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Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ETS - APS

 

Gennariello

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Numero 6 del 2002

Titolo: Lo sapevate che...

Autore: Tony Wolf


Articolo:
Allevamento e pesca
Come incominciò l'uomo ad addomesticare gli animali? Forse un giorno un cacciatore, ucciso un cervo o un'altra preda, si accorse che questa aveva dei cuccioli. Allora li prese e li portò a casa ai suoi figli perché giocassero. I cuccioli si abituarono a vivere accanto all'uomo.
Tra i primi animali che si abituarono a vivere con l'uomo vi furono i lupi e gli sciacalli, gli antenati dei cani. Essi, addomesticati, aiutavano i pastori a riunire le pecore e i cacciatori a scovare le prede.
Anche alcuni uccelli della foresta furono addomesticati e si abituarono a vivere nei villaggi. Tra questi i più importanti furono le galline e le anatre.
Probabilmente i primi arnesi usati dall'uomo per catturare i grossi pesci furono dei pali appuntiti. Con i piedi nell'acqua aspettava che le prede passassero vicine per infilzarle.
Accadeva spesso che il pesce, anche se colpito e infilzato dalle lance primitive, riuscisse a divincolarsi e a sgusciar via prima di venire tirato fuori dall'acqua. Per evitare questo inconveniente, gli antichi costruirono gli arpioni, fatti di osso o schegge di selce e terminanti con un uncino.
Per avere una pesca abbondante e sicura furono inventate le nasse fatte di vimini intrecciati. Erano trappole poste in punti di passaggio obbligati, nelle quali si faceva entrare il pesce spaventandolo. Una volta dentro, i pesci non potevano più uscire.
Quando imparò l'arte della tessitura, l'uomo primitivo fu in grado di costruire anche le prime reti da pesca, con le quali catturare il pesce ancor più facilmente.



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