto il testo per una verifica dal punto di vista teologico e dottrinale.
Benedetto XVI non ha fatto leggere il manoscritto nemmeno al segretario di Stato, Tarcisio Bertone. Perciò c'è molta attesa, perché si sa che il Papa affronta nel libro, in modo molto diretto e in qualche caso «politicamente scorretto», le questioni più scottanti della Chiesa in questi anni.
«Luce del mondo. Il Papa, la Chiesa e i segni dei tempi» è il titolo del volume nell'edizione italiana (a 19,50 euro), pubblicata dalla Libreria editrice vaticana (Lev), che tirerà 50 mila copie per la prima edizione. La Herder si occuperà invece della pubblicazione in lingua tedesca. Ci sono già contratti firmati con altre 10 case editrici nel resto del mondo e sono in preparazione traduzioni in 18 lingue.
Scorrendo le 284 pagine dell'edizione italiana si ha subito l'impressione che i timori della curia siano fondati: ogni capitolo, ogni tema affrontato è destinato a diventare oggetto di discussione. E, in alcuni casi, anche di polemica. Il Papa parla di pedofilia, Islam, preti sposati, divorzio, contraccezione, riforme della Chiesa, liturgia, rapporti con gli ortodossi, autorità del Pontefice. E si sofferma anche sulla figura del suo predecessore, Giovanni Paolo Ii. Le risposte non sono mai scontate, come quando elenca i veri obiettivi della Chiesa: «Siamo una comunità di persone che vive nella fede. Il compito non è creare un prodotto o avere successo nelle vendite». E guai a chi pretende di misurare la Chiesa cattolica sul numero dei preti o dei seminaristi.
Lo stesso era accaduto con gli altri due libri-intervista scritti da Ratzinger con Seewald («Il sale della terra» nel 1996 e «Dio e il mondo» nel 2000): favorito dal poter rispondere nella sua lingua madre, il Papa si confida, parla con assoluta sincerità e approfitta dell'occasione per dettare, in poche parole, un indirizzo chiaro e preciso su come i cristiani e la Chiesa oggi dovrebbero comportarsi.
Il compito della comunità cristiana, scrive Benedetto XVI, «è vivere la fede, annunciarla, e al tempo stesso mantenere in profondo rapporto con Cristo e con Dio Padre stesso non un gruppo di interesse, ma una comunità di persone libere che donano gratuitamente, e che attraversa nazioni e culture, il tempo e lo spazio». Per sottolineare l'impronta fortemente autobiografica, la Lev ha scelto di riprodurre in copertina, in tutte le edizioni, il titolo del libro scritto dal Papa di suo pugno. Per l'edizione giapponese c'è l'intenzione di chiedere al Pontefice di riprodurre un ideogramma con il titolo del volume.
Ratzinger aveva ricevuto un'analoga richiesta a scrivere un libro-intervista dal giornalista e scrittore Vittorio Messori, con il quale aveva già pubblicato nel 1985 «Rapporto sulla fede», divenuto un best-seller internazionale tradotto in decine di lingue. Ma questa volta Benedetto XVI ha preferito il suo amico personale Seewald, grazie anche all'intercessione del segretario particolare del Papa, monsignor Georg Gaenswein. Ratzinger conosce infatti Seewald dagli anni in cui è stato arcivescovo a Monaco di Baviera. Per una settimana, dal 26 al 31 luglio scorso, il Papa lo ha ospitato nella residenza estiva di Castel Gandolfo. Il giornalista ha registrato oltre 20 ore di conversazione in lingua tedesca. Quindi le ha trascritte e rinviate al Papa che ha corretto e integrato il testo. Si tratta di risposte sempre brevi e incisive, mai elusive sui temi che Seewald ha proposto a Benedetto XVI.
La decisione di Ratzinger di pubblicare questo libro-intervista ha complicato i piani editoriali della Lev, che da mesi stava già lavorando alle traduzioni del secondo volume del Papa su Gesù di Nazareth (il primo è uscito nel 2007). Il libro sarà dedicato alla Passione e Resurrezione di Cristo