Numero 6 del 2002
Titolo: Digimon (5a parte)
Autore: di John Whitman
Articolo:
Tai sentì aprirsi un buco nello stomaco, più profondo di quello che li aveva catapultati a Digiworld. Conosceva Koromon da poco tempo, ma ammirava già il grande coraggio di quella minuscola creatura. Per essere così piccolo, Koromon aveva un cuore grande. Se solo avesse potuto aiutarlo in qualche modo!
Mentre questi pensieri gli balenavano nella mente, sentì che l'apparecchietto digitale nella sua tasca diventava caldo. Poi si mise a lampeggiare. Contemporaneamente anche quelli dei suoi amici si misero a lampeggiare.
Quando si accesero sembrava che raccogliessero grossi fasci di luce dal cielo. Questi raggi si diressero verso i sette piccoli Digimon, caricandoli di nuova energia.
Koromon si fermò e all'improvviso esclamò: «Koromon digievolve... Agumon!».
Fu inondato dal raggio di energia e si trasformò in una creatura più grande e robusta, simile a un lucertone con artigli affilati e mascelle potenti.
Uno alla volta anche gli altri Digimon si trasformarono.
«Yokomon digievolve... Biyomon!». La piccola palla si trasformò in una creatura simile a un uccello.
«Motimon digievolve... Tentomon!». Uno scarafaggio con zampe robuste apparve sbattendo le ali e sollevandosi rapido in aria.
«Tsunomon digievolve... Gabumon!».
Al posto del piccolo e tondo Tsunomon con il grande corno apparve una creatura striata di blu con pelliccia e zampe per nuotare.
«Tokomon digievolve... Patamon!». La piccola creatura si trasformò in un grande mostro con zampe e lunghe orecchie.
«Bukamon digievolve... Gomamon!». Il Digimon simile a un draghetto diventò una creatura marina con zampe e artigli.
«Tanemon digievolve... Palmon». Il Digimon di Mimi si trasformò in una creatura di grandi dimensioni, simile a una pianta.
Quando gli strani raggi di energia si dissolsero, sette Digimon più grandi e più robusti di quelli originari erano schierati contro Kuwagamon.
«Cosa è successo ai nostri piccoli amici?» chiese Mimi ad alta voce.
I sette Digimon attaccarono. Ma Kuwagamon era comunque più enorme di tutti loro messi insieme. Con una sforbiciata delle sue chele li fece cadere tutti a terra. Inizialmente Tai pensò che la mostruosa creatura li avesse sopraffatti. Ma i sette Digimon erano tenaci e si rialzarono immediatamente in piedi.
«E va bene», esclamò Agumon. «Te la sei voluta!»
Kuwagamon, si rese conto di doverli affrontare e aprì le ali per spiccare il volo. Ma Palmon si fece avanti e puntò le zampe verso l'enorme Digimon. «Liane Avvolgenti!» gridò.
Lunghe radici simili a corde gli uscirono dalle zampe e si attorcigliarono intorno alle estremità di Kuwagamon, immobilizzandolo.
Contemporaneamente Patamon saltò in aria, urlando: «Bomba d'Aria!» mentre emetteva una potente bolla di energia che fece perdere l'equilibrio al grosso scarafaggio rosso.
I piccoli mostri digievoluti non si arresero. Tentomon proseguì l'attacco sparando la sua Mini Saetta. Avendo avvistato un varco, Gomamon avanzò e colpì una delle zampe, mettendola fuori uso.
«State indietro, ragazzi!» disse Agumon. Il Digimon fece un respiro profondo riempiendosi i polmoni di aria. «Baby Meteora!»
Agumon soffiò una palla di fuoco che bruciò il muso dello scarafaggio rosso. Gabumon lo seguì immediatamente sparando il suo Soffio Infuocato e Biyomon aggiunse il suo Fuoco Magico che si diresse verso Kuwagamon. La combinazione di tutti quei colpi riuscì a stordire il gigantesco mostro che emise un ruggito di disappunto.
«E ora tutti insieme all'attacco!» gridò Agumon.
I Digimon si riunirono e spararono. Le loro mani si combinarono per annientare Kuwagamon. Fuoco ed energia esplosero contro il torace dello scarafaggio facendolo cadere e spingendolo verso gli alberi.
I sette ragazzi erano sbalorditi. «Incredibile», sospirò Tai. Poi corse verso di loro. «Koromon! O Agumon, o chiunque tu sia. Ce l'hai fatta!»
Si gettò tra le braccia di Agumon. Tutto il gruppo si mise a esultare.
Kuwagamon era un Digimon Campione e non si lasciava battere tanto facilmente. Il mostro si rimise in piedi con un balzo. Con rabbia abbatté gli alberi che gli ostacolavano il cammino e avanzò rapidamente. Ma stavolta non attaccò né i mostri, né gli umani. Usando le sue protuberanze a forbice, Kuwagamon si volse verso lo sperone di roccia. Le lame delle sue mascelle affondarono nel terreno rompendo la pietra.
«Attenti!» gridò Sora, ma era troppo tardi. Il promontorio di roccia si frantumò, precipitando verso il fiume sottostante e trascinando con sé i ragazzi e i loro Digimon.
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